Anselm Kiefer, Behemoth, biblioteca abbandonata in una metropolitana abbandonata, 1989 – + Behemoth la Bibbia e William Blake +++la Moglie Catherine + video, 10 min. La vita di William Blake

 

 

 

Behemoth, Abandoned library in an abandoned subway -Anselm Kiefer ( 1989 , Olio su tela, 60 x 75)

Behemoth, Abandoned library in an abandoned subway -Anselm Kiefer ( Behemoth, biblioteca abbandonata in un’abbandonata metropolitana )
(1989, olio su tela)
Collezione privata

 

immagine e spiega da:

Firmino – Sam Savage

 

 

 

nota su BEHEMOTH —

Behemoth è la bestia per eccellenza menzionata nel Libro di Giobbe, 40:15-24. È stato descritto come un demone imbecille e di corporatura robusta, che ha una passione per i dolci e la forza nei lombi. Nella fede ebraica, Behemoth è il mostro primordiale e invincibile della terra, così come Leviatano è il mostro primordiale delle acque e del mare e Ziz è il mostro primordiale del cielo.

 

da  SOTHEBY’S
https://www.sothebys.com/en/auctions/ecatalogue/2007/contemporary-evening-l07022/lot.61.html

 

 

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incisione di WILLIAM BLAKE – Behemoth e Leviatano

dalla TATE GALLERY __ Link al fondo dopo le figure

 

 

 

Behemoth and Leviathan 1825, reprinted 1874  — William Blake 1757-1827
 http://www.tate.org.uk/art/work/A00026

Illustrazioni per ‘Il Libro di Giobbe

Incisione al tratto su carta
Immagine: 200 × 151 mm

 

 

Il Signore indica due bestie, Behemoth e Leviatano, e istruisce Giobbe sulla portata e sul potere della Sua creazione. Il testo marginale destro, dal Libro di Giobbe, descrive Behemoth, che domina la terra, come “il capo delle Vie di Dio”. Leviatano, un mostro marino, è “il re di tutti i figli dell’orgoglio”. Nel suo libro “Gerusalemme” Blake presenta questi due mostri come rappresentanti della guerra via terra e via mare. Questa relazione è esplicitamente vista nelle due immagini di Blake che mostrano l’ammiraglio Nelson e William Pitt inclusi in questa mostra. Un’interpretazione di questo disegno è che queste bestie rappresentano la disperazione della natura materiale. Il Signore sta sottolineando a Giobbe la negatività della sua fede fino a quel momento.

 

 

NELSON

The Spiritual Form of Nelson Guiding Leviathan c.1805-9 William Blake 1757-1827 Purchased 1914 http://www.tate.org.uk/art/work/N03006

William Blake La forma spirituale di Nelson che guida il Leviatano — 1805–9 circa

 

La forma spirituale di Nelson che guida il Leviatano, 1805–9 circa, è un dipinto a tempera di William Blake. L’ammiraglio Nelson (1758–1805), capo della marina britannica durante le guerre rivoluzionarie francesi e napoleoniche, appare come una figura giovanile con le braccia tese al centro; un uomo nero con i polsi incatenati giace ai suoi piedi e numerosi corpi si contorcono attorno a Nelson, intrappolati dalle spire appuntite del Leviatano, un mostro serpentino descritto nel Libro di Giobbe nell’Antico Testamento della Bibbia. Nelson sta a cavalcioni della bestia, tenendo le redini nella mano sinistra. Il dipinto è di proporzioni modeste, nonostante l’ambizione di Blake di dipingere soggetti storici su scala molto più ampia. I colori dell’azzurro del cielo dietro Nelson, le punte infuocate lungo il corpo del Leviatano e le tonalità della carne delle figure sarebbero stati originariamente molto più luminosi, ma ora sono notevolmente sbiaditi a causa dell’invecchiamento e dei danni.

