musica romana antica — SYNAULIA I– è il primo gruppo formatosi negli anni ’90 in Italia che si dedica alla musica di Romana antica, l’altro gruppo è Musica Romana, di cui trovate i video su youtube postati::
da ” Aemiliu Paulus “-https://www.youtube.com/@generalpatton3
ANSA.IT — 27 LUGLIO 2023
https://www.ansa.it/canale_viaggi/regione/lazio/2023/07/27/il-celio-sotto-le-stelle-visite-alle-case-romane_c867124a-9580-43d4-bf19-e3d7f956a0db.html
Il Celio sotto le stelle, visite alle case romane
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IMMAGINE COOPCULTURE
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Il 28 luglio, il 25 agosto e il 22 settembre CoopCulture apre le case romane del Celio a visite serali guidate con la possibilità di conoscere e approfondire uno dei siti più affascinanti della Roma antica.
Le Domus, infatti, note anche come la casa dei martiri Giovanni e Paolo, conservano oltre quattro secoli di storia e sono testimoni del passaggio tra paganesimo e cristianesimo.
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Situate sotto la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo sul Clivo di Scauro, tra il Colosseo e il Circo Massimo, sono uno dei luoghi più interessanti della Roma sotterranea, assieme agli scavi della Basilica di San Clemente. Il percorso serale, poi, è particolarmente suggestivo: alle 20 e alle 21.30 con una guida si potranno ammirare le decorazioni e gli affreschi originali dei 20 apogei, databili tra il I e il IV secolo; il biglietto costa 20 euro.
Il 29 luglio, il 26 agosto e il 30 settembre, sempre alle 20 e alle 21.30, la proposta si amplia con un percorso esperienziale dedicato all’intrigante scoperta delle abitudini di vita dell’Antica Roma. In quel tempo la Capitale era particolarmente caotica e disordinata, soprattutto nei quartieri più popolari, dove i Romani trascorrevano il tempo libero all’interno degli affollati complessi termali. Il biglietto di queste visite è di 24 euro.
Infine il 28 settembre, alle 18.30, alla visita ai sotterranei si aggiunge la degustazione di vini pregiati sotto la guida di un esperto sommelier. La proposta unisce la scoperta archeologica a una esperienza alternativa, che avvicina alla vita quotidiana dell’Antica Roma, approfondendo il tema del vino nel periodo classico.
Nella #SalaDeiGeni delle Case Romane sono presenti decorazioni di vario tipo, tra cui uccelli di specie diverse
Dopo la visita, nella Sala dei Geni, i partecipanti potranno degustare una selezione di vini delle cantine del territorio, guidati da un sommelier che descriverà le caratteristiche dei prodotti presentati e spiegherà l’evoluzione della produzione e del consumo del vino dall’epoca antica ai giorni nostri. Il costo del biglietto è di 32 euro.
Tra i materiali più interessanti spicca una collezione di piatti in ceramica smaltata di produzione bizantina, ispano-araba e mediorientale.
L’anticamera conserva sulla volta immagini del dio egiziano Api e di due baccanti
La scelta dei temi sembra rispondere alla stessa logica eclettica e sincretistica che anima la decorazione dell’attigua Sala dell’Orante.
Non solo suggestivi affreschi….Nelle #CaseRomaneDelCelio è presente un Antiquarium dove sono raccolti i materiali romani e medievali provenienti dagli scavi delle case realizzati tra il 1887 e il 1936.
Tra i materiali più interessanti spiccano un busto frammentato di alabastro del II secolo, una coppa in vetro finemente decorata e una collezione di piatti in ceramica smaltata di produzione bizantina, ispano-araba e mediorientale
Il complesso archeologico delle Case Romane del Celio, situate sotto la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo a Roma, è identificato secondo la tradizione con il luogo in cui i Santi abitarono e furono sepolti, dopo avervi subito il martirio sotto il regno dell’imperatore Giuliano l’Apostata (361-363 d.C.)
Oggi vi accompagniamo alla scoperta della “Stanza dell’Orante”
La decorazione pittorica delle pareti, risalente all’inizio del IV secolo, mostra nella parte inferiore uno zoccolo imitante l’opus sectile marmoreo sovrastato da un fregio floreale con cespi d’acanto.
Al di sopra si distinguono una serie di riquadri con varie figurazioni: maschere di Sileni circondate da elementi vegetali, mostri marini sospesi a mezz’aria e una maschera femminile tra fiori policromi. Completamente integra è la figura femminile di orante che dà il nome alla sala, rappresentata con una lunga tunica e le braccia aperte, in segno di preghiera.
