ANSA.IT/ NEW DELHI — 8 SETTEMBRE 2023 –9.45 :: Yellen, guerra Russia pesa su economia, monitoriamo Cina. Cosa migliore per crescita globale è fermare aggressione a Kiev. Il fattore più destabilizzante resta l’aggressione di Mosca contro Kiev che “ha aumentato i prezzi di cibo ed energia e siamo consapevoli dei rischi per la crescita globale”.

 

 

ANSA.IT/ NEW DELHI — 8 SETTEMBRE 2023 –9.45
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Yellen, guerra Russia pesa su economia, monitoriamo Cina

Cosa migliore per crescita globale è fermare aggressione a Kiev

NEW DELHI

Redazione ANSA

. © ANSA/EPA

Il fattore più destabilizzante resta l’aggressione di Mosca contro Kiev che “ha aumentato i prezzi di cibo ed energia e siamo consapevoli dei rischi per la crescita globale”.

Il segretario al Tesoro Janet Yellen, parlando alla vigilia del G20 di New Delhi, ha detto che “la cosa più importante che potremmo fare per la crescita globale è che la Russia metta fine alla sua brutale guerra contro l’Ucraina”. Quanto alla Cina, Yellen, incontrando i media a New Delhi, ha osservato che “c’è un rallentamento dell’economia” che “richiede politiche di aggiustamento. Monitoriamo, ma non vedo significativi effetti sugli Usa”.

Gli Usa intendono lavorare al vertice del G20 “per creare un sostegno all’aumento delle risorse di prestito per Fmi e Banca mondiale” allo scopo di “aiutare i Paesi membri ad affrontare molteplici sfide globali”, comprese le nuove risorse in quote del Fondo monetario internazionale. Yellen ha affermato che cercherà di creare le condizioni per un aumento “equi-proporzionale” dei fondi di quota del Fmi versati dai Paesi membri, che aumenterebbe le risorse di prestito dell’istituzione stessa, ma non cambierebbe immediatamente. la sua struttura azionaria. Yellen, parlando in un incontro con i media a New Delhi trasmesso in streaming, ha aggiunto che si spenderà per la riduzione del debito per i Paesi più poveri, un argomento che sottolinea in ogni incontro internazionale, in particolare dove è presente il più grande prestatore bilaterale del mondo, la Cina. “Continuiamo a sostenere gli sforzi volti a fornire una riduzione del debito prevedibile, ordinata e tempestiva ai Paesi, anche nell’ambito del Quadro comune (G20) per il trattamento del debito, dove i progressi sono stati troppo lenti”, ha osservato ancora il segretario al Tesoro.

 

Per approfondire

Agenzia ANSA

L’India del QR code guida la rivoluzione digitale. La nuova generazione di giovani spinge i pagamenti cashless anche nei villaggi, le Big Tech investono. 

 

 

Il fattore più destabilizzante resta l’aggressione di Mosca contro Kiev che “ha aumentato i prezzi di cibo ed energia e siamo consapevoli dei rischi per la crescita globale” ha sottolineato il segretario al Tesoro aggiungendo che “la cosa più importante che potremmo fare per la crescita globale è che la Russia metta fine alla sua brutale guerra contro l’Ucraina”. Quanto alla Cina, Yellen, incontrando i media a New Delhi, ha osservato che “c’è un rallentamento dell’economia” che “richiede politiche di aggiustamento. Monitoriamo, ma non vedo significativi effetti sugli Usa”.

Per questo, sul fronte della guerra della Russia, è anche necessario rafforzare il sostegno internazionale all’Ucraina al vertice del G20: è “fondamentale continuare a fornire assistenza economica tempestiva”, ha osservato Yellen, citando misure come il programma di prestiti da 15,5 miliardi di dollari del Fmi e la proposta dell’Ue con un pacchetto di risorse da 50 miliardi di euro fino al 2027.

“La Cina si trova ad affrontare una serie di sfide globali sia a breve sia a lungo termine, sfide economiche che abbiamo monitorato attentamente”, ha detto Yelle sulle difficoltà del gigante asiatico. “Detto questo, la Cina ha ampio spazio politico per affrontare queste sfide” che includono “una minore ripresa della spesa dei consumatori che era stata prevista all’indomani delle restrizioni Covid, così come problemi di lunga data rispetto al settore immobiliare e al relativo debito correlato”. In più, “la forza lavoro della Cina sta cominciando a ridursi”.

