FRANCO BASAGLIA – 1924/ 1980 – Venezia
1978 — legge 180 –revisione dell’ordinamento degli ospedali psichiatrici — ” chiusura “.
Franco Basaglia (Venezia, 11 marzo 1924 – Venezia, 29 agosto 1980) è stato uno psichiatra e neurologo italiano, innovatore nel campo della salute mentale, riformatore della disciplina psichiatrica in Italia, fondatore di Psichiatria Democratica e ispiratore della Legge 180/1978 (che ne prende il nome) che introdusse la revisione ordinamentale degli ospedali psichiatrici in Italia promuovendo radicali trasformazioni nel trattamento sul territorio dei pazienti con problemi psichiatrici. Esponente della psichiatria fenomenologica, è considerato lo psichiatra italiano più influente del XX secolo.
«Noi, i campioni della grande civiltà occidentale che rivendica i valori dell’individuo, dello spirito e della ragione, ci troviamo indeboliti e distrutti da un sistema la cui logica sopravvive sulla nostra debolezza, sulla nostra acquiescenza e sulla manipolazione di questa debolezza e questa acquiescenza. I valori assoluti che ci sono stati sempre proposti (vanto della nostra civiltà popolata di santi e di eroi) hanno agito – nella loro irraggiungibilità e disumana perfezione – come strumento di dominio attraverso il gioco della colpa in chi non riesce a realizzarli, e come addestramento al compromesso e all’accettazione della propria impotenza negli ostinati che tentano di farlo. La distanza fra assoluto e relativo, quando il valore proposto come unico sia assoluto, serve come strumento di soggezione, dipendenza, manipolazione; serve a rendere assolutamente relativa (quindi vuota, inutile, priva di significato) ogni azione agli occhi di chi agisce; serve a far accettare supinamente e acriticamente la condizione disumana in cui si vive.»
DA : https://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Basaglia
VIDEO, 4.55 minuti : BASAGLIA A ROMA DOPO LA LEGGE ( 1978 ) :: INTERVISTA
IL FILM DOCUMENTARIO DI FRANCESCO MUNZI
ANSA.IT — 13 GENNAIO 2024– 10.44
https://www.ansa.it/canale_lifestyle/notizie/teen/2024/01/13/giovani-fragili-e-comunita-che-aiutano-in-kripton-omaggio-a-franco-basaglia_b8d05590-621f-47d1-a581-ca59fdbbbd89.html
Giovani fragili e comunità che aiutano, in Kripton omaggio a Franco Basaglia.
“Il pianeta di Superman, che non è remotissimo…”.
E’ il luogo dal quale pensa di provenire Marco Antonio, uno dei protagonisti di Kripton il documentario di Francesco Munzi, che attraverso 100 giorni passati nel 2022 fra due comunità psichiatriche della periferia capitolina, nel dipartimento Asl Roma 1, ci proietta nelle vite quotidiane di sei giovani pazienti affetti da disturbi mentali.
Un viaggio, coinvolgente e personale, nel percorso verso un quotidiano che consenta sempre maggiori aperture agli altri, a maggiori sicurezze, al fuori, che coinvolge anche i famigliari dei pazienti e i loro medici, fra terapie, consigli e ascolto. Il film non fiction, prodotto da Cinemaundici e Rai Cinema, dopo il debutto alla Festa del Cinema di Roma e aver vinto il premio del pubblico al RIDF – Rome International Documentary Festival, arriva in sala dal 18 gennaio con Zalab, nell’anno in cui ricorre il centenario della nascita dello psichiatra e neurologo Franco Basaglia, ispiratore della Legge 180 del 1978, che portò alla chiusura dei manicomi e aveva come obiettivo, una rivoluzione nel trattamento dei pazienti psichiatrici.
“Oggi si parla tanto di malattia mentale, ma non avevo la sensazione tattile di cosa volesse dire – spiega il regista, già autore di pluripremiati film come Anime nere -. Il documentario è stato un viaggio nel quale mi ha sorpreso tutto. Ho individuato due o tre microcosmi, comunità particolarmente accoglienti e stando lì ogni giorno, pian piano sono diventati protagonisti coloro che hanno deciso di raccontarsi,anche nel rapporto con i medici e le famiglie. Un lavoro come questo si muove sul piano della condivisione e della fiducia. Tra di noi c’è stato un processo di avvicinamento umano nel quale volevo i vari protagonisti fossero liberi di mettersi in scena”.