Questo dipinto fu mostrato come la prima opera d’arte nella mostra “one man show” di Blake del 1809 a Broad Street, Londra, esposta insieme a un pezzo intitolato The Spiritual form of Pitt Guiding Behemoth c.1805 (Tate N01110 ). Nel Catalogo descrittivo , scritto per accompagnare la mostra del 1809, Blake spiega di aver raffigurato Nelson mentre comanda il serpente biblico Leviatano mentre schiaccia “le Nazioni della Terra” nelle sue “ghirlande”. Le sfumature imperialistiche di questo dipinto sono innegabili. Nelson aveva guidato la Royal Navy britannica alla vittoria sui francesi nella battaglia del Nilo (1798) e sui francesi e spagnoli a Trafalgar

 

 

William Blake

La forma spirituale di Pitt che guida il Behemoth

?1805

The Spiritual Form of Pitt Guiding Behemoth ?1805 William Blake 1757-1827 Purchased 1882 http://www.tate.org.uk/art/work/N01110

Tempera e oro su tela
Supporto: 740×627 mm
telaio: 875×753×85 mm

 

Qui Blake raffigura il Primo Ministro, William Pitt, al centro di una visione apocalittica della guerra. Sta a cavalcioni della bestia biblica conosciuta come Behemoth. Pitt aveva portato la Gran Bretagna in guerra contro la Francia dopo la Rivoluzione francese del 1789. Blake era critico nei confronti dell’impero e della violenza nei suoi scritti. Tuttavia, potrebbe aver considerato la guerra come un male necessario che apre la strada al cambiamento. Blake mostrò questo dipinto nella sua mostra personale nel 1809. Descrisse quest’opera come un dipinto ad “affresco”, ma Blake in realtà utilizzò la sua formula sperimentale che coinvolgeva tempera, gomma, colla e gessi.

 

 

TATE GALLERY.ORG .UK/ ART/ WORK

https://www.tate.org.uk/art/artworks/blake-behemoth-and-leviathan-a00026

 

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se a qualcuno piò interessare, un articolo su William Blake –a proposito della mostra  alla Tate Gallery di Londra del 2019

 

IL MANIFESTO   29 DICEMBRE 2019
https://ilmanifesto.it/blake-stampare-con-il-metodo-infernale

 

Blake, stampare con il metodo infernale

 

A LONDRA, TATE BRITAIN, LA MOSTRA DI WILLIAM BLAKE. La modernità dell’artista inglese resta irrecusabile, ma lo sforzo è riportare le sue opere visionarie al contesto di origine, e spiegarle a partire dalle innovazioni tecniche

 

 

 

 

IMMAGINE

DA : https://it.wikipedia.org/wiki/File:William_Blake_-_Albion_Rose_-_from_A_Large_Book_of_Designs_1793-6.jpg

 

William Blake, “Albion Rose”, ca. 1793/95 —
da ” Il Grande Libro dei disegni ” – 1796

 

William Blake fa la sua prima esposizione pubblica nel 1809, al piano nobile di una palazzina ad angolo di Broad Street, al di sopra della merceria familiare, nel quartiere di Soho. Un quartiere fino ad allora caratterizzato da un fiorente artigianato che è in piena crisi a causa dell’industrializzazione incalzante. Il momento storico e il luogo scelto non sono propizi al giovane Blake, che nondimeno spera gli venga riconosciuto il titolo di genio del suo tempo. La delusione lo coglie in pieno. Il bilancio di un’esposizione durata oltre dodici mesi è di pochissimi visitatori, nessun acquirente, l’unica recensione una stroncatura. Sul giornale di sinistra «The Examiner», il critico Robert Hunt definisce Blake «un lunatico sfortunato», i suoi disegni «mal eseguiti», e valuta il catalogo un «guazzabuglio di assurdità». Se Blake crede che la sua mostra sia il supremo dovere tributato al proprio Paese, Hunt pensa sia un dovere arrestare «le ebollizioni di un cervello turbato».

Blake sente di poter adempiere al meglio al proprio impegno dipingendo in uno spazio pubblico su grande scala. Ha immaginato questo destino per le prime due opere nella sua mostra, invero due tempere su tela: The Spiritual Form of Nelson Guiding Leviathan e The Spiritual Form of Pitt Guiding Behemoth.

