Aggiornamento sui fronti della guerra in Ucraina con Mirko&Mirko. L’attacco su Odessa, l’accordo sul grano, la guerra sul Mar Nero, la situazione a Kherson e Zaporižžja, l’avanzata russa nel Donbas settentrionale, la Wagner in Bielorussia e la tensione con la Polonia, il giro di vite di Putin in Russia con l’arresto del ‘fuciliere’
LIMES ONLINE– 21 LUGLIO 2023
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MISSILI SU ODESSA
di Mirko Mussetti
L’Aeronautica militare dell’Ucraina ha riferito di attacchi condotti dalle Forze armate della Federazione Russa contro la città di Odessa. Nell’offensiva sarebbero stati impiegati missili da crociera supersonici (velocità mach 2,5) P-800 Oniks di difficile intercettazione. Tale azione militare ha un duplice scopo: distruggere le infrastrutture portuali e disintegrare le scorte belliche di Kiev ivi stoccate.
I missili lanciati in seguito alla sospensione dell’accordo sul grano contro la “perla del Mar Nero” sono destinati a far schizzare verso l’alto le polizze assicurative, rendendo inconvenienti i transiti di navi mercantili verso il sistema portuale di Odessa (Čornomors’k, Odessa, Južne). Inoltre, indipendentemente dalla temerarietà degli armatori, la distruzione dei silos per i cereali e delle gru per il carico/scarico rende completamente inutile l’attracco delle imbarcazioni.
Insomma, la Russia sta facendo in modo che la decisione unilaterale di sospendere l’intesa sul corridoio del grano nel Mar Nero non venga snobbata dagli operatori economici internazionali. L’organizzazione di esercitazioni navali nel quadrante nord-occidentale dello specchio d’acqua eusino, volte a simulare l’isolamento di un’area marittima temporaneamente chiusa alla navigazione e il trattenimento di una nave che violava i divieti, è piuttosto eloquente delle intenzioni russe di bloccare l’export via mare di derrate alimentari ucraine.
L’annunciata intenzione della Polonia di attuare dal 15 settembre in poi un blocco alle importazioni (e forse anche il transito) di derrate alimentari dall’Ucraina complica ulteriormente il quadro economico del vicino paese in guerra. Soprattutto se anche gli altri quattro partner mitteleuropei (Slovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria) che mal digeriscono la libera circolazione esentasse di cereali ucraini decidessero di emulare la categorica presa di posizione di Varsavia.
Il fatto che Mosca abbia annunciato che da ora in poi considererà le navi transitanti al largo di Odessa come potenziali vettori logistici per il trasporto di armi e materiale bellico svela anche il carattere prettamente marziale dell’attacco alla città costiera. Durante l’intero anno che ha caratterizzato l’accordo sul grano (22 luglio 2022 – 17 luglio 2023) gli attacchi al principale porto del paese aggredito sono stati accuratamente evitati nello spirito dell’intesa stessa. Ma proprio perché luogo relativamente sicuro, le Forze armate di Kiev hanno sfruttato la situazione per immagazzinare in alcune aree del capoluogo le armi consegnate dai partner euroatlantici (missili antinave e droni marittimi in primis). Come la tecnologia occidentale che ha permesso a barchini kamikaze ucraini di attaccare le imbarcazioni russe nonché la base navale di Sebastopoli in Crimea, sede della Flotta russa del Mar Nero. Con la mancata proroga della Black Sea Grain Initiative, la Marina militare della Russia può tornare a colpire i magazzini dell’area portuale senza infrangere alcun accordo. Disintegrare le scorte di munizioni del paese invaso è essenziale agli occhi di Mosca per frenare la controffensiva estiva dell’esercito di Kiev.
Dettaglio di una carta di Laura Canali. Per la versione integrale clicca qui.
Carta di Laura Canali – 2023