Beethoven, secondo tempo della Settima Sinfonia
REMBRANDT
Il Bue macellato è un dipinto a olio su tavola (94×69 cm) realizzato nel 1655 dal pittore Rembrandt Harmenszoon Van Rijn.
Musée du Louvre di Parigi
Siamo nei secoli XVI XVII, l’arte privilegia la raffigurazione di oggetti inanimati: si sta diffondendo l’interesse per la natura morta, che proprio in questo periodo si sta trasformando in un vero e proprio genere pittorico.
Tra le svariate tipologie di soggetti prediletti degli artisti compaiono i corpi e le carcasse della selvaggina o del bestiame macellato. Il fascino di una tematica così macabra è causato essenzialmente da due fattori: innanzi tutto un corpo privo di vita è un memento mori più efficace di qualunque altra allegoria, inoltre offre l’occasione di cimentarsi in una prova di virtuosismo per la complessità della forma, la monocromia dei colori (il rosso del muscolo, il bianco del grasso) e l’inconvenzionalità del soggetto.
Nel 1655 il virtuosismo di Rembrandt de Il bue macellato raggiunge l’eccellenza. L’uomo e la collocazione spaziale del soggetto pittorico sono del tutto insignificanti rispetto all’imponente carcassa: attraverso il buio della cantina è possibile intravedere il volto di una donna che si affaccia da una porta, ma si tratta di una figura appena visibile, oscurata dall’imponente carcassa di bue illuminata flebilmente da sinistra, in una penombra caravaggesca.
L’opera è un eccezionale esercizio di pittura drammatica e realistica, l’artista da prova di eccezionale padronanza della tecnica (tinture granulose e pennellate ben visibili) nella realizzazione delle diverse forme assunte dal grasso, dai tendini, dai muscoli e dal sangue.
Francisco Goya, “Natura morta con costole e testa di agnello”, ca. 1808-12, olio su tela. Parigi, Museo del Louvre
Carcassa di manzo
Chaim Soutine
Data: c. 1924
- Media: olio , tela
- Dimensioni: 140,3 x 107,6 cm
Il bue squartato (Le boeuf ecorché), 1924, dipinto di Marc Chagall nel Kunstmuseum di Basilea.
Foto : Alinari
Il bue scuoiato di Chagall, 1947, olio su tela, cm 101×81 collezione privata, Parigi
Lorenzo Delleani, Bue squartato, 1881, olio su tavola, cm 25×37,5. Torino, Galleria d’Arte Moderna. L’autore prese a modello l’opera di Rembrandt. L’artista era infatti un grande ammiratore del maestro.
Dal buio del fondo emergono tre carcasse di bue. Il corpo degli animali è impietosamente esposto. La carcassa centrale è completamente aperta dal ventre. Le interiora sono state rimosse e ciò che rimane pende dai ganci. A destra e a sinistra del corpo sono appese due altre carcasse, in secondo piano. Le teste degli animali pendono in basso e dalla loro bocca esanime esce del sangue raggrumato. All’interno del macello solo un buio profondo avvolge gli animali esposti.
La violenza che trapela dall’esposizione cruda e dura delle carcasse macellate fa riferimento alla condizione umana. Gli storici ricordano le crocifissioni, favoriti dalla disposizione simmetrica delle carcasse. Infatti quella centrale in primo piano è affiancata da altre due disposte a destra e a sinistra. Le gambe posteriori degli animali, poi, sono appese a delle travi che ricordano il legno della croce.
MARIO MAFAI, BUE SQUARTATO, 1930 — PINACOTECA DI BRERA
RENATO GUTTUSO, STUDIO DI DETTAGLIO DELLA ” VUCCIRIA ”
IMMAGINE DA : https://www.my9arts.es/
VUCCIRIA, 1974
Bruno Cassinari, Bue (Vitello) squartato, 1941
olio su tela, cm. 87×63
Museo Novecento –
Giorgio de Chirico, Abbacchio macellato, 1948
olio su tela, cm. 100×140
collezione privata
Leonardo Cremonini,Il toro aperto, 1953
olio su tela, cm. 100×70
collezione privata
Francis Bacon, Dipinto, 1946
olio e tempera su tela,
cm. 198×132
Museum of Modern Art, New York
FRANCIS BACON, FIGURA CON CARNE, 1954
olio su tela, cm. 130×122
Art Institute, Chicago
in questa foto si vede un po’ meglio il quadro
Figure with Meat è un dipinto del 1954 dell’artista irlandese Francis Bacon . La figura è basata sulritratto di Papa Innocenzo X di Diego Velázquez ; tuttavia, nel dipinto di Bacon il Papa è mostrato come una figura raccapricciante e posto tra due metà divise in due di una mucca.
Il ritratto di Papa Innocenzo X di Velázquez, 1650
La carcassa appesa in background ( sullo sfondo ) è probabilmente derivato da Rembrandt s’ Macellato Bue, 1655. Il dipinto è nella collezione permanente del Art Institute di Chicago.
Secondo Mary Louise Schumacher del Milwaukee Journal Sentinel , “Bacon si è appropriato del famoso ritratto, con il suo soggetto, in trono e drappeggiato di rasi e pizzi, il suo sguardo severo e pieno di autorità. Nella versione di Bacon, carcasse di animali sono appese alle spalle del papa, creando una composizione cruda e inquietante simile a una crocifissione. Le mani del papa, eleganti e posate nella versione di Velázquez, sono sbozzate e si aggrappano alla sede dell’autorità della chiesa con apparente terrore. La sua bocca è trattenuta in un grido e striature nere gocciolano dal papa naso al collo.
La carne fresca ricorda le sontuose composizioni di frutta, carni e dolci nei dipinti di vanitas del XVII secolo , che di solito portavano sottili messaggi moralizzanti sull’impermanenza della vita e sui pericoli spirituali dei piaceri sensuali. A volte, il cibo stesso mostrava segni di essere troppo maturo o viziato, per chiarire il punto. Bacon sposa l’immaginario della salvezza , della decadenza mondana, del potere e della sensualità carnale, e contrasta queste cose con la sua visione molto più palpabile ed esistenziale della dannazione.
Il dipinto è presente nel film Batman del 1989 di Tim Burton. I criminali guidati dal Joker irrompono in un museo d’arte e vandalizzano varie opere d’arte; vedendo Figure with Meat , il Joker ordina di risparmiarlo, osservando “Mi piace questo. Lascialo”.
Il romanzo di Craig Shaw Gardner spiega che fu in quell’arte che Joker vide “Una figura in bianco e nero, che urla di dolore, angoscia e follia, una creatura sia pietosa che terrificante nella sua intensità, come se contenesse tutto il dolore e angoscia e follia nel mondo.
MOLTE IMMAGINI E TITOLI SONO PRESI DAL SEGUENTE LINK :
http://www.engramma.it/eOS/index.php?id_articolo=1592#fig.5
Magnifici e terribili quadri.