CLAUDIO ACCOGLI –ANSA.IT — 30 OTTOBRE 2023  – 19.40 :: ‘L’attacco di Hamas fu previsto nel 2016:: ‘ Manoscritto di Lieberman: ‘Assalterà kibbutz e prenderà ostaggi’ –

 

 

ANSA.IT — 30 OTTOBRE 2023  – 19.40
https://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/guerra-in-medio-oriente/2023/10/30/lattacco-di-hamas-fu-previsto-nel-2016_50de9849-bd77-4272-92e6-feeb96d4c4df.html

 

‘L’attacco di Hamas fu previsto nel 2016’

Manoscritto di Lieberman: ‘Assalterà kibbutz e prenderà ostaggi’

di Claudio Accogli

 

ANSACheck

 

 

Il Kibbutz di Beeri © ANSA/EPA

Il Kibbutz di Beeri © ANSA/EPA

 

 

 

 

AVIGDOR LIEBERMAN — ( Chisinau, Moldavia. URSS -1958; in Israele con i genitori nel 1978..)- È il fondatore e leader del partito nazionalista laico Yisrael Beiteinu (Israele nostra casa), la cui base elettorale inizialmente era costituita in stragrande maggioranza da immigrati di lingua russa provenienti dall’ex Unione Sovietica, ma in seguito ha ottenuto un sostegno più ampio. Lieberman ha dichiarato la sua opposizione alla formazione di una coalizione con partiti religiosi e ha rifiutato di unirsi alla coalizione di Benjamin Netanyahu nell’aprile 2019.  E’ membro della Knesset-
https://en.wikipedia.org/wiki/Avigdor_Lieberman

 

foto da : REPORT DIFESA.IT
https://www.reportdifesa.it/guerra-israele-hamas-documento-ex-ministro-della-difesa-avigdor-lieberman-nel-2016-prevedeva-assalto-dei-terroristi-ma-idf-e-governo-lo-bocciarono/

 

 

 Miliziani di Hamas armati fino ai denti e addestrati che attaccano i kibbutz in territorio israeliano da terra e dal cielo, per uccidere, prendere ostaggi e minare così la fiducia dello Stato ebraico nella sua sicurezza oltre il muro di cemento della Striscia, quella Linea Maginot destinata a essere violata.

Non è la descrizione dell’attacco del 7 ottobre scorso costato la vita a oltre 1.400 israeliani ma la sintesi di un manoscritto datato 21 dicembre 2016 e firmato dall’allora ministro della Difesa, il falco Avigdor Lieberman.

Lo stesso che nel 2018, nel pieno di una nuova ondata di violenze, pose fine al governo di Benyamin Netanyahu dell’epoca dimettendosi dopo la tregua firmata con Hamas che il leader nazionalista bollò come una “resa al terrorismo”. Dimissioni che a Gaza salutarono parlando di “vittoria della resistenza”.

Forse proprio a causa delle frizioni politiche interne al governo quelle undici paginette scritte di pugno da Lieberman vennero sottovalutate. Hamas “pianifica la distruzione di Israele e la liberazione dei territori palestinesi entro il 2022”, stimava Lieberman.

L’operazione di Hamas, che prevedeva il reclutamento di almeno 40mila armati negli anni a seguire, era stata progettata nel corso di alcuni incontri della leadership del gruppo in Qatar, nei giorni di settembre del 2016, pochi mesi prima del documento “top secret” di Lieberman.

Si doveva colpire duramente Hamas entro un anno, altrimenti le conseguenze sarebbero state “di vasta portata, e per certi versi anche superiori ai risultati della guerra dello Yom Kippur per quanto riguarda i suoi effetti sul fronte interno israeliano e sull’immagine e lo status di Israele nella regione”.

“Hamas – recita il testo pubblicato adesso da Yediot Ahronoth, quotidiano israeliano ( https://www.ynetnews.com/category/3083). – intende trasferire il prossimo conflitto nel territorio israeliano, dispiegando al tempo stesso forze significative e ben addestrate, occupando un insediamento, forse anche diversi insediamenti, e prendendo ostaggi. Oltre al danno fisico per la popolazione, ciò comporterà anche un danno significativo al morale e ai sentimenti dei cittadini israeliani”. Il muro attorno a Gaza “è una Linea Maginot”, è solo illusoria, non garantisce sicurezza né previene la guerra.

Lieberman inviò il memorandum a Netanyahu e al capo di stato Maggiore Gadi Eisenkot, senza ricevere la risposta voluta, ovvero un attacco a sorpresa e preventivo contro Hamas. Nel corso dei 7 anni successivi non è corso buon sangue tra i due leader politici: Lieberman si è spinto ad accusare Netanyahu di usare metodi elettorali uguali a “quelli di Goebbels” e “di Stalin”, il Likud ha contraccambiato indicandolo come un “padrino mafioso che insulta la Shoah

 

 

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  1. DONATELLA scrive:

    Viene da mettere in conto che anche le atrocità compiute e che si stanno compiendo in Israele e Palestina siano frutto di calcoli politici, dove le vite umane non hanno nessun valore.

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