ANSA.IT — 21 NOVEMBRE 2023  – 13.43:: La Generazione Z crede nell’amore ma ne ha paura. Relazioni e sesso, un’inchiesta di Cosmopolitan

 

 

 

ANSA.IT — 21 NOVEMBRE 2023  – 13.43
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La Generazione Z crede nell’amore ma ne ha paura.

Relazioni e sesso, un’inchiesta di Cosmopolitan

 

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Una coppia foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Ansie, aspettative, sogni, paure: come amano i ragazzi della Gen Z? Dopo la pandemia che li ha interrotti dai rapporti interpersonali, i protagonisti dei sentimenti ‘ghostati’  ( Da ” ghost = fantasma, lo sparire improvviso e senza comunicazioni dell’ amico o partner ) e del voglio-tutto-e-subito si sono trovati faccia a faccia con un mondo confuso in cui è difficile orientarsi.

Per misurare il loro bisogno di guardarsi intorno, di interrogarsi, di individuare la direzione per ripartire in amore, la rivista Cosmopolitan ha lanciato un’indagine su sesso, famiglia e sentimenti.

E pubblica le risposte di 835 utenti tra i 18 e i 35 anni che ritraggono una generazione che crede nell’amore, ma ne ha anche paura. In copertina Jenny De Nucci, protagonista della Gen Z e interprete del complesso mondo delle relazioni contemporanee. Dalla ‘Grande Inchiesta sulle Relazioni’ emergono dati interessanti e anche preoccupanti: “amiamo tanto e male – ha commentato Lavinia Farnese, direttrice di Cosmopolitan -nei posti sbagliati, aspettandoci altro da quel che è, pieni come siamo di ‘avremmo voluto’, ‘ci sarebbe piaciuto’, ‘ma poi'”.

 

Il 71% degli intervistati crede nel valore della monogamia ma il 54% pensa anche che l’amore non sia più ‘per sempre’. E se il 57% dichiara di essere innamorato al momento, ciò è ritenuto altamente destabilizzante: il 43% si sente al sicuro in coppia ma un altrettanto 43% in bilico. Il 54% avverte ansia da prestazione all’idea di uscire con qualcuno, il 56% ha fatto ghosting, l’89% parla di orbiting e gaslighting, rispettivamente atteggiamento ambiguo e manipolazione.

L’81% degli intervistati è stato almeno una volta in una situationship, cioè in una frequentazione non meglio specificata. Per quanto riguarda il sesso il 93% dichiara di averlo fatto: per l’80% è importante, l’85% è a proprio agio mentre lo fa, il 54% fruisce di contenuti porno e circa la metà degli intervistati ha usato o usa app di incontri. Per il 57% il modo di rapportarsi agli altri è cambiato dopo il Covid: rispetto, fiducia e sincerità sono le parole chiave nelle relazioni interpersonali;tra le paure, invece, prevalgono il ghosting (lo teme il 6,7% degli intervistati), le aspettative (il 5,9%) e il non piacere (il 3,5%).
A questi dati numerici si sommano centinaia di espressioni, commenti e giudizi sul tema delle relazioni. Le frasi più belle,  sono diventate oggetto di art work, a cura della visual artist Eleonora Sabet, che le ha trasformate in manifesti poetici

 

nota : le diverse Generazione e in particolare quella Z

 

da :  File:Generation timeline.svg

 

Generazione Z – 1997-2012- 


Tale generazione è stata preceduta dai Millennials ( oppure Generazione Y: 1981-96 ), mentre la generazione successiva, che comprende i nati dal 2012 in poi, è stata chiamata Generazione Alpha.

Sono stati definiti “nativi digitali“,  prima generazione ad essersi sviluppata potendo godere dell’accesso ad Internet sin dall’infanzia, e perciò i suoi membri sono considerati avvezzi all’uso della tecnologia e dei social media, che incidono per una parte significativa sul loro processo di socializzazione.

Il nome Generazione Z è stato usato perché segue in ordine alfabetico le lettere X e Y, usate rispettivamente per definire la Generazione X ( 1965-1980 ) e la Generazione Y (termine usato per i Millennial)

 

Caratteristiche:  questa generazione si trova ad affrontare un crescente divario di reddito della classe media, che aumenta il livello di stress nella popolazione.

