Ma diamo i numeri ? —————————————-bardelli

 

 

 

 

 

Ma diamo i numeri ?

Il 2 giugno 1946 gli italiani furono chiamati a eleggere la Assemblea Costituente, oltre a scegliere fra Monarchia e Repubblica. L’affluenza fu del 89,08 % degli aventi diritto, in pratica solo 1 elettore su dieci si astenne.

Il 25 settembre 2022 gli italiani NON furono chiamati ad eleggere una nuova Costituente, ma a rinnovare le Camere. L’affluenza (sic !?) fu del 63,8% sul totale degli aventi diritto. In pratica su 3 elettori 1 si è astenuto.

Come si sa, la coalizione di centrodestra si è affermata nettamente con circa il 44% dei voti espressi e ottenendo la maggioranza assoluta nei due rami del Parlamento grazie all’attuale legge elettorale che non è un proporzionale perfetto, ma un sistema misto ( un terzo dei seggi viene attribuito con sistema maggioritario uninominale secco).

Fatti i conti la coalizione di centro destra ha una comoda maggioranza assoluta sia al Senato che alla Camera per cui può approvare la riforma costituzionale che vuole (dentro certi limiti, si spera).

La decisione delle Camere deve essere ratificata da referendum, sempre che questo sia stato richiesto da perlomeno un quinto dei membri di una Camera, e cioè 80 deputati o 42 senatori. Fra PD ( 69 deputati e 40 senatori) e 5 Stelle (52 deputati e 28 senatori) si spera che si troveranno i volenterosi.

A questo punto è auspicabile che gli italiani si sveglino e boccino la riforma come hanno fatto con quella del 2006 di Berlusconi e quella del 2016 di Renzi. L’ultimo referendum costituzionale, quello del 2020 – 2021 ebbe esito positivo. Ma si trattava di diminuire il numero dei parlamentari, di colpire l’odiata “casta”, causa, a quanto pare, di tutti i mali italiani (ma non li avevamo eletti e rieletti noi?)

A noi italiani in genere la nostra vecchia costituzione piace. E’ una over settanta, ma ancora gagliarda e sgarzolina. A parte i governi lampo, quelli balneari, le crisi al buio e altre amenità, si è sempre comportata bene anche nei periodi più bui della nostra storia recente.

Non sarà “la più bella del mondo” come si sente dire, ma è stata scritta da brava gente, quasi tutti si erano opposti alla dittatura, alcuni anche con le armi durante la Resistenza. Di buon livello culturale con alcune punte di eccellenza in campo giuridico e, specificamente nel diritto costituzionale.

Insomma, si può ben sperare che anche questa volta la costituzione della Liberazione sopravviva. 

Ma si profila una minaccia. Se ho ben capito, si pensa a una riforma di stampo presidenzialista, che potrebbe trovare il favore dei calendo-renziani. Il loro appoggio porterebbe il numero di favorevoli in Parlamento all’ elettrizzante quota di – 9 dalla soglia della maggioranza dei 2 terzi (maggioranza qualificata) in entrambi i rami del Parlamento. Una campagna acquisti aggressiva e mirata potrebbe convincere i 18 onorevoli che mancano. E con la maggioranza qualificata la riforma costituzionale diventa legge e non c’è referendum che tenga, il presidente della repubblica non ha la facoltà di indirlo.

Di questo ipotetico gruppo raccogliticcio di parlamentari che insieme all’attuale maggioranza di centro destra avrebbe i due terzi dei seggi si potrebbe dire che rappresenterebbe, con buona approssimazione, due terzi dei voti espressi nelle ultime elezioni. Non male. Sì, ma siccome un terzo degli aventi diritto non ha votato , il mandato di rappresentanza che questi onorevoli giustamente rivendicherebbero gli sarebbe stato conferito solo dal 44% dell’elettorato. Meno della metà.. Un po’ pochino per una sedicente assemblea costituente.

Se ho capito bene la riforma che si ha in mente riguarda la forma di governo : se si vuole il presidenzialismo puro o con un sistema misto presidenzial-parlamentare, alla francese, per intenderci. In entrambi i casi si tratta di modifica radicale e chiamarla riforma mi sembra eufemistico. Si tratta di riscrivere la nostra costituzione.

Avremmo così una nuova generazione di Padri Costituenti, del calibro di Gasparri e Lollobrigida. E di Madri Costituenti, la Santanchè in primis, senza dimenticare la Ronzulli.

Mutatis mutandis al posto di Enrico De Nicola ci sarebbe il povero incolpevole Mattarella, al posto di Saragat e Terracini come presidente e vice dell’ assamblea pseudo costituente vedrei bene La Russa e Fontana. E al posto di De Gasperi ? Ma Giorgia, naturalmente.

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1 risposta a Ma diamo i numeri ? —————————————-bardelli

  1. DONATELLA scrive:

    Se tutto va bene, siamo rovinati!

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