I Prifarski muzikanti suonano musica popolare tradizionale slovena dal 1987. La banda, fondata nel villaggio di Fara pri Kostelu – da cui il nome, che letteralmente significa
“Musicisti di Fara” – continua la tradizione dei loro padri, che si esibivano anche da quelle parti. fin dai primi decenni del XX secolo. Riuniti principalmente per esibirsi insieme ad un gruppo di danza folcloristica, presto iniziarono a suonare molto in giro per la Slovenia e pubblicarono il loro primo album nel 1993. Inizialmente suonando interpretazioni di canzoni popolari tradizionali, presto ampliarono il loro repertorio con le loro canzoni. Recentemente hanno realizzato un certo numero di cover evergreen e hanno iniziato a mostrare una forte affinità per un suono più mediterraneo.
La formazione della band è in qualche modo cambiata e si è evoluta negli ultimi due decenni, gran parte dei cambiamenti sono avvenuti lungo le linee familiari. Attualmente hanno Mitja Ferenc al berda (uno strumento simile al contrabbasso), Valentin Južnič alla bisernica (uno strumento simile al mandolino), Martin Marinč e Toni Obranovič alla fisarmonica, Uroš Obranovič alla bugarija (uno strumento simile al violoncello), Jernej Pečak al violino e Brane Počkar al brač (uno strumento simile alla chitarra). Questo peculiare mix di strumenti cordofoni e fisarmoniche, combinato con il fatto che sono tutti cantanti, conferisce loro un suono molto caratteristico.
da : https://www.culture.si/en/Prifarski_muzikanti
nel testo originale in francese:
Continuez Michelle, c’est joli de vous entendre
C’est joli, on dirait une chanson heureuse
Et j’vais vous dire, c’est une chanson heureuse Parce qu’on dit touours “vous savez Barrière…” Chansons tristes et tout ça Ça c’est heureuxTu t’en vas
Et dans mon cœur, non ce n’est rien Que quelques semaines à s’attendreTu t’en vas
Mes joies, mes rêves sont pour toi Impossible de t’y méprendreTu t’en vas
Mais notre amour nous appartient Nul ne saurait nous le reprendreTu t’en vas
L’éloignement aide parfois À mieux s’aimer, mieux se comprendreTu t’en vas
Comme un soleil qui disparaît Comme un été, comme un dimanche J’ai peur de l’hiver et du froid J’ai peur du vide, de l’absenceTu t’en vas
Et les oiseaux ne chantent plus Le monde n’est qu’indifférence J’ai peur de toi, j’ai peur de moi J’ai peur que vienne le silenceTu t’en vas
Et dans mon cœur ce n’est rien Rien qu’un départ sans importanceTu t’en vas
Ce n’est mon coeur, tu le sais bien Qu’un caprice de l’existenceTu t’en vas
Le temps, l’espace ne sont rien Si tu me gardes ta confianceTu t’en vas
Chaque matin qui vient tu sais Pour tant d’amants tout recommenceTu t’en vas
Je reste là seul et perdu Comme aux pires heures de l’enfance J’ai peur de l’hiver et du froid J’ai peur du vide, de l’absenceTu t’en vas
Les oiseaux ne chantent plus Le monde n’est qu’incohérence J’ai peur de toi, j’ai peur de moi J’ai peur que vienne le silence
mappa della SLOVENIA CON LA CAPITALE LUBIANA ( LJBLJANA )
DA WIKIPEDIA — SLOVENIA
Il 25 giugno 1991 la Slovenia dichiarò l’indipendenza dalla Jugoslavia, e uscì relativamente indenne dal conflitto immediatamente scaturitone, denominato guerra dei dieci giorni, ottenendo nei mesi successivi il riconoscimento della propria sovranità. Il Paese riuscì quindi a non essere militarmente coinvolto nei successivi eventi delle guerre jugoslave.