Così oltre a Marco Antonio, che vive le sue giornate scandite da percorsi fissi e la convinzione di essere ebreo, conosciamo, fra gli altri, il ribelle Dimitri, che cerca il senso della propria vita e non si adatta a schemi fissati da altri; Silvia, impegnata a combattere un disturbo alimentare supportata dal padre; Georgiana, che identifica in un rassicurante e personale concetto di oscurità l’origine di tutto e sta cercando di ricostruire la sua vita dopo aver perso la custodia della figlia; Emerson, tanto empatico quanto sensibile e intorno a loro, terapie, dialoghi, vita di comunità, confronti, scontri, confidenze, nuovi inizi. “Francesco è riuscito a dare voce a queste persone, a dare luce a una soggettività spesso saturata dal giudizio esterno – spiega Mauro Pallagrosi, dirigente medico psichiatra dell’Asl Roma 1 –
Questo fa una grande giustizia a tanti livelli. I ragazzi e le famiglie hanno reagito in modo positivo, si sono sentiti restituiti la possibilità di raccontarsi. Abbiamo permesso di farlo in maniera molto spontanea, anche perché pian piano ci siamo dimenticati della cinepresa”. Per Giuseppe Ducci, Direttore Dipartimento di Salute Mentale Asl Roma 1, “siamo tutti figli di Basaglia, ma la società è cambiata moltissimo, dobbiamo cercare di costruire servizi che diano risposte. Una grande capacità di accoglienza, non solo umana ma anche tecnica, deve essere la caratteristica di un servizio di sanità pubblica che garantisca dignità e vicinanza alle persone.
Per farlo questo è un momento molto faticoso, visto che le risorse di cui disponiamo sono sempre di meno, di fronte a un chiaro aumento dei casi, soprattutto tra gli adolescenti, dopo la pandemia. Il problema della salute mentale è negletto in questo Paese”.
In platea tra il pubblico c’è anche Francesca Romana, sorella di Marco Antonio, che vediamo nel documentario nominata sua amministratrice di sostegno, nonostante il fratello non la riconosca: “In questi anni abbiamo imparato che questi stati d’animo hanno andamenti che cambiano- spiega -. In questi mesi il nostro rapporto ha avuto un’evoluzione sorprendente, ora Marco Aurelio mi riconosce e abbiamo momenti di condivisione bellissimi, lui mi ha abituato a cose sorprendenti e meravigliose”.
VIDEO, TRAILER — 1.43 minuti
IL MANIFESTO — 19 GENNAIO 2024
https://ilmanifesto.it/kripton-il-baratro-della-psiche-e-il-mondo-circostante
«Kripton», il baratro della psiche e il mondo circostante
CINEMA. Nelle sale il documentario di Francesco Munzi, girato in un Dipartimento di Salute Mentale della Asl Roma 1. Cento giorni con sei giovani vite, i loro familiari e il personale sanitario
«Nell’inverno del 2022 abbiamo trascorso cento giorni con alcuni ospiti di due comunità terapeutiche del Dipartimento di Salute Mentale della Asl Roma 1, con i loro famigliari e con il personale sanitario. Grazie alla loro disponibilità abbiamo potuto osservare e filmare alcune esperienze di vita e di cure».
Presentato alla Festa del Cinema di Roma, Kripton di Francesco Munzi inizia con questa didascalia che indica un perimetro preciso e un contesto nel quale agisce una collettività. Poi arrivano le immagini e i confini si dilatano. I luoghi sono sempre gli stessi, quelli indicati nella premessa. Ma a imporsi all’attenzione sono altri spazi, quelli della mente, che non si misurano in metri e cubature e che sono impossibili da delimitare.
TRA LE MURA delle strutture psichiatriche, fragilità, emozioni, dolori, serenità, incomprensioni, inadeguatezze, frustrazioni, si espandono rendendo complessa ogni ipotesi di risposta a una semplice domanda: cosa siamo in grado di fare?Lo chiedono Dimitri, Marco Antonio, Okoro, Georgiana, Emerson, Silvia che pongono il quesito, ognuno con il proprio disagio, ognuno con una percezione di sé diversa da quella degli altri. Alcuni sono consapevoli di ciò che li affligge, altri no. Non sanno da cosa dipenda, perché quell’indefinibile malessere sia insorto, avvertono comunque che qualcosa non va, che non sono in sintonia con l’universo. Nella loro unicità, tutti però si confrontano con il presente e con quello che potrebbe essere il futuro immediato. Il lavoro, il cibo, la religione diventano elementi rivelatori di esistenze che avvertono un conflitto interiore ed esteriore e che non possono in alcun modo seppellire in un angolo remoto della mente, fino a dimenticarlo e rimuoverlo. E, dunque, cosa sarò domani?