Una ricerca del 2013 negli Usa riscontra che i giovanissimi dell’epoca ( 14 / 18 anni )  erano preoccupati sulla possibilità di potersi permettere un’istruzione superiore.
Mostrano sentimenti positivi nei riguardi della crescente diversità etnica degli Stati Uniti;
meno fede nel sogno americano “dopo aver visto i loro genitori e fratelli lottare duramente per affermarsi nel mondo del lavoro“. Essendo una generazione nata e cresciuta in un periodo di recessione economica, i membri di questo gruppo di persone hanno avuto esperienza in prima persona della paura e dello scoraggiamento che implica l’assenza di un impiego; come conseguenza, i membri della Generazione Z ricercano la soddisfazione personale in un impiego legato alle loro passioni più che a un salario alto. Come scrive Jeffrey Arnett, gli adulti emergenti “si aspettano di trovare un’occupazione che rispecchi la propria identità”.
I membri più giovani della Generazione Z sono i primi a vivere l’epoca dei matrimoni omosessuali legalizzati, della crisi europea dei migranti (2015) e della guerra all’ISIS.
Uno studio del 2014  rivela come gli studenti della Generazione Z si auto-identificano come leali, compassionevoli, riflessivi, di mentalità aperta, responsabili e determinati. Il modo in cui però vedono i loro coetanei è differente da come affermano se stessi: essi li definiscono come competitivi, spontanei, avventurosi e curiosi, tutte caratteristiche che raramente vedono in loro stessi.

Nel 2015 il 77% dei ragazzi tra i 12 e i 17 anni possedeva un telefono cellulare: non è difficile immaginare come questa tecnologia li influenzi in termini di studio e apprendimento. Secondo Forbes quando questa generazione si affaccerà al mondo del lavoro, la tecnologia digitale sarà un aspetto preponderante in tutti i percorsi di carriera.
Circa i tre quarti dei ragazzi tra i 13 e i 17 anni usa il proprio cellulare ogni giorno, ed è una percentuale più alta di coloro che guardano la TV.
Come risultato, “il 24% degli adolescenti è online quasi sempre”.In Italia uno studio del 2019 ha mostrato che la metà dei bambini di quinta primaria ha uno smartphone proprio, e uno su cinque lo tiene acceso anche di notte.
Twitter e Instagram stanno aumentando la loro popolarità tra i membri di questa generazione.  Snapchat è diventato un social molto attraente per questa generazione perché video, immagini e messaggi sono spediti più velocemente che con altre piattaforme.
Velocità e affidabilità sono due aspetti importanti nella scelta della piattaforma social per questa generazione. La velocità ha fatto sì che questa generazione apprezzi in maniera particolare applicazioni come Vine e TikTok, quest’ultimo soprattutto dopo lo scoppio e durante la Pandemia di COVID-19.
Gli adolescenti spendono la maggior parte del loro tempo online comunicando privatamente con persone con cui interagiscono anche nella loro vita offline.
Lo sviluppo di relazioni online è diventata una norma per questa generazione.
Questa generazione utilizza i social media per rafforzare il rapporto con gli amici e per costruirne di nuovi; essi interagiscono anche con persone che non avrebbero mai potuto incontrare nella vita reale, ed è così che i social diventano uno strumento di creazione di identità.
I social media sono conosciuti per essere un veicolo di espressione dei propri gusti e di condivisione delle proprie vite; d’altra parte però, questo utilizzo non di rado provoca violenti episodi di razzismo.
A causa della pandemia, la generazione Z è stata la prima a sperimentare in massa il fenomeno dell’apprendimento a distanza, su piattaforme di videoconferenze come ZoomMeet e Teams. La didattica a distanza ha comportato conseguenze psicologiche degne di nota.
Un’altra tendenza generazionale è la diffusione epidemica del narcisismo patologico.

Secondo lo psicologo Peter Gray del Boston College, nel 2014 il 70% dei ragazzi statunitensi presenta dei segni di narcisismo patologico, una percentuale senza paragoni con le generazioni precedenti. Si tratta di cifre che superano quelle già registrate con la generazione dei Millennial dieci anni prima e che secondo gli psicologi, obbligano a studiare meglio le dinamiche tra genitore narcisista e i figli.

 

altro in Wikipedia Generazione Z: 
https://it.wikipedia.org/wiki/Generazione_Z

 

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