Con l’indipendenza inizia un riavvicinamento della nazione al contesto storico-politico dell’Europa Centrale, nel quale si era svolta gran parte della sua storia. Nel 2004 la Slovenia entra a far parte dell’Unione europea e della NATO, e nel 2007 adotta l’euro come propria moneta.
Fara ( pronunciato [ˈfaːɾa] ) è un insediamento sulla riva sinistra del fiume Kolpa nel comune di Kostel, nel sud della Slovenia, vicino al confine con la Croazia
Kostel è nella parte rosata, proprio al confine con la Croazia e Fara è ancora più vicina al confine– Si vedono i paesi da cui è circondata
video, 8 min. ca —
su Kostel dove c’è un bel castello e tanto verde, un cibo tipico e un altro paese vicino, Osilnica
QUALCHE IMMAGINE DI LUBIANA –
una città magnifica ! Le città su un fiume sono sembre attraenti –sul fiume o sul mare o sul lago..
da wikipedia, Lubiana
Lubiana
è la capitale e la più grande città della Slovenia.
Situata nel centro del paese, adagiata sul piccolo fiume Ljubljanica, la città possiede una popolazione di circa 289 518 abitanti ( dati 2015 )
XX secolo
Nel 1918, con il collasso dell’Impero austro-ungarico, Lubiana passò al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni poi tramutatosi in Regno di Jugoslavia. Nel 1929 divenne la capitale della provincia jugoslava della Dravska Banovina.
Durante la Seconda guerra mondiale, la città fu occupata e annessa dall’Italia nel 1941. Lubiana e il territorio circostante (Bassa Carniola) divennero una provincia italiana della regione Venezia Giulia, di cui Lubiana fu capoluogo con sigla automobilistica LB. L’attuale territorio comunale era articolato – oltre che nel comune capoluogo di Lubiana Città – anche nei comuni di Dobrugne (Dobrunje), Gesizza (Ježica) e S. Vito (Šentvid).
In blu il tragitto del “Sentiero del ricordo e della fratellanza” (in sloveno: Pot spominov in tovarištva) disposto nel 1985 lungo il percorso del reticolato che circondava la città di Lubiana durante l’occupazione italiana.
Per contrastare gli atti di rivolta compiuti dalla popolazione locale, nella notte fra il 22 e il 23 febbraio 1942 le autorità militari italiane cinsero con filo spinato e reticolati l’intero perimetro di Lubiana, disponendo un ferreo controllo su tutte le entrate e le uscite. Il recinto era lungo ben 41 chilometri. Furono arrestati 18.708 uomini; di questi 878 furono mandati in campo di concentramento. Fino alla capitolazione dell’Italia, avvenuta l’8 settembre 1943, le autorità militari italiane fucilarono, per rappresaglia, oltre 100 ostaggi. Le fucilazioni furono compiute presso la cava abbandonata Gramozna Jama, alla periferia di Lubiana.
Successivamente arrivarono i tedeschi nel 1943. In seguito alla sconfitta dell’Asse, nel maggio 1945, le truppe tedesche e le milizie nazionaliste slovene si arresero all’armata comunista di Tito.
Dopo la seconda guerra mondiale, la città divenne la capitale della Repubblica socialista di Slovenia e integrata alla Jugoslavia fino all’indipendenza, avvenuta il 25 giugno 1991. Dal 1991, è la capitale della Slovenia, che ha aderito all’Unione europea nel 2004.
Nel 2010 è stata nominata capitale mondiale del libro, successivamente nel 2016, capitale verde d’Europa grazie ad una serie di interventi, di riorganizzazione e di creazione di nuove aree verdi e pedonali.
LA CATTEDRALE DI LUBIANA DEDICATA A SAN NICOLA–Opera propria
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IMMAGINI DI LUBIANA CAPITALE VERDE EUROPEA, 2016
ritrovi in una vecchia strada di Lubiana
mentre nevica…
in febbraio
dopo l’inverno, la primavera e qui l’estate — siamo in luglio