Åse Margrethe Hansen; ink and color pencil, 2012
hansenstudio.no — 2012
“The Poetry of Water”. Åse Margrethe Hansen, 2015
La poetica dell’acqua
“The Poetry of Water”. Åse Margrethe Hansen, 2015
Åse Margrethe Hansen- 2017
Åse Margrethe Hansen, 2012
From “The Poetry of Water”. Photo: Åse Margrethe Hansen, 2013
Photo: Åse Margrethe Hansen
El Anatsui at Kunstbanken/Hamar (Norway).
Photo: Åse Margrethe Hansen
Åse Margrethe Hansen
” Sono nata e cresciuta nel nord della Norvegia nella città di
Hammerfest. Ho studiato fin da ragazza negli Stati Uniti.
Ho fatto lavori tra loro molto diversi. Con AFS ( scambi interculturali )
a New York, con ” Save The Children ” norvegese a Oslo, fatto
che mi ha dato l’opportunità di lavorare in diversi paesi dell’Africa.
Ho fatto anche degli studio da bibliotecaria e ho lavorato all’Università di Oslo
in progetti di ricerca e sviluppo.
Insieme a questo, ho disegnato e fatto diversi lavori nell’ambito dell’arte, ma è solo dal 1999 che mi occupo solo di questo. “
http://www.hansenstudio.no/Information.html
QUALCHE FOTO DELLA CITTA DI HAMMERFEST – che si trova molto a nord —
Hammerfest, la città che nel 2009 è stata riconosciuta come la più settentrionale del mondo. Situata sull’isola di Kvaløya, è collegata alla terra ferma da un ponte. Nonostante la posizione, a nord del Circolo polare artico, le acque del suo porto non ghiacciano mai. A chi può interessare : Hammerfest si trova ad una latitudine di 70° 39′ 48″ essendo la latitudine del circolo polare artico è di 66° 33′ 39″.
Per la precisione : Hammerfest è infatti l’insediamento umano con più di 10000 abitanti più a nord del mond], oltre che ad essere il più antico centro abitato del Nord della Norvegia.
La città offre, tra le altre cose, sport e pesca commerciale, sia di mare che di acqua dolce. Il ghiacciaio più settentrionale della Norvegia si trova in prossimità della cittadina, ed è una delle mete preferite dagli appassionati di trekking. Hammerfest è anche un popolare punto di partenza per i viaggi al Nord: ogni giorno un traghetto salpa per lo spettacolare Capo Nord (Nordkapp), il lembo di terra emersa più a Nord del continente europeo. Hammerfest è anche un centro di cultura Sami.
Hammerfest – Veduta
Strade e case nel municipio di Hammerfest
Simo Räsänen
Panorama al tramonto mentre sorge la luna
– Opera propria
Panorama di Hammerfest mentre inizia il sole a tramontare e la luna in un angolino si manifesta
Opera propria
–
LA CULTURA SAMI
nota : se avete tempo e siete interessati a questa Cultura, vi consilio di leggerlo direttamente sul link da cui ho preso quanto riporto sotto, tagliando tante cose–Dichiaro, però nella mia ignoranza dell’argomento, che l’ho trovato fatto molto bene
SE PENSATE DI PROGETTARE UN VIAGGIO, FATELO SENZ’ALTRO: LEGGETE L’ORIGINALE CHE E’ STATO PENSATO PROPRIO A QUESTO FINE..
IL LINK DA CUI HO COPIATO MA NON TUTTO E’:
https://www.unviaggioinfiniteemozioni.it/sami-lapponia-storia/
E’ SCRITTO DA LISA POLLINI
IL LINK GENERALE E’ :
https://www.unviaggioinfiniteemozioni.it/sami-lapponia-storia/
I Sami sono l’unico popolo indigeno ufficialmente riconosciuto nell’Unione europea e la loro cultura è la più antica del Nord Europa, dove vivono da oltre 5.000 anni. Ad oggi si pensa che ne siano rimasti solamente circa 75/80.000, suddivisi in una regione che copre 4 paesi: dalla penisola di Kola (Russia) fino alla Norvegia centrale, includendo anche le regioni più settentrionali della Finlandia e Svezia. Questa regione è conosciuta come Sápmi, la Lapponia. Il paese con la maggiore concentrazione di Sami è la Norvegia che ne ospita oltre 40.000, seguita dalla Svezia che ne ospita circa 15/20.000, dalla Finlandia che ne ospita circa 7/9.000 e infine dalla Russia che ne ospita circa 2.000.