L’assenza del presidente Xi Jinping al G20 avrà un impatto sul tentativo Usa di mantenere il G20 come il principale forum di cooperazione economica globale negli sforzi verso una spinta finanziaria per i Paesi in via di sviluppo. Pur essendo “consapevole dei rischi per la crescita globale”, Yellen ha mostrato ottimismo, dicendo di essere “stata sorpresa dalla forza della crescita globale e da quanto resiliente si sia dimostrata l’economia globale. Malgrado non manchino i rischi e alcuni paesi siano stati certamente colpiti, nel complesso l’economia globale si è dimostrata resiliente”.

 

Meloni a New Delhi, domani il bilaterale con Modi

 

Fra i bilaterali che avrà la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a New Delhi a margine del G20, ci dovrebbe essere anche quello con il padrone di casa, Narendra Modi, in programma domani nella fitta agenda del premier indiano. Meloni all’aeroporto di Delhi è stata accolta dalla ministra dell’Agricoltura Shobha Karandlaje, e da un breve spettacolo di ballo messo in scena da un gruppo di giovani danzatrici. “Ho avuto il grande piacere di accogliere il primo ministro italiano, Giorgia Meloni, all’aeroporto di Nuova Delhi. È arrivata per partecipare all’attesissimo vertice dei leader del G20 ospitato nella capitale dell’India”, ha scritto su X la ministra indiana, pubblicando foto e video dello sbarco della premier italiana. Fra le autorità che hanno ricevuto Meloni, anche l’ambasciatore italiano in India, Vincenzo De Luca.

 

Modi ospita Biden a cena privata questa sera

 

Il Presidente Usa Joe Biden, poche ore dopo il suo arrivo a Delhi nel tardo pomeriggio di oggi, sarà ospitato per una cena privata dal premier Modi nella sua residenza ufficiale. L’incontro a due e l’invito speciale arrivano a tre mesi di distanza dalla visita di stato di Modi negli Usa, mentre per Biden questa sarà la prima visita in India dopo la sua elezione alla presidenza. Prima di quello con Biden, Modi sarà impegnato questo pomeriggio in incontri a due con la premier del Bangladesh e con il leader di Mauritius.

Fonti dell’ufficio del premier fanno sapere che a margine dell’agenda del summit G20, tra oggi e domenica, Modi avrà quindici incontri bilaterali con leader di altrettanti paesi. Il meeting con la premier italiana Giorgia Meloni è previsto per domenica.

 

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Rashtrapathi Bhavan, residenza ufficiale del Presidente dell’India
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Rashtrapati Bhavan è la residenza ufficiale del Presidente dell’India. Può sia riferirsi alla sola residenza (di 340 stanze) che ospita gli appartamenti presidenziali, saloni, camere degli ospiti ed uffici, sia all’intera tenuta di 130 ettari che include i giardini moghul presidenziali, ampi spazi aperti, gli alloggi del personale, le scuderie, gli uffici secondari ed altri edifici compresi nelle mura perimetrali. Per fare un paragone, l’intero complesso della Casa Bianca negli Stati Uniti è 17 volte più piccolo. È la terza residenza più estesa di un capo di Stato del mondo dopo il Palazzo del Quirinale a Roma e Ak Saray ad Ankara.

(https://it.wikipedia.org/wiki/Rashtrapati_Bhavan )

 

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The Rashtrapati Bhavan-
La struttura ornamentale a forma di cupola è conosciuta come Chuttri, parte integrale dello stile architettonico indiano.
User:Deepak – photo taken by User:Deepak

 

 

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Rashtrapati Bhavan illuminato per l’Indian Republic Day

 

Cena per 400 ospiti nel palazzo presidenziale sabato sera

Una cena per 400 ospiti nella Residenza della Presidente indiana Droupadi Murnu a Delhi sarà uno degli eventi sociali clou del summit del G20, a margine dell’agenda ufficiale degli incontri. La cena di sabato sera sarà accompagnata dalla colonna sonora live di un gruppo di musicisti rappresentativi delle diverse tradizioni musicali classiche del paese. Il ministero indiano della Cultura fa sapere che nella performance, che durerà tre ore, si esibirà, tra i quasi cento musicisti, anche una giovanissima violinista, di appena sei anni

 

 

 

 

Cupola dell’adiacente Secretariato centrale
Daderot – Opera propria
Rashtrapati Bhavan at dawn, New Delhi, India.

