Beinecke Rare Book & Manuscript Library, Yale University
–
Il manoscritto Voynich è un codice illustrato risalente al XV secolo (la datazione al radiocarbonio ha stabilito con quasi totale certezza che il manoscritto sia stato redatto tra il 1404 e 1438), scritto con un sistema di scrittura che non è stato ancora decifrato. Il manoscritto contiene anche immagini di piante che non sono identificabili con alcun vegetale noto e l’idioma usato nel testo non appartiene ad alcun sistema alfabetico/linguistico conosciuto. È stato definito da più parti come «il libro più misterioso del mondo».
Il volume, scritto su pergamena di vitello, è di dimensioni piuttosto ridotte: 16 cm di larghezza, 22 di altezza e 5 di spessore.
Lo studio più significativo in materia resta quello compiuto nel 1976 da William Ralph Bennett, che ha applicato la casistica alle lettere e alle parole del testo, mettendone in luce non solo la ripetitività, ma anche la semplicità lessicale e la bassissima entropia: il linguaggio del Voynich, in definitiva, non solo si avvarrebbe di un vocabolario limitato, ma anche di una basilarità linguistica riscontrabile, tra le lingue moderne, solo nell’hawaiano. Il misterioso autore ha ripetuto gli stessi grafemi del testo più volte in sequenza, dando l’impressione di aver scritto il testo senza seguire una logica.
L’alfabeto non è stato ancora decifrato ed è unico. Sono però state riconosciute 19-28 probabili lettere, che non hanno nessun legame con gli alfabeti conosciuti. Si sospetta inoltre, che siano stati usati due alfabeti complementari ma non uguali e che il manoscritto sia stato redatto da più persone. Significativa in tal senso è poi l’assoluta mancanza di errori ortografici, cancellature o esitazioni, elementi costanti di qualunque manoscritto
Il manoscritto è conservato presso la Biblioteca Beinecke di manoscritti e libri rari dell’Università Yale (Stati Uniti), dove reca il numero di inventario «Ms 408»
da : https://it.wikipedia.org/wiki/Manoscritto_Voynich#
Estratto del manoscritto
ROC ( discussione | contributi
Alcune delle figure femminili della sezione biologica, f.82r
– Beinecke Rare Book & Manuscript Library, Yale University
f.56r raffigurazione di una pianta
Slick-o-bot ( discussione | contributi
f.67r calendario dei dodici mesi e delle fasi lunari
– Beinecke Rare Book & Manuscript Library, Yale University
Il manoscritto Voynich. Il codice più misterioso
ed esotico al mondo
Una riproduzione fotografica facsimilare, realizzata per ricreare l’esperienza di sfogliare l’originale Manoscritto Voynich.
Quando Umberto Eco visitò la Beinecke Library dell’Università di Yale, l’unico manoscritto della collezione che chiese di sfogliare fu il “Voynich”. Dal 1912, anno in cui Wilfrid Voynich, un mercante di libri rari di origini polacche, lo acquistò dai gesuiti di Villa Mondragone, vicino a Frascati, schiere di studiosi, linguisti, filologi e criptologi – persino esperti della Nasa e un software di intelligenza artificiale – hanno cercato di risolvere l’arcano di questo codice impenetrabile risalente alla prima metà del XV secolo. Questa edizione, che è una riproduzione fotografica facsimilare, realizzata per ricreare l’esperienza di sfogliare l’originale “Manoscritto Voynich”, invita i lettori a lasciarsi catturare dai caratteri indecifrabili e dalle bizzarre illustrazioni di piante, astri, figure femminili enigmatiche e diagrammi cosmologici. Il commento che chiude il volume racconta l’incredibile viaggio di questa singolare opera attraverso la storia e le chiavi interpretative a oggi proposte per illuminare il fitto mistero che la avvolge.
f.78r, particolare di una vasca termale
Bogomolov.PL
nota :
Gorzegno (Gorzègn in piemontese) è un comune italiano di 258 abitanti ( ottobre 2023 ) della provincia di Cuneo in Piemonte.
