Fabrizio De André – La città vecchia (Live) + testo + immagini

 

 

 

 

 

Historic center of the city of Genoa, narrow streets called Caruggi, Genova, Liguria, Italy, Europe

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

1 risposta a Fabrizio De André – La città vecchia (Live) + testo + immagini

  1. DONATELLA scrive:

    Ho un rapporto difficile con Genova: mi ricordo la città buia, triste, inospitale fine anni Sessanta. Il mare non si vedeva, il porto era chiuso da lamiere blindate, il mare era un’idea ” come un’altra”, ma non si vedeva. I palazzi nobiliari, sede della Università, sapevano di polvere e di vecchi fasti ormai passati. Non c’era neppure l’ascensore per andare ai piani alti dell’Università e così, per i poveretti che arrancavano dalla stazione Principe per arrivare in tempo alle lezioni di greco antico ( ore 8,30 e firma obbligatoria con bidello inesorabile all’entrata, tranne mancia) non c’era pietà: bisognava fare i tre o quattro piani a piedi per farti dire che la lezione ormai era iniziata e tu non avevi speranza. di avere riconosciuta la presenza. Inutile affidarsi alla solidarietà dei poveretti che dovevano fare esercizi dall’italiano in greco antico: lo studio della classicità imponeva una indifferenza disumana alle traversie del presente. Non dico la difficoltà degli spiriti aspri e quelli dolci: per me rimangono un mistero e che non mi occuperò mai più di loro: lo giuro sulla mia vita. Lo studio del greco antico lo abbandonai felicemente a Milano, dove trovai una società, almeno quella dell’Università, aperta e che sapeva coniugare il presente al passato. Non c’erano neppure scale faticosissime per raggiungere i piani alti della cultura. Era tutto in pianura e finalmente si entrava in un’altra epoca: Milano a quell’epoca era veramente un porto di libertà, dove si poteva respirare. Con tutto ciò, devo dire che quello che amo ancora di Genova è il profumo del caffè che si respirava nei suoi vicoli: quando uscivo dall’ambiente polveroso dell’Università di via Balbi andavo a Principe attraversando via Prè e lì c’era la Genova che mi piaceva: mi piace De André perché ha amato e cantato quella città, per tanti versi inospitale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *