Mauro Biani @maurobiani– 17.39 – 23 -11-2023
#Israele #Palestina #Gaza #Hamas #ostaggi #bambini #dolori
La tregua (in attesa di un abbraccio)
Oggi su @repubblica
Stasera a #ilcavalloelatorre @CavalloTorre @RaiTre Paolo Rumiz.
E "il ponte", la mia vignetta.@MarcoDamilan @webgol pic.twitter.com/krQqo7bGw1— Mauro Biani (@maurobiani) November 23, 2023
Marco Damilano incontra lo scrittore e giornalista Paolo Rumiz. Il suo ultimo libro “Una voce dal Profondo” è un viaggio dalla Sicilia al Carso, attraverso un paese che è esso stesso “linea di faglia”. Oggi per altro ricorre l’anniversario del drammatico terremoto in Irpinia del 1980. In questa linea di faglia che è l’Italia ci sono gli attraversamenti. C’è il mare. E c’è il progetto del Ponte sullo stretto di Messina. Ma ci sono anche le persone che cercano di attraversare il Mediterraneo per fuggire a guerre e povertà. A loro è dedicato l’omaggio di Mauro Biani
APRI QUI – 17 min.
Feltrinelli, novembre 2023
pp. 228
L’autore sente una voce rauca che lo chiama dal fondo di un vulcano spento. Quel suono, simile a un lamento, gli ricorda che c’è una crepa che squarcia l’Italia dalla Sicilia al Friuli: quella dei terremoti. Rumiz decide di seguirla, di entrare “con la lampada di Aladino” nel mondo del Minotauro. Un viaggio, il suo, nelle fondamenta del Paese, in un inferno di linee di faglia, crateri, fiumi sotterranei, miniere, catacombe e fondali marini; in un mondo senza stelle che accende le vibrazioni più intime degli italiani, una Terra Incognita che ci porta dritto negli inferi dell’Umano e apre vertiginosi itinerari in noi stessi.
Ne nasce una storia segnata “da incursioni piratesche, litanie, scongiuri, frane, abbandoni e malaffare; un’epopea di naufragi, invasioni, inaudite capacità di rinascita e paure da fine del mondo”. Uno sterminato affresco, dove il Terribile della natura è una normalità contro la quale attrezzarsi e non un’emergenza su cui speculare; una storia visionaria che, da Selinunte al santuario di Oropa sulle Alpi, incontra l’ombra di Grandi Madri, sibille e madonne, e ha per baricentro Napoli, la metropoli più sotterranea, instabile, stratificata, magmatica e contemporaneamente più teatrale d’Europa. È lì che Rumiz, ascoltando scienziati, poeti, musicisti, antropologi e abitanti di quei luoghi, approfondisce un suo approccio “geologico” all’identità nazionale
Che ne sapete voi del Nord Europa di questo mondo mediterraneo che trema, erutta, soffia e si ramifica in mille cunicoli sotterranei…
Paolo Rumiz ( Trieste, 1947 )
Paolo Rumiz, triestino, è scrittore e viaggiatore. Con Feltrinelli ha pubblicato La secessione leggera (2001), Tre uomini in bicicletta (con Francesco Altan; 2002), È Oriente (2003), La leggenda dei monti naviganti (2007), Annibale (2008), L’Italia in seconda classe. Con i disegni di Altan e una Premessa del misterioso 740 (2009), La cotogna di Istanbul (2010, nuova edizione 2015; Audiolibri “Emons-Feltrinelli”, 2011), Il bene ostinato (2011), la riedizione di Maschere per un massacro. Quello che non abbiamo voluto sapere della guerra in Jugoslavia (2011), A piedi (2012), Trans Europa Express (2012), Morimondo (2013), Come cavalli che dormono in piedi (2014), Il Ciclope (2015), Appia (con Riccardo Carnovalini; 2016), Il filo infinito. Viaggio alle radici d’Europa (2019), Il veliero sul tetto. Appunti per una clausura (2020) e, nella collana digitale Zoom, La Padania (2011), Maledetta Cina (2012), Il cappottone di Antonio Pitacco (2013), Ombre sulla corrente (2014), Gulaschkanone (2017).
più dati in : https://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Rumiz
Le vignette di Biani sono pura poesia.