La storia di questo popolo risale a migliaia di anni fa come testimoniano le scritture rupestri ritrovate ad Alta (Norvegia) ma, essendo sempre stata tramandata solo oralmente, le prime fonti ufficiali scritte si trovano nelle opere dell’autore romano Tacito nel 98 d.C.. Circa 900 anni più tardi, un capo norvegese in visita a re Alfredo il Grande d’Inghilterra parlò di questi pastori di renne, che gli pagavano le tasse nella forma di pellicce, piume e ossa di balena. La prima opera in cui si parla invece degli usi e dei costumi dei popoli nordici è l’Historia de gentibus septentrionalibus pubblicato dallo svedese Olao Magno a Roma nel 1555. Fino al 1500 circa i Sami erano per lo più allevatori di renne, pescatori e dediti alla caccia. Conducevano uno stile di vita nomade deciso dalle migrazioni delle renne e abitavano in capanne trasportabili chiamate Kota oppure in tende chiamate Lavvu.
La storia di questo popolo risale a migliaia di anni fa come testimoniano le scritture rupestri ritrovate ad Alta (Norvegia) ma, essendo sempre stata tramandata solo oralmente, le prime fonti ufficiali scritte si trovano nelle opere dell’autore romano Tacito nel 98 d.C..
Circa 900 anni più tardi, un capo norvegese in visita a re Alfredo il Grande d’Inghilterra parlò di questi pastori di renne, che gli pagavano le tasse nella forma di pellicce, piume e ossa di balena. La prima opera in cui si parla invece degli usi e dei costumi dei popoli nordici è l’Historia de gentibus septentrionalibus pubblicato dallo svedese Olao Magno a Roma nel 1555. Fino al 1500 circa i Sami erano per lo più allevatori di renne, pescatori e dediti alla caccia. Conducevano uno stile di vita nomade deciso dalle migrazioni delle renne e abitavano in capanne trasportabili chiamate Kota oppure in tende chiamate Lavvu.
SEGUE LA LISTA CON SPIEGAZIONE DI VARIE ISTITUZIONI SAMI
COME PER ESEMPIO IL PARLAMENTO SAMI
iL Parlamento Sami a Karasjok
I SAMI E LE RENNE
PASTORE SAMI CON LA SUA RENNA
RENNE AL PASCOLO
I Sami non sono mai riusciti a crearsi un proprio stato indipendente e sono quindi legati alle 4 nazioni in cui vivono, dove comunque hanno un proprio parlamento in ognuna di esse. Al di fuori di questi parlamenti è esposta la loro bandiera, alzata in occasione delle festività Sami.
DONNE SAMI E BANDIERA SAMI
ELEGANTISSIMA !
Un oggetto che abbiamo avuto modo di vedere spesso e di costruire è la kuksa (in finlandese, guksi in norvegese e kåsa in svedese), la tradizionale tazza in legno che ogni Sami porta legata alla propria cintura. La kuksa tradizionale è realizzata a mano tagliando e lavorando la radice di betulla, è molto più resistente di quella intagliata dal semplice legno di betulla e, se ben fatta e ben curata, dura tutta la vita.
Kuksa Sami
I COLTELLI –li trovate nel link al fondo
LA LINGUA SAMI
pesso si pensa che il Sami sia una singola lingua ma in realtà Sami è il nome generale del gruppo delle lingue degli Urali, suddiviso in vari dialetti. La lingua deriva dal gruppo Ugro-Finnico e comprende ben 11 dialetti Sami, di cui solamente 9 sono sopravvissuti fino ai giorni nostri
Lista di dove sono parlati i vari dialetti Sami
Secondo un articolo della Costituzione della Norvegia, adottato nel 1988, le autorità statali devono prendersi cura del mantenimento della lingua e della cultura del popolo Sami.
In Finlandia il Sami Language Act del 1991 ha concesso al popolo Sami il diritto di utilizzare la propria lingua per tutti i servizi governativi e sono riconosciute ufficialmente tre lingue Sam
In Svezia il Sami è diventata una delle cinque lingue minoritarie riconosciute solamente nel 2000 e può essere utilizzato nelle agenzie governative, nei tribunali, nelle scuole materne e nelle case di cura
L’Università di Uppsala insegna il Sami del Nord e del Sud insieme all’Università di Umeå, dove viene insegnato anche il Sami di Ume.
In Russia invece il Sami non rientra tra le lingue ufficiali riconosciute. Il Sami viene insegnato all’Università di Murmansk dal 2012, mentre prima di allora veniva insegnato solamente all’Istituto dei Popoli del Nord (Институт народов севера) a San Pietroburgo.
Pensate che esiste una sola parola Sami presa in prestito nella lingua inglese ed è il termine duottar che significa montagna spoglia, arrivato in seguito nella lingua finlandese come tunturi e in russo e in inglese come tundra.