Sostenendo di aver avuto la visione dei grandi monumenti dell’Asia, «simili a quelle Apoteosi dell’antichità persiana, indù ed egiziana», Blake è certo di ricevere una commissione nazionale per eseguirli, come dice, «in un affresco rifinito, dove i colori saranno puri e permanenti come pietre preziose, e tutte le figure devono stagliarsi ad un’altezza di cento piedi».

Questa affermazione sorprende per due motivi.

Il primo è l’evidente contrappunto tra la scala monumentale cui ambisce l’artista e le minutissime rappresentazioni dei suoi libri.

In secondo luogo, l’iconografia allegorica di Blake è profondamente ambigua e inconciliabile con una pittura di storia che in prima istanza si premura di insegnare e comunicare chiaramente i valori a cui il pubblico deve aspirare. Nonostante l’aura che li circonda, l’eroe della Battaglia di Trafalgar, l’ammiraglio Lord Nelson, e l’ex primo ministro William Pitt sono presentati come mitici guerrieri anarchici, inclini alla distruzione e al comando di bestie bibliche, il Leviatano e il Beemot appunto, che Blake vede come simboli di una bellicosa Apocalissi.

Ora, oltre all’esplicito valore sovversivo dei suoi eroi, bastino le dichiarazioni di Blake contro le guerre in corso con la Francia per sollevare più di qualche perplessità sulla possibile commissione pubblica vagheggiata dall’artista. In più, la sua predilezione per l’acquerello – di cui l’ambizioso Blake vedeva l’intima parentela con l’affresco – lo esclude sistematicamente da ogni riconoscimento ufficiale. È contro la cultura ufficiale che egli scaglia i sui anatemi.

Noto è infatti che solo a partire dal 1810 la Royal Academy di Londra riconosce dignità pittorica a tale mezzo espressivo, e nonostante ciò l’insoddisfazione di Blake non è placata, vista la sua eccentricità anche in questa tecnica, che l’artista sviluppa sui generis come parte dell’incisione.

Con tutte le ambizioni, delusioni e idiosincrasie che reca in sé, e insieme alla proiezione su larga scala delle opere di cui abbiamo appena parlato, questa prima esposizione di Blake è ora riproposta e riprodotta all’interno di un’ampia mostra alla Tate Britain fino al 2 febbraio.

Curata da Martin Mayrone e Amy Concannon, è la più grande realizzata nelle ultime due decadi sulla sua attività di artista visivo, con l’intento di ripercorrerne la vicenda umana nei tempi e nei luoghi della creazione artistica. La modernità di Blake resta un dato irrecusabile. Ma in controtendenza a tante retrospettive che mettono in luce questo aspetto, la presente mostra ha in sé il pregio di riportare le opere al loro contesto originario per meglio condurre il visitatore a osservare le complesse invenzioni compositive con sguardo meno mitizzante sull’artista e forse più cosciente dei contesti culturali e sociali in cui egli andava lavorando le sue visioni.

Abbiamo accennato alle particolari soluzioni tecniche trovate da Blake. Ad esempio il suo metodo dell’«acquaforte a rilievo», annunciato dall’artista già nel 1783, è stato sviluppato intorno al 1788. Blake non lascia nessuna «ricetta» al riguardo. Vi sono invece degli aneddoti visionari e commenti dall’oscuro contenuto allegorico rilasciati dall’artista stesso. In The Marriage of Heaven and Hell del 1790 ha immaginato gli acidi e gli effetti corrosivi della stampa a rilievo in termini demoniaci, quando scrive ad esempio che «l’idea che l’uomo abbia un corpo distinto dalla sua anima deve essere respinta; questo lo porterò a compimento, stampando secondo il metodo infernale, con i corrosivi, dissolvendo le superfici apparenti e mostrando l’infinito che vi si nasconde».

Come bene rileva in catalogo Mayrone, l’azione stessa di creare un disegno sulla lastra di rame è già di per sé una forma di rivelazione, in cui si allineano l’atto tecnico del fare una stampa con il dramma apocalittico che sembra svolgersi nel mondo sulla scia della Rivoluzione francese.

A differenza di un’incisione tradizionale, in cui nella traccia del disegno viene forzato l’inchiostro, nell’incisione a rilievo sono le superfici rialzate a essere coperte di inchiostro e stampate.