Nàsc – Museo delle Pietre Parlanti a Gorzegno
foto : Il Borghista– Prunetto ( CN )
https://www.gazzettadalba.it/2021/08/le-misteriose-pietre-di-voynich-a-gorzegno/
dallo stesso link: Gazzetta d’Alba – sopra
Nando Gallo mostra una pietra di Voynich
castello di Gorzegno
2 foto sopra :: VA La voce di Alba
Una parte del percorso artistico è dedicata al misterioso manoscritto Voynich, un testo quattrocentesco che nessun esperto ha avuto la capacità di decifrare. Le illustrazioni del manoscritto sono state scolpite su pietra di Langa da artisti locali ed esposte su un muro del paese.
fine nota —
f.88r elenco radici
– Beinecke Rare Book & Manuscript Library, Yale University
f.86r, dettaglio
– http://beinecke.library.yale.edu/dl_crosscollex/brbldl/oneITEM.asp?pid=2002046&iid=1006231&srchtype=ITEM
According to the type of merlons (de: Schwalbenschwanzzinne) people assume Italy as the origin of the manuscript. ( = dato il tipo di merli, si ritiene che il manoscritto sia di origine italiana )
da qui in fondo — link alla fine :
Beinecke Rare Book & Manuscript Library, Yale University
–
tutte le immagini sopra sono di
Beinecke Rare Book & Manuscript Library, Yale University
–e da:
https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Voynich_manuscript?uselang=it
Dettaglio del manoscritto Voynich in cui sono evidenziate le numerose ripetizioni della stessa parola
– Opera propria
f.79v
– https://brbl-dl.library.yale.edu/vufind/Search/Results?lookfor=Voynich%20Manuscript&type=tag
Dettaglio dell’ultima pagina del codice Voynich – p.116v
–
note ::
VILLA MONDRAGONE, dove fu acquistato questo manoscritto nel 1912 da Wilfrid Voynich – un mercante di libri rari inglese di origini polacche – dal Nobile collegio gesuita di Villa Mondragone, un paese vicino a Frascati (Roma).
E’ una delle 12 Ville Tusculane, chiamata anche ” La regina delle Ville Tusculane “; dopo l’aristocrazia romana che elesse Tusculum ( in italiano Tusculo, un’antica città del Lazio pre-romano, sui Colli Albani, nella regione dei Castelli Romani ) per costruire ville dove andare in villeggiatura, anche la nobiltà del Papato, dal Rinascimento in poi, fece la stessa scelta.
Incisione di Matteo Greuter rappresentante Frascati e le ville tuscolane (1620)- digital version from LUNA Commons
Il primo nucleo della villa moderna, detto il Casino segreto, fu fatto edificare dal cardinale di origine austriaca Marco Sittico Altemps a partire dal 1573, su progetto di Martino Longhi il Vecchio.
DA — come le altre che seguono – nel link trovate altre informazioni
Nel 1579 il cardinale fece costruire, a circa cento metri di distanza dal Casino, il palazzetto della Retirata, da destinare al figlio Roberto.
La principale finalità della villa era quella di ospitare, in particolare nel periodo estivo, Gregorio XIII, al secolo Ugo Boncompagni (papa dal 1572 al 1585), il cui stemma araldico era caratterizzato dalla presenza di un drago alato, da cui la denominazione della villa: Mondragone.
Questo stemma si ritrova diffusamente utilizzato come elemento decorativo della villa.
Fu proprio a Villa Mondragone che papa Gregorio XIII promulgò la celebre bolla papale Inter gravissimas, con cui si diede avvio alla riforma del calendario gregoriano ancora oggi in uso.
Villa Mondragone è dunque l’unica tra le ville tuscolane a potersi fregiare del titolo di residenza pontificia fino al 1626, quando papa Urbano VIII la spostò a Castel Gandolfo.
immagini da :
https://web.uniroma2.it/en/contenuto/villa_mondragone
da : IRVIT
le cinque foto sopra di :::
L’Asino d’Oro, Associazione Culturale
Affascinante e pieno di mistero questo codice, con disegni enigmatici e apparentemente ingenui. E’ meglio di un giallo.
Niente male la villa “Mondragone”, destinata alla villeggiatura del Papa e di alti prelati. Come avranno fatto ad operare le pulizie stagionali?