 

NOTA : SU NARENDRA MODI ( 1950 )

 

 

 

 

Narendra Damodardas Modi  (Vadnagar17 settembre 1950) è un politico indiano, esponente del Partito Popolare Indiano e primo ministro dell’India a partire dal 26 maggio 2014.
È nato in una famiglia ghanchi, uno dei ranghi più bassi del sistema delle caste indiane, e suo padre era un venditore di . Vegetariano stretto, in gioventù ha militato nel movimento paramilitare hindu di estrema destra Rashtriya Swayamsevak Sangh (RSS).
Durante la sua carriera politica è stato per tre volte primo ministro dello stato indiano del Gujarat. Durante la sua amministrazione ha rilanciato l’economia, ma è stato accusato di aver fortemente limitato la libertà di stampa, venendo criticato per le sue posizioni dispotiche e le sue idee nazionaliste ed estremiste.
Nel 2014, all’età di sessantatré anni, è stato eletto Primo ministro dell’India. Dopo la sua elezione alcuni analisti hanno dichiarato di temere che il suo governo possa minacciare le minoranze e tollerare la violenza.
Appena Modi è salito al potere, ha fatto modificare il metodo di calcolo del PIL, permettendo di gonfiare artificialmente i dati di crescita. Il tasso di disoccupazione è così alto che il Ministero del Lavoro non fornisce più statistiche.
Nel 2018, la società ferroviaria ha ricevuto 19 milioni di candidature per 63.000 posizioni. I settori bancario e ferroviario hanno iniziato ad essere privatizzati.
I bilanci già molto bassi per la sanità e l’istruzione (rispettivamente 1,2% e 0,6% del PIL) sono stati tagliati, così come altre spese sociali: sussidi all’occupazione, stanziamenti per le mense scolastiche, piani per l’accesso all’acqua potabile. Per quanto riguarda il diritto del lavoro, le modifiche approvate nel 2018 limitano ulteriormente le attività sindacali e tenderebbero ad agevolare i licenziamenti e ad estendere l’orario di lavoro settimanale dei dipendenti.
L’India è passata dal 140º al 177º posto tra il 2016 e il 2018 nell’Environmental Performance Index compilato dai ricercatori delle università di Yale e Columbia. In particolare, lo studio evidenzia il “preoccupante” deterioramento della qualità dell’aria.

 

DA :

WIKIPEDIA

https://it.wikipedia.org/wiki/Narendra_Modi

 

 

 

per chi volesse:

INTERNAZIONALE 14 MAGGIO 2014

Chi è Narendra Modi, il prossimo primo ministro indiano

https://web.archive.org/web/20160528151022/http://archivio.internazionale.it/news/india/2014/05/16/chi-e-narendra-modi-il-prossimo-primo-ministro-indiano

 

 

***

Draupadi Murmu è la presidente dell’India

SEGUE DA :

CITTA’ NUOVA
CULTURA E INFORMAZIONE

https://www.cittanuova.it/draupadi-murmu-e-la-presidente-dellindia/?ms=006&se=020

 

Draupadi Murmu, nuova presidente dell’India. Foto: Ap

 

Draupadi Murmu è la presidente dell’India

Draupadi Murmu (64 anni) è stata eletta 15° Presidente dell’Unione indiana. Murmu appartiene alla vasta comunità tribale dell’Odisha ed è membro del Bharatya Janata Party (Bjp), il partito dell’uscente presidente Ram Nath Kovind, fin dal 1997. È il primo presidente dell’Unione indiana appartenente ad una comunità tribale.

Il cognome della nuova presidente dell’India tradisce immediatamente la novità di questa scelta. Murmu è, infatti, un tipico cognome tribale, adivasi, come si definiscono gli abitanti originari dell’India che appartengono ad una costellazione di gruppi tribali che popolano soprattutto, ma non solo, alcuni stati dell’India centrale ed orientale (Madhya Pradesh, Bihar, Uttaranchal, Jharkhand Odisha, West Bengal) e tutti quelli del Nord-Est attorno al Bangladesh. E proprio questa è la grande novità che questa donna, originaria dello stato dell’Odisha ed appartenente all’etnia dei Santal, porterà al Rashtrapati Bhavan, il palazzo presidenziale di Nuova Delhi.

Non si tratta della prima donna che rappresenta la massima autorità nazionale. Nel 2007, infatti, l’on. Pratibha Patil era stata eletta dopo una serie ininterrotta di presidenti uomini, e a cavallo fra gli anni Settanta ed Ottanta del secolo scorso l’India aveva conosciuto la forte leadership di Indira Gandhi, a lungo Primo ministro, assassinata nel 1984. Altre donne si sono distinte e continuano ad essere protagoniste della scena politica della più grande democrazia del mondo.

L’elezione dell’on. Murmu ha un significato importante e, al tempo stesso, genera anche delle perplessità. Candidata dal Bharatya Janata Party (Bjp), il partito che da due legislature governa il Paese con una maggioranza parlamentare assoluta e al quale la Murmu appartiene dal 1997, questa donna tribale era certa di diventare presidente del suo Paese. Il concorrente, Yashwant Sinha, politico di lungo corso appartenente al Congress National Party, molte volte ministro in vari gabinetti guidati dal suo partito, non avrebbe mai potuto raggiungere il numero di voti su cui la candidata del Bjp poteva contare. Ecco, dunque, il paradosso: una donna tribale che rappresenta milioni di persone, che reclamano di essere gli abitanti originari dell’immenso Paese, sono allo stesso tempo persone che oggi, nonostante leggi e facilitazioni, vivono come cittadini di seconda classe.

