ISABELLE FAUST, VIOLINO::: BEETHOVEN, CONCERTO PER VIOLINO E ORCHESTRA OP. 61 +++ ALTRO

 

 

ISABELLE FAUST è una violinista tedesca nata nel 1972 ad ESSLINGHEN AM NECHAR

 

 

Isabelle Faust: “Così ho risvegliato il mio Stradivari”

La musicista tedesca in concerto in Italia con il suo violino dimenticato per 150 anni:  ha iniziato la sua carriera solista a 15 anni


ROMA IN QUESTO nostro tempo ridondante di star affette da sindromi esibizionistiche, l’asciutta dama tedesca Isabelle Faust sembra marciare controvento. Violinista di bravura eccelsa, avrebbe molto di cui pavoneggiarsi. Eppure è segreta, sfuggente e proiettata con purezza nel proprio destino musicale. Ma il suo sottrarsi ai riflettori e alle interviste ha finito per farne una diva suo malgrado e una leggenda per gli amanti della musica.

Suonando può esprimere un lirismo senza scampo o l’elettricità di un vortice emotivo. Entra nel mondo dei pensieri e nella sfera dei sentimenti con la stessa audace pertinenza.

Di fatto Isabelle, che ha 43 anni, un figlio diciannovenne e abita a Berlino (nelle rare soste tra un tour internazionale e l’altro), spicca come una delle messaggere più carismatiche del repertorio tradizionale, con incursioni pregiate nel contemporaneo. Il 19 aprile a Torino (al Conservatorio per l’Unione Musicale) e il 20 a Milano (al Conservatorio per la Società del Quartetto) si esibirà con l’Orchestra of the Age of Enlightenment (Età dell’Illuminismo ), formazione inglese di altissimo livello che studia e pratica la musica barocca e classica con gli strumenti del periodo.

“In programma ci saranno fra l’altro il Primo e il Quinto Concerto per violino di Mozart”, spiega Isabelle. “Amo l’idea di mostrare l’incredibile progresso che ci fu nell’arco di pochissimi anni nel modo mozartiano di scrivere concerti. Mozart corre forte nella composizione, raggiungendo nel Quinto un acme di bellezza”.

Che significa per lei lavorare con un gruppo filologico come The Age of Enlightenment?

“Vuol dire soprattutto trovare una distanza dalla tradizione romantica da cui sono stata condizionata e identificare qualcosa di più vicino a Mozart. Mi sono formata sui dischi mozartiani di Oistrakh: magnifici, certo, ma lontani dall’originale. L’istinto può esser falso quando si è cresciuti in un’altra direzione, e questo vale affrontando ogni compositore”.

 

Lei suona uno Stradivari “Bella Addormentata” del 1704. A cosa deve quel nome il suo violino?

“Per centocinquant’anni fu dimenticato nella casa di un’aristocratica famiglia in Germania senza che nessuno lo toccasse. Quando nel ventesimo secolo venne alla luce, lo definirono “The Sleeping Beauty”. È rifinito, flessibile, versatile. Ha corde di budello che oggi non si usano più e sono molto più adatte a Mozart rispetto a quelle di metallo adottate nei violini costruiti adesso”.

Isabelle Faust è nata in una famiglia di musicisti?

“Mia mamma lo era, e mio padre prese a studiare il violino a trent’anni perché l’aveva incontrata. Ho la musica nelle radici, mi sembra di non avere fatto altro. Ero bambina quando si eseguiva musica da camera in casa. Era coinvolto pure mio fratello, e quando avevo undici anni io e lui eravamo già stati ingaggiati da un ensemble”.

 

Italian conductor Claudio Abbado conducts the Lucerne Festival Orchestra during the opening concert of the Lucerne Festival, Thursday, 10 August 2006 in Lucerne, Switzerland. ANSA/URS FLUEELER

 

CLAUDIO ABBADO — foto Sole 24 ore
(Milano26 giugno 1933 – Bologna20 gennaio 2014) è stato un direttore d’orchestra italiano.

 

Claudio Abbado nel 1965

 

 

 

Può parlare della sua intensa collaborazione con Claudio Abbado?