Anche se nei dettagli questo metodo è ancora in discussione, si può dire che invece di incidere nel rame, Blake disegna o dipinge sulla superficie della lastra con un liquido particolarmente resistente, in modo che quando si applica l’acido le aree rimangono sollevate e possono essere stampate. Blake usa differenti inchiostri colorati, stampando un determinato libro con colori contrastanti o dando diversi effetti cromatici su una singola lastra. Con l’aggiunta successiva di acquerelli e disegni lineari a inchiostro le qualità pittoriche delle diverse versioni di un determinato libro possono variare significativamente. Qualsiasi lastra singola può essere stampata in monocromo, in diversi colori o con l’aggiunta di acquerelli.

In mostra questa particolarità è enfatizzata dalle due tavole affiancate del frontespizio per America a Prophecy del 1793, in cui la tavola è una volta realizzata come un’acquaforte tradizionale, con una dominante di blu a tratteggio diffuso per i toni e i mezzitoni; e un’altra volta è stampata a rilievo con campiture di bruni, e aggiunte di inchiostro nero e acquerello.

Ogni libro di Blake è dunque multiplo e unico al contempo: segue cioè una logica di stampa convenzionale per la riproducibilità tecnica delle pagine; e allo stesso tempo è anticonvenzionale per l’impronta cromatica fortemente identitaria data a ciascun libro. Per questo è difficile sapere quale edizione sia nata prima. Ma di sicuro oggi e in questa mostra si dà conto e si mette in rilievo il ruolo della moglie di Blake, Catherine, nella stampa e soprattutto nella colorazione delle tavole. Unica persona a poter mettere mano sui suoi lavori, Catherine è ritratta da Blake con un filo vibrante di matita nel 1805. La testa è china, intenta a lavorare su qualcosa che non si vede. È concentrata, evanescente. Le sue mani scompaiono nel dare corpo cromatico alle visioni del marito. È lei, insieme a pochi altri estimatori e mecenati, ad accompagnare fedele le sue laboriose visioni. Visioni come immagini residenti e resistenti in una del tutto mitica Albione.

 

Catherine Blake. Verso: A Man’s Head and Other Drawings c.1805 William Blake 1757-1827 Bequeathed by Miss Alice G.E. Carthew 1940 http://www.tate.org.uk/art/work/N05188

Caterina Blake. Verso: Testa di un uomo e altri disegni

1805 circa

 

Grafite su carta. verso: inchiostro su carta

Supporto: 286×221 mm

Catherine Blake. Verso: A Man’s Head and Other Drawings c.1805 William Blake 1757-1827 Bequeathed by Miss Alice G.E. Carthew 1940 http://www.tate.org.uk/art/work/N05188

 

 

Questo ritratto intimo e apparentemente disegnato con disinvoltura mostra Catherine Blake (nata Boucher, 1762–1831). William e Catherine si sposarono dal 1782 fino alla morte di Blake nel 1827. Catherine giocò un ruolo importante nel lavoro creativo e commerciale di Blake. Lo ha aiutato a stampare e colorare le sue opere, finendo anche alcuni dei suoi disegni. La straordinaria visione di Blake dipendeva dalla sua collaborazione con Catherine.

 

 

Veduta Privata:

Resta come sei signora Blake

Tim Winton

 

da :  TATE GALLERY DI LONDRA

immagine e commenti

https://www.tate.org.uk/art/artworks/blake-catherine-blake-verso-a-mans-head-and-other-drawings-n05188

 

video, 10 min. ca — LA VITA DI WILLIAM BLAKE 

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1 risposta a Anselm Kiefer, Behemoth, biblioteca abbandonata in una metropolitana abbandonata, 1989 – + Behemoth la Bibbia e William Blake +++la Moglie Catherine + video, 10 min. La vita di William Blake

  1. Chiara Salvini scrive:

    chiara, domani aggiusto le immagini tagliate, volevo dire che non ho capito cosa ha inteso La Tate Gallery quando ha scritto accanto al disegno della moglie di Blake, Catherine: ” Caterina Blake. Verso: Testa di un uomo e altri disegni ” e quello che segue… fino a Tim Winton — se qualcuno capisce può per favore aiutarci con un commento.

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