Come andare avanti, è anche il dilemma di madri e padri, di sorelle e fratelli, di chi è disorientato, arrabbiato, speranzoso, combattivo, dimesso. Kripton, oltre a essere un film su sei giovani vite sull’orlo di un baratro fisico ed esistenziale, è un ottimo documentario sul mondo circostante. Su chi, per non arrendersi, vorrebbe sentirsi dire che quel giorno tutto si sistemerà.
Quella frase rassicurante tuttavia non arriva. Perciò, si può solo continuare dentro un percorso che prevede passi avanti e indietro, delusioni e soddisfazioni.E in quei cento giorni dell’inverno 2022, Munzi ha osservato senza virtuosismi e tentativi di nascondere la videocamera. È stato testimone di sentimenti positivi e negativi, soprattutto di relazioni vicine a frantumarsi in mille pezzi, con una delicatezza che non è sinonimo di omissione.
INFINE, a quella domanda sul che fare, rispondono psichiatri e, in generale, l’intero personale delle comunità che affrontano quotidianamente una richiesta d’aiuto sovrastante rispetto ai mezzi a disposizione. Il loro è un compito complesso, un gioco d’equilibrio tra la razionalità delle terapie e l’imprevedibilità degli ospiti e dei famigliari. Un lavoro lento che non sembra dare risultati immediati e che mette in conto l’eventualità di un fallimento o di una ricaduta. Eppure in quell’essere prossimi alla sofferenza, nell’ostinarsi ad avvicinare le parti, a stimolarle per affrontare paure e incertezze, si intravede l’ombra di un piccolo e meritato successo che politiche insensate vorrebbero cancellare con spietati tagli al bilancio.
Nota ::: “KRIPTON “
Il kripton o kripto o cripto (dal greco κρυπτός, kryptós, «nascosto») è l’elemento chimico di numero atomico 36 e il suo simbolo è Kr. Appartiene al gruppo dei gas nobili, è incolore, insapore ed è presente in tracce nell’atmosfera, dalla quale viene isolato per distillazione frazionata dell’aria liquida. Viene usato con altri gas inerti nelle lampade a fluorescenza.
Il kripton è uno dei prodotti ottenuti dalla fissione nucleare dell’uranio.
Il kripton fu scoperto nel 1898 da William Ramsay e Morris Travers nei residui lasciati dall’evaporazione di tutti gli altri componenti dell’aria liquida.
–Ma più che ricordi di chimica e fisica, il kripton porta alla mente le imprese spericolate e leggendarie del supereroe per antonomasia: Superman.
Krypton infatti è anche il nome del pianeta d’origine di Kal-El, arrivato sulla Terra in una navicella spaziale e adottato dai coniugi Kent con il nome di Clark.
Il giovane dalla vista a raggi X, l’udito ultrasensibile, capace di sollevare macchine e palazzi e di correre alla velocità della luce, è apparso sulle pagine del primo numero di Action Comics esattamente quarant’anni dopo la scoperta dell’elemento chimico, nel 1938. Il suo tallone d’Achille? La kryptonite, naturalmente!
da : https://scuole.federchimica.it/elementi/kripton-patria-di-superman-e-molto-altro
ACTION COMICS – Action Comics è una serie a fumetti pubblicata negli Stati Uniti d’America dalla DC Comics, esordita nel 1938 e famosa per aver ospitato nel primo numero l’esordio del personaggio di Superman, il primo supereroe della storia dei fumetti. Una copia del primo numero della serie ha raggiunto nel 2016 una quotazione di poco inferiore ai 1.400.000 dollari risultando la più alta mai conseguita per un albo a fumetti.
Il personaggio di Superman, originalmente concepito come striscia a fumetti, fu creato da Jerry Siegel e Joe Shuster nel 1933 i quali riuscirono a trovare un editore solo nel 1938.
https://it.wikipedia.org/wiki/Action_Comics
il numero 1 di giugno 1938 dove appare la prima volta Superman
TRAILER — 1978 — ITALIANO — SUPERMAN
TRAILER – 1980
TRAILER 1983