“Aveva un modo insostituibile di trasmettere la musica, con sguardi e gesti, occhi e mani, senza mai troppe parole. Ci ha insegnato l’ascolto partecipe di tutti gli altri musicisti impegnati nel concerto:
l’ascoltarsi e il rispondersi musicalmente era fondamentale nella sua visione. La sua preparazione era stupefacente per inesauribilità. Poteva lavorare per interi mesi su pezzi che conosceva ed eseguiva da cinquant’anni. Ogni volta ci si rituffava dentro con un interesse nuovo”.

 

 

qualche foto di

ESSLINGEN AM NECKAR, 

una città di 95.000 abitanti ( dicembre 2022 ) nel Land del Baden- Wuttenberg, distretto di Stoccarda.

CARTINE AL FONDO ED ALTRE NOTIZIE DI TIPO STORICO

 

 

Centro storico con la chiesa di Esslingen

centro della città vecchia

 

 

Piazza a EsslingenPiazza Principale

 

 

Lace on textiles

la lavorazione di pizzi è una specialità della città

 

 

 

Lace on textiles

 

 

 

 

Germany, Baden-Wurttemberg, Esslingen, Historic half-timbered building at Georg-Christian-von-Kessler-Platz

storico edificio nella piazza Giorgio Christian von Kessler

 

 

Germany, Baden-Wurttemberg, Esslingen, St. Dionys church and surrounding houses

la chiesa di San Dionigi e dintorni

 

 

Germany, Baden-Wurttemberg, Esslingen, Clear sky over historic town hall

cielo azzurro sulla storica torre

 

 

Close-up of sea duck swimming in lake,Esslingen,Germany

un’anatra nuota nel lago di Esslingen

 

Vineyard steep slope

le vigne ..

 

 

Burg Hohenneuffen sulla cima della roccia sulle colline del giura svevo Germania Castello di Hohenneuffen

uno dei castelli svevi delle colline intorno

 

 

 

Germany, Baden-Wuerttemberg, Esslingen, View to city centre with castle in the evening

vista della città di Esslingen al tramonto con il castello sullo sfondo

 

 

Germany, Esslingen, garden allotments

Esslingen, case con giardino

 

 

Germany, Esslingen, garden allotments with summer houses

altre

 

 

Scottish Highland cattle in spring, Esslingen, Baden-Wuerttemberg, Germany, Reussenstein castle ruins, Schwaebi, Baden-Wuerttemberg, Germany

Esslingen, tori delle Highland scozzesi in estate

 

 

CC-German Christmas-Photobrief

Esslingen, mercato di Natale

 

 

 

Fruit tree blossom, Esslingen, Baden-Wuerttemberg, Germany, Reussenstein castle ruins, Schwaebi, Baden-Wuerttemberg, Germany

fiori di albero da frutta

 

 

 

Beehives during fruit tree blossom, Esslingen, Baden-Wuerttemberg, Germany, Reussenstein castle ruins, Schwaebi, Baden-Wuerttemberg, Germany

le api e gli alberi in fiore

 

 

Cropped view of man feeding goat with apple

un uomo da da mangiare una mela ad una bella capra

 

 

GERMANY-HEALTH-VIRUS

un uomo fa il controllo del coronavirus

 

 

Vecchi edifici a Esslingen vicino a Stoccarda, Germania

vecchi edifici a Esslingen

 

 

Mappa MICHELIN Esslingen am Neckar - Pinatina di Esslingen am Neckar ViaMichelin

ESSLINGEN  AM NECKAR  — VICINO A STOCCARDA  — E’ SUL FIUME NECKAR – sulla destra ( = a sud ovest di Stoccarda )

 

 

Baden-Württemberg - Wikipedia

BADEN- WUTTENBERG

 

 

 

per i ++ curiosi:

Nel territorio di Esslingen sono stati ritrovati reperti archeologici risalenti al Neolitico, periodo nel quale il territorio è stato popolato. Resti di insediamenti umani del 1000 a.C. si trovano sotto l’attuale chiesa cittadina (Stadtkirche).

