Jacques Louis David, Antoine Laurent Lavoisier (1743–1794) and Marie Anne Lavoisier (Marie Anne Pierrette Paulze, 1758–1836) (1788). Courtesy of the Metropolitan Museum of Art
La Signora Marie Anne Lavosier si chiama in realtà Marie-Anne Paulze e la sua storia merita di essere conosciuta, non solo per il modo estatico in cui il marito, seduto a un tavolo ricoperto di carte e alambicchi, le rivolge lo sguardo innamorato.
Nata il 20 gennaio del 1758 e figlia di Jacques, influente componente della “Ferme Générale” (la Commissione cui spettava in appalto la riscossione delle imposte indirette per il Regno di Francia), Marie-Anne a soli 13 anni d’età fu chiesta in sposa dal Conte d’Amerval, un vedovo cinquantenne conosciuto per essere “un orco sciocco, grossolano e insensibile” col quale lei, per quanto poco più che bambina, si rifiutò di convolare a nozze.
Il babbo, per toglierla e togliersi d’imbarazzo così resistendo all’insistenza del prepotente di turno, le combinò in fretta e furia un matrimonio alternativo col collega Antoine Lavoisier, anche lui esperto “Fermier”.
Figlio unico e orfano di madre al pari di Marie-Anne, Lavoisier aveva 28 anni, cioè esattamente il doppio di quelli di lei, ma almeno era un giovane promettente, piacente e già noto per i suoi studi nel campo della chimica.
Il ménage di coppia, nonostante tutto, funzionò sotto il profilo sia affettivo che professionale tanto che Marie-Anne, per la chimica, divenne quella “madre”, invero sconosciuta ai più, di cui il marito Antoine Lavoisier fu “il padre”, universalmente ricordato per la celebre frase “gli elementi non si creano e non si distruggono, ma solo si trasformano”.
Dotata di viva intelligenza e grande forza di volontà, curiosa di ogni cosa, Marie-Anne iniziò a prendere lezioni di disegno dal pittore David e si appassionò di chimica grazie all’entusiasmo trasmessole dal marito e alle lezioni di Jean-Baptiste Bucquet, che di Lavoisier era amico e collega.
Per il suo uomo Marie-Anne tradusse dal latino e dall’inglese – materie in cui eccelleva – numerosi articoli e libri interi, sempre partecipando in prima persona agli esperimenti che Lavoisier teneva nel laboratorio di famiglia presso l’Arsenale di Parigi.
Così i trattati del marito non avrebbero potuto essere pubblicati senza l’essenziale corredo delle illustrazioni e disegni tecnici di lei o la bibliografia da lei raccolta e catalogata.
Negli Archivi della “Academie des Sciences” è ancora conservata una versione originale del lungo “Préface” (Prefazione) scritto da lei per la traduzione in francese dell’opera di R. Kirwan “An Essay on Phlogiston and the Constitution of Acids”, opera d’importanza capitale per la conoscenza della chimica e necessaria base di partenza e comprensione del successivo “Traité de Chimie”, pubblicato nel 1789 (anno d’inizio di scoppio della Rivoluzione francese) e “Summa” degli studi di Lavoisier.
Proprio la Rivoluzione avrebbe avuto riflessi dolorosi e nefasti per Marie-Anne, perché nella giornata dell’8 maggio del 1794, al culmine del periodo del terrore, il marito Antoine Lavoisier insieme all’anziano padre di lei Jacques e un’altra ventina di disgraziati, furono ghigliottinati con l’infamante marchio di “traditori del popolo” per il solo fatto di aver operato come esattori delle imposte per conto dell'”Ancien Régime”, e questo nonostante le disperate suppliche della povera Marie-Anne.
Risposatasi nel 1804 col fisico inglese Benjamin Thompson, Marie-Anne avrebbe tuttavia continuato per il resto della vita a coltivare il ricordo del primo marito, di cui riordinò gli scritti e le memorie, raggiungendolo molti anni più tardi, per sua espressa volontà, nella tomba di famiglia presso il Cimitero parigino di Père-Lachaise, quando spirò il 10 febbraio del 1836.
Accompagna questo scritto il dipinto “Antoine-Laurent Lavoisier et sa femme”, di Jacques-Louis David, 1788, Metropolitan Museum of Art, New York
(Testo di Anselmo Pagani)
1. Anselmo Pagani — Facebook ( suo )
2. Anselmo Pagani– —- Moderatore di Alessandro Barbero: la Storia (link Facebook)
dalla seguente data: 4 dicembre 2020
per chi fosse interessato ad una curiosità su David e il suo dipinto, potrà vedere nel link il dipinto emerso dalle analisi dal Laboratorio di conservazione del Metropolitan Museum of Art.
da : ArtsLife 3 settembre 2021
Un ritratto di Jacques Louis David restaurato ha rivelato un inedito Lavoisier
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Difficile riuscire ad immaginarsi un fine secolo così esplosivo, tra crinoline ormai inutili e novità deterrenti.