Il fatto di avere un rappresentante alla guida del Paese, come ha detto Mons. Barwa, arcivescovo di Cuttack-Bubhaneshvar, capitale dello stato dell’Odisha, porta speranza alla vigilia del 75° anniversario dell’indipendenza della nazione. La speranza di Mons. Barwa e di milioni di adivasi è che Murmu «da presidente alzi la voce per i tribali e tenga saldi i valori della Costituzione». C’è, quindi, all’interno delle comunità tribali indiane un senso di orgoglio per il fatto che una donna tribale abbia raggiunto la più alta carica costituzionale.

Qualcosa di molto simile a quanto si verifica oggi accadde nel 1997, con l’elezione di Kocheril Raman Narayanan, il primo presidente indiano appartenente ai dalit, i fuori casta. Anche allora si era molto sottolineato il fatto che l’India sarebbe entrata nel nuovo millennio con un dalit nella posizione costituzionale più alta. Ma non fu certo il mandato di Narayanan a cambiare il destino della grande comunità dei dalit, che continua ad essere fortemente discriminata. Si trattava, in effetti, di una scelta a sensazione. Ma la realtà sociale da trasformare è ben più profonda, e dura da millenni.

E qualcosa di simile lo si avverte oggi, pur nella soddisfazione del momento per avere nuovamente una donna nella posizione più alta del Paese, e una donna che rappresenta una larga fetta di persone sfruttate e discriminate.

Infatti, come sottolinea un altro tribale, il gesuita Vincent Ekka, che dirige il Dipartimento di studi tribali dell’Istituto sociale indiano, nella capitale: «L’elezione di Draupadi Murmu suscita un misto di felicità e sospetto. Felicità perché per la prima volta nella storia dell’India una donna tribale viene elevata alla più alta carica del Paese, il che dimostra che anche le persone emarginate possono emergere nella vita. Sospetto, perché la pratica e l’ideologia dell’attuale governo del Bjp sono state una strategia di inclusione solo simbolica. C’è il rischio che anche la scelta della signora Murmu segua questa strada mentre la maggior parte della popolazione tribale continua ad affrontare l’emarginazione, l’esclusione, il trasferimento forzato e la privazione dei diritti costituzionali».

 

Resta il grande quesito, se la scelta del Bjp e del premier Narendra Modi di una candidata adivasi per l’elezione a presidente non sia stato altro che un astuto tentativo – e Modi ha mostrato in questi anni di essere particolarmente capace in questo – di conquistarsi le simpatie di tutti i milioni di tribali indiani.

La maggioranza di queste popolazioni vive ancora nelle foreste, nelle campagne, nelle piantagioni di thé, con tradizioni religiose locali che, se da un lato, hanno visto una intensa attività missionaria cristiana negli ultimi 150 anni, insieme a progetti di promozione sociale vasti e innovativi, dall’altra, più recentemente, sono testimoni di un interesse spesso violento da parte di fanatici indù.

In questi stati, infatti, esiste una forte discriminazione religiosa nei confronti dei cristiani e non mancano tentativi di riconversioni di massa all’induismo, il cosiddetto ghar vapsi, il ritorno a casa.

Come sempre in India, è necessario attendere e vedere come si svilupperanno le cose. Resta il fatto che l’on. Murmu, figlia e nipote di capi villaggio santal dell’Odisha, dopo aver lavorato come insegnante, è entrata nel Bjp fin dal 1997. Dopo aver ricoperto diversi ruoli amministrativi, nel 2015 è diventata la prima donna tribale ad essere nominata governatrice del Jharkhand, altro stato dove la popolazione è, per la stragrande maggioranza, tribale.

 

DA :

Città Nuova –

Cultura e Informazione – LINK ALL’INIZIO

 

 

 

 

 

 

 

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1 risposta a ANSA.IT/ NEW DELHI — 8 SETTEMBRE 2023 –9.45 :: Yellen, guerra Russia pesa su economia, monitoriamo Cina. Cosa migliore per crescita globale è fermare aggressione a Kiev. Il fattore più destabilizzante resta l’aggressione di Mosca contro Kiev che “ha aumentato i prezzi di cibo ed energia e siamo consapevoli dei rischi per la crescita globale”.

  1. DONATELLA scrive:

    Che realtà complesse!

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