La lingua Sami è ricca di parole che descrivono gli animali, la famiglia e la loro terra. Ci sono circa 400 parole per descrivere le renne, ci sono parole per i diversi colori, per le dimensioni, per l’età, per le corna e per la pelliccia. Altre parole indicano invece quanto la renna sia docile o quanto sia brava a tirare la slitta. C’è anche una parola che descrive una renna maschio in ogni anno della sua vita.
Ci sono anche centinaia di parole che differenziano la neve in base alla sua età, alla profondità, alla densità e alla durezza. Alcune tra queste sono:
- Vahtsa: indica i 3 o 4 centimetri di neve fresca che cade e si deposita in cima a neve vecchia. Se la nuova neve è acquosa, vengono utilizzate altre parole, come slahtte.
- Slabttse: indica la pioggia che cade mista a neve. Se il nevischio rimane a terra si chiama släbtsádahka o semplicemente släbsát.
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- Skilltje, bulltje e tjilvve: questi termini vengono utilizzati per indicare i pezzi di neve e ghiaccio che si attaccano ad oggetti, renne, muschio e alberi. I grandi pezzi di neve che si attaccano ad una casa sono quasi sempre chiamati bulltje.
- Åppås: indica la neve vergine, senza tracce. La parola è usata principalmente per indicare l’assenza di tracce di renna e che quindi nessuna renna è stata al pascolo.
Altre parole invece descrivono la velocità dell’acqua che scorre nei fiumi.
Antiche credenze Sami
Prima del cristianesimo, le credenze dei popoli Sami tradizionali erano basate sulla pratica dello sciamanesimo e dell’animismo. Tradizionalmente i Sami credevano che gli spiriti vivessero negli elementi naturali e credevano che gli animali, le rocce e, in generale, la natura avessero una propria anima. I Sami trattavano ogni forma vivente con estremo rispetto e credevano di poter comunicare con gli animali, il vento e il Sole.
Credevano che alcune persone avessero poteri speciali e che potevano fare da intermediari tra il mondo spirituale e quello materiale. Questa persona era lo sciamano, chiamato noaidi, che si consultava con i morti entrando in trance dopo aver suonato il suo tamburo magico e cantato lo juoigan (joik) in lingua Sami. Lo sciamano chiedeva agli spiriti aiuto durante i periodi di caccia o in periodi di fame e malattia. Il tamburo magico aveva una grande importanza simbolica per il popolo Sami. Il noaidi usava il tamburo per interpretare i messaggi degli dei.
Dopo averlo suonato veniva posto sul tamburo un vuorbi, un puntatore di ottone o di corno, e, in base al simbolo su cui si fermava, lo sciamano poteva interpretare il messaggio degli dei. I simboli sul tamburo magico erano rappresentazioni di immagini naturali, divenute simboli con il passare del tempo. Spesso venivano raffigurati anche i 3 mondi in cui credevano i Sami e a volte venivano raffigurate anche 3 divinità femminili, le figlie di Máttaráhkká, la Madre Terra.
I Sami credevano anche nella presenza di piccole creature, chiamate ulda, che vivevano nel sottosuolo. Queste creature potevano sia aiutare che danneggiare le persone.
In Lapponia ci sono diversi luoghi chiamati Seite o Sieidi, rocce o forme di terra naturali che venivano adorate dal popolo Sami e considerate come porte di accesso al mondo degli spiriti. I Sieidi erano considerati vivi e richiedevano un’attenzione regolare o le conseguenze potevano essere devastanti e portare a mancanza di fortuna, malattia o persino alla morte. I Sami erano soliti offrire gioielli o sacrifici, in genere renne, agli spiriti e l’offerta veniva fatta in questi luoghi sacri.
Tamburo magico Sami
Nella cultura Sami, così come in altre culture della Siberia e del Nord America, uno dei culti più importanti era il culto dell’orso. L’orso era considerato un animale sacro in quanto si pensava che fosse un tramite tra il mondo terreno e l’altro mondo. Per loro non era una semplice caccia ma bensì un importante rituale da seguire nei minimi dettagli, affinché il sacrificio dell’orso non fosse stato vano. Se condotti correttamente, i rituali dell’orso garantivano all’animale di rinascere nel sáiva, l’altro mondo dei Sámi che si trovava sottoterra o sotto la superficie delle acque, dove finivano anche gli spiriti di altri animali sacrificati e le anime degli sciamani morti.