Nel I secolo d.C. il territorio di Esslingen divenne parte dell’Impero romano, dopo che i romani attorno al 70 d.C. avevano oltrepassato il Reno. In quell’epoca furono costruite nell’area di Oberesslingen una fattoria romana e a Berkheim una villa romana. Gli insediamenti più vicini di maggiori dimensioni erano Cannstatt e Köngen (Grinario).

Nel territorio di Esslingen non sono stati ritrovati reperti prealemanni di epoca post-romana, che invece sono presenti nella pianura Filder. Provengono da Rüdern alcuni reperti che fanno pensare a una ricca sepoltura dagli influssi orientali, come ad esempio una sequenza di punte di frecce con tre ali. Il nome della località, che termina in “-ingen”, fa riferimento a un’associazione di persone nella quale giocava un ruolo rilevante – come capofamiglia o come signore del territorio – un uomo chiamato Hezzilo o Hetsilo. Questo nome, assieme al suffisso, “-ingen”, divenne la denominazione del villaggio e successivamente della città.

Nel VI secolo gli Alemanni furono sottomessi dai Merovingi sotto il regno di Clodoveo I. Ciononostante gli Alemanni ricoprirono incarichi amministrativi anche sotto il dominio franco e costituirono un ducato nel Regno franco. Nell’VIII secolo tentarono nuovamente di instaurare un dominio indipendente. Il tentativo fallì nel 746 con la strage di Canstatt, che pose fine al ducato degli Alemanni.

In un reperto archeologico sepolcrale molto importante sono stati ritrovati grazie a Günter Fehring i resti della Vitalis-Cella sotto la Chiesa di San Dionisio. I resti di insediamenti umani attorno alla cella risalgono alla tarda epoca merovingia. Più antiche sono invece le aree sepolcrali di Oberesslingen e Sirnau.

La prima testimonianza documentale di Esslingen risale all’anno 777. L’abate Fulrado di Saint Denis lasciò in eredità la Cella oltre il Neckar, che in precedenza aveva ricevuto da un nobile alemanno di nome Hafti, e le ossa del martire Vitale al monastero reale merovingio di Saint-Denis vicino a Parigi. Dopo la morte dell’abate (nel 784) il monastero fece trasportare i resti di San Vitale dall’Italia alla Cella. Successivamente il luogo divenne un importante centro di pellegrinaggio. La prima citazione del nome “Esslingen” in forma di Hetsilinga si trova in un documento ufficiale di Ludovico il Germanico dell’866, nel quale viene confermato al luogo in cui si trova la Cella il diritto di tenere il mercato. Probabilmente Ludovico il Germanico gli aveva già concesso tale diritto attorno all’anno 800 per salvaguardare le entrate pecuniarie del monastero e i rifornimenti dei pellegrini. Favorevole allo sviluppo di un mercato e del pellegrinaggio era la posizione strategica del luogo su una via di grande comunicazione tra le Fiandre e il Norditalia, che attraversava un’area vicina ad Esslingen.

Tra il 950 e il 1050 circa Esslingen batteva moneta. Esistono solo poche testimonianze scritte risalenti a questo periodo. Si suppone che Esslingen fosse un luogo largamente edificato quando Rodolfo di Rheinfelden tenne un convegno di principi a Esslingen nell’anno 1077. Nello stesso anno Enrico IV di Franconia mosse guerra al rivale Rodolfo e una delle battaglie si svolse nei pressi di Esslingen. Se il luogo in precedenza era probabilmente sotto il dominio dei duchi di Svevia, nell’anno 1079 andò, assieme al titolo ducale di Svevia e alla fortezza di Hohenstaufen, a Federico I di Svevia e, in questo modo, alla dinastia degli Hohenstaufen.

Gli Hohenstaufen al potere-– SEGUE NEL LINK QUI

 

 

 

 

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1 risposta a ISABELLE FAUST, VIOLINO::: BEETHOVEN, CONCERTO PER VIOLINO E ORCHESTRA OP. 61 +++ ALTRO

  1. DONATELLA scrive:

    In questa regione le case sembrano di pizzo.

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