La drôle de guerre ————————————————–bardelli

 

 

 

 

La drôle de guerre

Secondo il dizionario Sansoni:

Drôle

1amusant ) buffo, divertente, spassoso:

2étrange ) strano, bizzarro, buffo

Così i francesi chiamavano la guerra dal settembre 1939 fino a quando, nel maggio 1940, la Germania li invase. In effetti era una situazione strana. C’era una guerra dichiarata, ma mentre sul fronte orientale la povera Polonia veniva ridotta in macerie, sul fronte occidentale, cioè sul fronte francese, non si sparava, ci si limitava a guardarsi in cagnesco dalle opposte linee fortificate, la Maginot e la Sigfried. E siccome non si sparava, non si moriva e non si uccideva, poteva anche essere divertente.

La guerra fra russi e ucraini non ha niente di divertente, tanto meno di spassoso. Anzi. Però qualche elemento di stranezza c’è.

A cominciare dal fatto che noi italiani, come tutti i membri della Nato. siamo in guerra con la Russia, ma le bombe cadono in Ucraina. E da un po’ anche in Russia. Meglio per noi, si dirà. Molto peggio per ucraini e russi, però.

Inoltre nonostante le severissime sanzioni continuiamo a importare gas e petrolio dalla Russia, cioè dal nemico. L’anno scorso ( la guerra era cominciata a febbraio) la UE ha importato via mare 98,8 milioni di tonnellate di greggio russo. In calo rispetto ai 112,5 milioni dell’anno prima. E meno male ! Ma insomma.

Temo che lo stesso valga per il gas, nonostante i gasdotti sabotati.

E ci sono le importazioni indirette: compriamo petrolio e gas russo da terzi, e così paghiamo anche gli intermediari.

Ma il fatto è che con queste importazioni dirette o indirette finanziamo le spese di guerra del nemico, non è strano ?

E che dire delle dispute filologiche, della questione nominalistica di quali siano le armi difensive e quali quelle offensive ? Del lapsus freudiano di un noto personaggio che per dire che agli ucraini dovevamo mandare solo armi per difendersi disse che dovevamo mandare armi “inoffensive. Escludendo fionde, cerbottane, archi e frecce naturalmente, rimanevano soltanto le pistole ad acqua, come argutamente commentò il giornalista Travaglio.

L’orrore della guerra, di tutte le guerre, sta nella quotidianità di morte e distruzione, nella normalità, non nelle stranezze. Ci sono però alcuni effetti collaterali, diciamo così, che in modo grottesco ne sottolineano l’orrore.

Personalmente sono testimone di uno di questi effetti collaterali

Giorni fa ho comprato il libro di Luca Steinmann, “l fronte russo” (Rizzoli editore). L’autore è stato corrispondente di guerra dal fronte russo, appunto, per il canale La7 e, credo, per Limes. . Non ho ancora cominciato a leggerlo, ma da alcuni suoi servizi che ho visto non direi che sia un fanatico difensore della causa russa.

 

Quale non è stata la mia sorpresa quando fra le pagine del libro trovo l’anonimo biglietto che ho fotografato. Non è comune andare in giro con in tasca un pennarello celeste e uno giallo (che, ormai sappiamo, sono i colori della bandiera ucraina). E’ lecito supporre che l’anonimo commentatore, adocchiato il libro in libreria, senza neanche aprirlo, sia andato a casa dove ha confezionato il biglietto di severa condanna. E magari ne avrà confezionato più di uno che, non visto, avrà messo negli altri esemplari presenti in libreria ( non ho verificato). E chissà in altre librerie.

Tutto questo mi ricorda tristemente quei tifosi che sottraggono tempo al riposo ( o al bar con gli amici) per confezionare striscioni dove insultano i tifosi della squadra avversaria da esibire allo stadio il giorno della partita.

Ma il più triste è che questo atteggiamento da tifoseria non manca ad autorevoli commentatori di questa guerra. Non anonimi.

Ma vogliamo proprio dar ragione a Churchill che, a quanto pare, diceva che gli italiani considerano una partita di football come se fosse una guerra e una guerra come se fosse una partita di football ?

 

 

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2 risposte a La drôle de guerre ————————————————–bardelli

  1. DONATELLA scrive:

    Penso che dietro a questo fanatismo contro la Russia ci sia il fantasma dell’Unione Sovietica, duro a morire nell’immaginario delle persone. La grande ignoranza diffusa( e i media non fanno molto per estirparla) fa sì che tutto quello che precede l’aggressione russa contro l’Ucraina non si conosca e si veda solo l’orrore della guerra, senza sapere tutto quello che l’ha preceduta. Si assiste a questa guerra senza sbocco come ad una partita di calcio ( tanto finora non siamo ancora bombardati), si trascurano le somme enormi del bilancio statale che vanno ad arricchire il mercato delle armi, quando ci sarebbe bisogno di ben altro, almeno in Italia. Insomma, come è avvenuto per tante altre guerre, sono la propaganda e l’ignoranza le armi usate massicciamente. Nel suo piccolo, anche l’autore ignoto del biglietto trovato dentro al libro ” Il fronte Russo”, fa parte di questa tifoseria; solo che lui, col mezzo artiginale che usa, fa molto più fatica nella sua missione di propaganda.

  2. DONATELLA scrive:

    Divertente il disegno!

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