All’inizio della primavera veniva mandata una piccola squadra nella foresta alla ricerca di una tana d’orso. Una volta trovata, la squadra tornava all’accampamento per consultarsi con lo sciamano, il quale a sua volta si consultava con il suo tamburo magico. Dopodiché la stessa squadra, capitanata dall’uomo che aveva trovato la tana, tornava nuovamente verso quest’ultima per svegliare l’orso. Si pensava infatti che così facendo la sua anima, nel caso in cui si fosse allontanata dal suo corpo, potesse ritornare. Questo era uno dei punti più importanti per permettere all’anima dell’orso di andare nel saiva. Il giorno successivo la stessa squadra tornata verso la tana per uccidere l’orso. Veniva posizionata una particolare lancia all’ingresso della tana in modo tale che, uscendo, l’orso si trafiggesse da solo. Successivamente l’animale ormai morto veniva portato verso il villaggio su una slitta trainata da una renna.
La carne veniva in seguito divisa e cucinata dagli uomini in un goathi appositamente costruito e nel quale le donne non potevano entrare. Era necessario proteggere le donne dall’anima dell’orso e quest’ultime, per un anno, non potevano spostarsi sulla renna utilizzata per trasportare l’orso e per 3 giorni non potevano avvicinarsi all’uomo che lo aveva ucciso
villaggio Sami: Pielpajärvi Wilderness Church vicino ad Inari
seguono altri dei e altre credenze che trovate nel link al fondo
Nel corso del tempo i Sami si sono convertiti al cristianesimo e oggi la maggior parte di essi pratica la religione luterana. Altri invece si sono convertiti alla religione ortodossa, specialmente i Sami della Lapponia russa.
IL RUOLO DELLE FAMIGLIE E L’ABITAZION E DEI SAMI —
VEDI NEL LINK IN FONDO
Festival e tradizioni
I Sami hanno un proprio modo di cantare chiamato joik, una delle più antiche tradizioni musicali in Europa.
+++ Curiosità:
il team di produzione del film Frozen, incluso il compositore Christophe Beck, si è ispirato alla musica nordica per la colonna sonora del film. Durante un viaggio di ricerca in Norvegia realizzato nel 2012, il team ha scoperto Frode Fjellheim, un musicista e compositore con origini Sami. Fjellheim accettò l’invito a collaborare alla stesura della musica del film con Beck e il brano realizzato, Vuelie, divenne la canzone di apertura. Vuelie è in realtà una versione modificata della canzone Eatnemen Vuelie (che significa Song of the Earth) che Fjellheim ha originariamente scritto nel 1996. Il brano è uno joik, che il compositore ha appreso durante la sua infanzia.
❄ – Il Sami National Day si celebra il 6 Febbraio – link in fondo
❄ –La Sami Week a Tromso è una manifestazione annuale che si tiene in concomitanza del Sami National Day.
❄ Il mercato invernale di Jokkmokk è uno degli eventi più famosi. È il principale punto di incontro per i popoli Sami in tutta la regione del Sápmi. Il mercato si svolse per la prima volta nel 1605 su richiesta del re Carlo XI di Svezia..
– vedi link in fondo
Per approfondimenti vi rimandiamo al nostro articolo Jokkmokk Market: visitare il Mercato Sami della Lapponia svedese.
Mercato Sami di Jokkmokk
❄ Il Festival di Pasqua si tiene a Kautokeino, è uno degli eventi più importanti dell’anno per i Sami e dura 4 giorni. vedi link in fondo
❄ Riddu Riđđu Festivàla, che significa piccola tempesta sulla costa in lingua Sami. È un festival internazionale indigeno che si tiene ogni anno durante la seconda settimana di Luglio nella città costiera di Gáivuotna – Kåfjord– vedi link in fondo
❄ Márkomeannu, un festival culturale e musicale Sami che si tiene ogni anno a fine Luglio, vicino al confine con i comuni di Skånland a Troms e Evenes nel Nordland, nella Norvegia settentrionale — vedi link in fondo
Se la Lapponia sarà la vostra prossima destinazione, questi articoli potranno esservi utili:
FINALMENTE IN QUESTO LINK POTETE TROVARE TUTTE LE COSE CHE HO SALTATO PERCHE’ ANCHE COSI’ – SALTANDO — MI E’ SEMBRATO ECCESSIVAMENTE LUNGO:: ma mi si capisca, ho quasi 80 anni è l’ultima cosa che farò a questa età, con tutta una serie di acciuacchi dell’età, è un viaggio così lungo e per la mia età faticoso. Mi hanno molto interessato le notizie sulla cultura Sami che se mai mi è capitata vicina, non la ricordo.
https://www.unviaggioinfiniteemozioni.it/sami-lapponia-storia/