Il contesto
Il ritaglio sopra è dell’edizione del Fatto Quotidiano del 29 agosto p.p. In seguito sono venuto a sapere che l’autore della frase, Andrea Giambruno, è giornalista ed ha un programma su Rete 4 ( è un canale televisivo). E la frase è stata detta nel corso del programma.
La frase ha suscitato un certo scalpore, ma neanche tanto. Ci stiamo facendo il callo.
A prima vista sembrerebbe una tipica manifestazione del diffuso pensiero che può essere riassunto così; “quello ( o quella) se l’è cercata”. Ma non è assolutamente così. Ho saputo che nei giorni successivi il Sig Giambruno ha chiarito il suo pensiero in maniera ineccepibile, non so se nel suo programma o in qualche intervista.
Non sono riuscito a sapere cosa ha detto, ma posso cercare di indovinare
1) La frase è stata pretestuosamente estrapolata da un contesto più ampio dove risultava chiara la condanna degli stupratori (beh, meno male), ai quali non veniva concessa alcuna attenuante (bravo, è proprio così. L’eventuale stato di confusione mentale della vittima, qualsiasi ne sia la causa, non è circostanza attenuante per l’aggressore. Anzi, è aggravante del reato. Se lo so io, lo saprà di certo l’acuto giornalista che magari è pure avvocato).
2) Si voleva lanciare un segnale di allarme per quanto riguarda la diffusione di bevande alcooliche fra i giovanissimi (lodevole). Se si è puntata l’attenzione più sulle ragazze che sui ragazzi è in omaggio alla vecchia, ma onorata teoria secondo la quale il fegato femminile essendo più piccolo di quello maschile sopporta peggio l’alcool (interessante, ma ha un riscontro anatomico?). Insomma il lupo paventato è la cirrosi epatica. (salutista)
3) Con i problemi che ha l’Italia in questo momento ( è vero, ne ha tanti) sarebbe patetico se non fosse spregevole che la sinistra perda tempo a vivisezionare in mala fede le frasi di un libero giornalista (In effetti sembrerebbe una colpevole perdita di tempo. Ma se si pensa che l’aumento della violenza su donne e bambine o, genericamente, su persone in condizioni di fragilità, non è l’ultimo dei problemi che affliggono l’Italia, qualsiasi esternazione, non solo quella di un autorevole giornalista, ma anche quella di un pirla va presa in considerazione.
Quanto meno perché possono dare un’idea delle radici socio-culturali della violenza).
bardelli, Il pensiero egemonico della Nuova Destra del Terzo Millennio, 2023, computer graphics
Altra notevole “perla” della destra è la risposta che sta dando a Caivano: la repressione. Certamente in una società così violenta c’è anche bisogno di repressione da parte delle forze dell’ordine, ma questo strumento, usato in esclusiva, cambierà la situazione per pochi giorni ( forse). E’ incredibile come non vengano previste misure di più largo respiro ( scuole a tempo pieno con insegnanti preparati, corsi di formazione, laboratori di vario tipo, biblioteche, palestre, ecc. Da quello che ho sentito si vuole abbassare l’età per poter mettere in galera anche i giovani di tredici anni: ne uscirà fuori una bella leva di specializzati nel crimine.