La volta affrescata è scandita in una serie di spicchi in cui si alternano ovini e figure maschili.
I temi rappresentati sono stati oggetto di diverse interpretazioni. Originariamente la presenza dell’orante avvalorò una lettura in chiave cristiana di tutto il ciclo decorativo, riconducibile forse ad una domus ecclesia, o chiesa domestica.
Una più recente teoria invece vede nei personaggi della volta dei filosofi, nella figura dell’orante un’immagine della Pietas romana e nelle maschere la rappresentazione delle stagioni.
Dopo la Sala dei finti marmi, il percorso prosegue nell’ Anticamera della Sala dell’Orante
Un piccolo ambiente con funzione di anticamera conserva sulla volta immagini del dio egiziano Api e di due baccanti.
La scelta dei temi sembra rispondere alla stessa logica eclettica e sincretistica che anima la decorazione dell’attigua Sala dell’Orante.
Motivi che accomunano tutte le espressioni di arte figurativa dell’epoca tardo-antica nell’ Impero Romano.
oggi vi accompagniamo alla scoperta della “Sala dei finti marmi”
Il nome della sala deriva dalla decorazione ad affresco su tre registri sovrapposti, databile all’inizio del IV secolo.
Il registro inferiore presenta uno zoccolo con grandi pannelli limitanti un rivestimento marmoreo in “opus sectile”; nella parte mediana si trova un fregio con volute di acanto e volatili; nel registro superiore c’erano una serie di quadri a soggetto naturalistico, quasi del tutto perduto.
La copertura dell’ambiente non è conservata.
Oggi scopriamo la #StanzaDeiGeni
L’ambiente, adibito in origine a magazzino, fu trasformato nel III secolo in un’elegante sala di rappresentanza che si apriva sul retrostante ninfeo.
La sala era rivestita sul pavimento, e per i primi due metri di altezza sulle pareti, di marmi preziosi, decorazione databile all’inizio del IV secolo e successivamente asportata.
Il moderno pavimento in peperino richiama quello originario. La volta presenta una ricca decorazione affrescata.
Nel registro inferiore si trovano figure di giovani alati identificati come i geni, numi tutelari personali, raccordati da ghirlande di frutti e fiori; nel registro superiore c’è una scena di vendemmia con piccoli cupidi e uccelli di varie specie.
Dopo avervi illustrato il Portico, oggi vi accompagniamo alla scoperta dell’ Oratorio del Salvatore
La costruzione della basilica comportò l’interro degli ambienti romani, ma alcuni vani continuarono ad essere utilizzati con una una nuova destinazione: è il caso di uno degli ambienti del Portico dell’insula, trasformato nel medioevo nell’Oratorio del Salvatore.
Qui si conserva un ciclo cristologico affrescato del IX secolo, in cui si distinguono la Discesa al Limbo, Cristo nel Sepolcro, il Sorteggio della veste e la Crocifissione di Cristo con il Colobium, la lunga veste di colore scuro cara nell’iconografia siriaco-palestinese.
Una rappresentazione di Cristo tra gli Arcangeli e i Santo Martiri è stata staccata negli anni ’50 del ‘900 ed è ora esposta nell’antiquarium.
#IlPortico
L’ accesso alle “domus” si apre sul Clivo di Scauro, che costituiva l’asse principale del Celio. L’attuale ingresso immette in quello che era il il portico di passaggio per accedere al piano terra dell’ “insula”, che appartiene alla seconda fase costruttiva del plesso.
Si trattava di un caseggiato a più piani diviso in appartamenti in affitto, con ambienti commerciali al piano terra e piccoli appartamenti al piano
Una delle virtù più apprezzate dai romani, era la capacità della donna di essere amministratrice, custode e “luce” della casa.
TUTTE LE IMMAGINI CVHE AVETE VISTO, MENO QUELLA DELL’ANSA, E LE SCRITTE SOTTO, SONO DEL FACEBOOK – ” CASE ROMANE DEL CELIO “
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Il Celio è uno dei posti più affascinanti, tra quelli che ho visto, di Roma, perché esprime la continuità umana, storica, civile, religiosa di questa città. Sul Celio c’è anche la chiesa di San Gregorio Magno, uno dei papi che ha fatto da ponte tra la cultura pagana e quella cristiana.