PAOLA CARIDI, HAMAS. Che Cos’È E Cosa Vuole Il Movimento Radicale Palestinese – FELTRINELLI, 2009 + al fondo un Tweet di Haaretz, famoso quotidiano fondato nel 1918 + una cartina Israele / Palestina dal 1947 ad oggi

 

LETTERA 22.IT – L’ATTACCO A  ISRAELE
https://www.lettera22.it/lattacco-di-hamas/

 

Hamas

 

Nata nel 1987 come movimento di resistenza all’occupazione israeliana, Hamas è passata attraverso il terrorismo e gli attentati suicidi, ha sfidato l’autorità di Yasser Arafat, è sopravvissuta all’eliminazione fisica di gran parte dei suoi dirigenti. Nel 2006 è arrivata al governo dell’ANP, democraticamente eletta dalla maggioranza dei palestinesi.
Cosa si nasconde dietro il mistero Hamas? Perché un movimento islamista ha guadagnato così tanto consenso all’interno di una società ritenuta tendenzialmente laica come quella palestinese? E perché non si è sciolto come neve al sole quando tutta la comunità occidentale ha deciso di isolarlo dal resto del mondo? Gli eventi hanno dimostrato che l’islam politico palestinese non può essere considerato un fenomeno passeggero, né il prodotto di una sola causa: sia essa la nascita di Israele, l’occupazione o la mancanza di uno Stato palestinese. Chiedersi perché significa anche dare risposta a quello che la cronaca registra negli ultimi anni: la divisione tra i palestinesi, la vita disperata di Gaza, l’assenza di prospettive di pace a breve termine tra israeliani e palestinesi.

Il libro di Paola Caridi scrive la storia di Hamas usando fonti a metà tra la cronaca e l’archivio. Fa vedere i luoghi e fa parlare i protagonisti. E cerca di svelare per la prima volta alcuni tratti sconosciuti di un movimento che per alcuni versi è ancora clandestino o che in clandestinità, negli ultimi anni, è in parte tornato. C’è il volto conosciuto del terrorismo. C’è quello molto meno noto del welfare, istituito ben prima che Hamas nascesse nelle strutture socioreligiose dei Fratelli musulmani palestinesi. C’è l’organizzazione politica, strutturata in modo simile ai partiti di massa europei. E poi ci sono i militanti, i leader, i sostenitori silenziosi e quei tanti palestinesi che hanno votato Hamas senza condividerne l’ideologia. Altrettante tessere che poste l’una accanto all’altra formano un quadro molto più complesso di quello che sinora la pubblicistica ha descritto.

 

*** se non lo ristampano, credo si trovi solo in Biblioteca, è però appena stato ristampato in inglese

 

L’attacco di Hamas

Hamas. From Resistance to Regime”, per i tipi di Seven Stories Press

 

L’AUTRICE, molto ” sim-patica “, ha partecipato stasera a OTTO E MEZZO la7 da Amman

Paola Caridi

Paola Caridi (Roma 1961), saggista e giornalista, fondatrice e presidente di Lettera22 (associazione di giornalisti specializzata in politica estera), è stata corrispondente dal Cairo dal 2001 al 2003 e da Gerusalemme per i successivi dieci anni.  Attualmente risiede ad Amman, in  Giordania. Socia dell’Istituto Affari Internazionali, si occupa da oltre vent’anni di storia politica contemporanea del mondo arabo. Per Feltrinelli ha pubblicato Arabi invisibili (2007), Hamas (2009), Gerusalemme senza Dio. Ritratto di una città crudele (UE 2022) e Gerusalemme. La storia dell’altro (Kids 2019). A Gerusalemme ha dedicato anche un testo teatrale, Café Jerusalem. Cura dal 2008 il blog invisiblearabs.com.

 

 

IL TEATRO ROMANO AD AMMAN -. CAPITALE DELLA GIORDANIA
Foto di Giordaniapertutti.it

 

 

Arabi invisibili

Catalogo ragionato degli arabi che non conosciamo. Quelli che non fanno i terroristi

FELTRINELLI, 2007

di Paola Caridi

 

È probabile che George W. Bush non abbia mai bevuto una limonata alla menta. È probabile, dunque, che Bush così come la maggior parte di chi decide delle sorti del Medio Oriente e del Nord Africa non sia mai entrato attraverso la grande porta della cultura araba. Eppure quella che è una delle bevande tradizionali del mondo arabo è il sunto di una civiltà – a noi legata da intrecci invisibili lanciati lungo il Mediterraneo – che ha nel suo Dna raffinatezze e profondità dimenticate dall’Occidente.

Il mondo arabo continua anche oggi a vivere, oltre il velo dei nostri pregiudizi. In una fascia cangiante che va da Casablanca a Ryiadh si muovono milioni di arabi invisibili, schiacciati dal peso di uno stereotipo ormai imperante in Occidente, per il quale tutti coloro che hanno un passaporto mediorientale o nordafricano sono potenziali terroristi, kamikaze, seguaci di Osama bin Laden.

Il catalogo odierno degli arabi invisibili, invece, è lungo, variegato, sorprendente. Ne fanno parte ragazzi che usano Internet, professionisti educati nelle nostre università, cineasti e fior di scrittori. Se la lista degli arabi che non conosciamo fosse solo questa, però, saremmo al semplice elenco di quelli bravi, buoni e simpatici. Bisogna, invece, superare il muro, e osservare quella lunga teoria di uomini e donne a cui l’Occidente non riconosce volto e fattezze: quelli che si fanno in quattro per mandare i figli a scuola, che inondano la regione delle rimesse del loro lavoro, che fanno cultura tra le maglie della censura e opposizione tra le costrizioni dei regimi.

L’homo arabicus del Terzo Millennio compare, così, in tutta la sua complessità. I seguaci dell’islam politico – ormai la maggioranza degli elettori – chiedono democrazia e diritti civili, appoggiati dai settori laici e liberali. Le femministe più preparate indossano il velo, mentre la cultura pop dei videoclip e dei film incide sui cambiamenti sociali. I nuovi imprenditori non sono più gli sceicchi del petrolio, ma governano telefonini e tv. Finita, dunque, l’era delle odalische, dei beduini, quello che si apre a un occhio attento è un mondo ricco, alla ricerca di un nuovo rinascimento considerato imperativo. Che rifiuta con stizza lezioni di democrazia e civiltà dall’Occidente.

Premio Capalbio  2008

 

 

+++ DUE TWEET

1.

RIPOSTATO SU TWITTER DA PAOLA CARIDI

Immagine del profilo quadrata

Haaretz.com @haaretzcom

Israel is headed by a corrupt criminal defendant. And now, he is leading the country into a war in which nobody even knows the precise goals, much less the outcome, Zvi Bar’el writes

Lingua originale: inglese.

Traduzione di Google

Israele è guidato da un imputato criminale corrotto. E ora sta guidando il paese in una guerra di cui nessuno conosce nemmeno gli obiettivi precisi, tanto meno il risultato ( di Zvi Bar’el )

2.  UNA CARTINA ISRAELE- PALESTINA ( 1947- 2023 )

Riola Mana

@RenMelona

twitter.com/MSF/status/171 which version of Israel? The one that bombs hospitals or the version from 1947?

 

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1 risposta a PAOLA CARIDI, HAMAS. Che Cos’È E Cosa Vuole Il Movimento Radicale Palestinese – FELTRINELLI, 2009 + al fondo un Tweet di Haaretz, famoso quotidiano fondato nel 1918 + una cartina Israele / Palestina dal 1947 ad oggi

  1. DONATELLA scrive:

    Le cartine sono davvero impressionanti.

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