Da destra: Cavalcanti, Dante, Boccaccio e Petrarca. Dietro: Cino da Pistoia e Guittone d’Arezzo.
olio su tavola
132,8 × 131,1 cm;
La pittura di Vasari è una celebrazione ideologica e intellettuale della storia della letteratura italiana, con particolare riferimento alla cultura toscana; non a caso Dante scruta con attenzione un libro di Virgilio , il più grande poeta latino, studiato e tenuto in gran considerazione dalla nuova generazione di letterati che, con Dante, si spinse oltre il pluralismo linguistico che travagliava la penisola nel XIV secolo fino alla definizione di una lingua italiana. Sul tavolo dinanzi a loro alcuni oggetti che simboleggiano i diversi campi del sapere – astronomia, astrologia, geometria, geografia, grammatica – nei quali erano abili interlocutori.
Se al giorno d’oggi Dante, Petrarca (1304-1374) e Boccaccio (1313-1375) sono pienamente riconosciuti come i padri della letteratura vernacolare, nel dipinto vasariano Boccaccio è retrocesso alle spalle dei due colleghi, sembra non coinvolto nella discussione che ha come punto focale il sommo poeta. In realtà la sua collocazione tra i due è un richiamo al ruolo di mediazione che ricoprì: fu lui a promuovere Dante presso l’amico quando nel 1353 inviò a Petrarca la copia della Divina Commedia vergata di suo pugno.
Alcuni studiosi hanno inoltre colto nell’allestimento degli oggetti sul tavolo un richiamo ad una lezione tenuta nel 1543 all’Accademia Fiorentina, della quale Martini fu fondatore, dal suo grande amico Benedetto Varchi (1503-1565) sugli ultimi versi del XXII canto del Paradiso in cui Dante, giunto all’ottavo cielo, nella zona della propria costellazione, i Gemelli, è invitato da Beatrice a guardare in giù per osservare il cammino percorso e scorge così i vari pianeti tra cui la terra ormai distante.
Il globo terrestre e quello celeste con la costellazione dei Gemelli in evidenza – simboleggiata da due figure abbracciate – materializzano questa visione; gli strumenti come la sesta e il quadrante, i libri e il calamaio evocano, non solo le dottrine dei Sei letterati toscani , ma anche l’impegno di Varchi nel verificare i riferimenti danteschi (Macola, Dotte conversazioni , pp. 57-69).
In generale le discussioni che si tenevano presso l’Accademia, nata come luogo di promozione e di studio della lingua volgare, furono terreno fertile per la nascita della commissione vasariana che divenne così una rappresentazione concettuale e letteraria del Circolo di Martini tra i cui membri si ricordano, oltre lui stesso e Varchi, anche il vescovo umanista Ugolino Martelli , il poeta Anton Francesco Grazzini e il pittore Agnolo Bronzino , il quale aveva già ritratto Dante qualche anno prima, nel 1532-1533, su incarico del ricco mercante fiorentino Bartolomeo Bettini in una tela carica di suggestioni allegoriche oggi in collezione privata .
testo a cura di Manuela Gobbi
DA :
BIBLIOTECA VATICANA
https://spotlight.vatlib.it/dante/feature/sei-letterati-toscani
Autoritratto di Giorgio Vasari
Giorgio Vasari (Arezzo, 30 luglio 1511 – Firenze, 27 giugno 1574) è stato un pittore, architetto e storico dell’arte italiano.
Fu artista poliedrico e uomo di lettere al servizio dei Medici e dei papi, perfetta incarnazione della figura dell’artista colto e versatile del periodo tardo-rinascimentale. Come pittore, di spiccato gusto manierista, fu a capo di importanti cantieri per i Medici tra cui la decorazione del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio o, per altre committenze, la decorazione del Salone dei Cento Giorni nel Palazzo della Cancelleria a Roma e alcune pale d’altare per il Convento di Santa Croce a Bosco Marengo. Fu anche un importante architetto: tra le sue opere in questo campo si ricordano il palazzo della Carovana a Pisa e il complesso fiorentino degli Uffizi.
È considerato il primo storico dell’arte dell’Evo Moderno e ha stabilito i fondamenti per la nascita e lo sviluppo della disciplina: il suo nome, infatti, è legato in maniera indissolubile alle Vite, una storia delle tre arti figlie del disegno (pittura, scultura ed architettura), incentrata su Firenze, da Cimabue ai suoi giorni, organizzata per biografie dei singoli artisti e uscita a stampa in due edizioni del 1550 e 1568. Il sistema biografico vasariano rappresentò un modello imprescindibile con cui si confrontò la letteratura storico-artistica per il resto del Cinquecento e per tutto il secolo successivo. La sua opera storiografica determinò in molti casi la fortuna o la sfortuna critica degli artisti menzionati (e, soprattutto, esclusi) e ancora oggi rappresenta la fonte biografica principale per molti artisti per i quali si è conservata scarsa documentazione.
L’archivio di Giorgio Vasari, riscoperto nel 1908 all’interno dell’archivio della famiglia Spinelli, è stato espropriato dal Ministero per i beni culturali.
Vasari fu anche un precursore nel collezionismo di disegni, raccogliendo per tutta la vita prove grafiche di numerosi artisti ed organizzandole, come una sorta di storia dell’arte illustrata, nel suo Libro de’ disegni.
La sua collezione, una volta smembrata, passò poi nelle mani dei più grandi collezionisti del settore, tra cui Lord Arundel, Crozat, Mariette e Jabach. Fu infine il fondatore, insieme con Vincenzo Borghini, dell’Accademia del Disegno di Firenze, la prima accademia d’arte di istituzione pubblica della storia.
Pagina del “Libro de’ Disegni”, National Gallery of Art, NY, Woodner Collection, verso
Disegni di Filippino Lippi, Botticelli, and Raffaellino del Garbo
disegni degli stessi autori- recto
Antonio Pollaiuolo, Studio per la statua equestre di Francesco Sforza, Metropolitan museum, NY
Domenico Ghirlandaio, Ritratto di un uomo anziano-
Museo Nazionale di Stoccolma
Parri Spinelli, Disegno ( copia ) della Navicella di Giotto, Metropolitan, NY Museum, NY
Andrea Mantegna, Giuditta e la schiava, Uffizi Firenze
Leonardo da Vinci, Scaramuccia, capitano degli zingari, Oxford
Leonardo was fascinated by human physiognomy and began making studies of grotesque heads with various expressions during his first stay in Milan, between 1482 and 1499.
Leonardo era affascinato dalle fisionomie umane e iniziò vari studi di teste grottesche con varie espressioni durante il suo soggiorno a Milano tra il 1482-1499
da :
Libro de’ disegni di Giorgio Vasari
https://it.wikipedia.org/wiki/Libro_de%27_disegni_di_Giorgio_Vasari
Oltre a Dante, Petrarca, Boccaccio chi sono gli altri? Mi scuso per l’ignoranza.
scusarsi ? Ma non li abbiamo mai visti! Se vuoi saperlo: quello con i capelli mesciati bianchi è Petrarca, gli altri sono Cino da Pistoia e Guittone d’Arezzo.