Naquela mesa ele sentava sempre
E me dizia sempre o que é viver melhor
–In quel tavolo si sedeva sempre
e mi diceva sempre cosa è vivere meglio
Naquela mesa ele contava histórias
Que hoje na memória eu guardo e sei de cor
—In quel tavolo raccontava tante storie
che oggi ho racchiuso in me e so a memoria
Naquela mesa ele juntava gente
E contava contente o que fez de manhã
–In quel tavolo riuniva delle persone
e contento raccontava cosa aveva fatto di mattino
E nos seus olhos era tanto brilho
Que mais que seu filho
Eu fiquei seu fã
— E nei suoi occhi c’era tanta luce
che più che suo figlio
io divenni suo fans
Eu não sabia que doía tanto
Uma mesa num canto, uma casa e um jardim
—Io non sapevo che faceva tanto male
una tavola in un angolo, una casa e un giardino
Se eu soubesse o quanto dói a vida
Essa dor tão doída não doía assim
—Se avessi saputo quanto fa male la vita
questo dolore così doloroso non mi faceva adesso così male
Agora resta uma mesa na sala
E hoje ninguém mais fala do seu bandolim
—Adesso rimane una tavola nella sala
e oggi nessuno più parla del suo mandolino
Naquela mesa tá faltando ele
E a saudade dele tá doendo em mim
—In quella tavola sta mancando lui
e la nostalgia di lui sta facendo male a me
Naquela mesa tá faltando ele
E a saudade dele tá doendo em mim
(ripete gli ultimi due versi )
Doce de coco ( dolce di cocco )– chorinho (pr. sciorigno ) di Jacob do Bandolim, il padre di Sergio Bittencourt — da cui la canzone sopra
choro = pianto
E’ un tipo di musica nata a Rio de Janeiro verso la fine dell’Ottocento, inizialmente solo strumentale, in seguito anche con canto. Composta dai maggiori musicisti brasiliani.
Suonata così può essere un choro:
JACOB DO BANDOLIM
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Che bella questa musica, che accompagna dolcemente la nostalgia per qualcuno e qualcosa che non ci sono più.