DOPO OGNI GUERRA
di WISLAWA SZYMBORSKA (Premio NOBEL)
*
Dopo ogni guerra
c’è chi deve ripulire.
In fondo un po’ d’ordine
da solo non si fa.
°
C’è chi deve spingere le macerie
ai bordi delle strade
per far passare
i carri pieni di cadaveri.
°
C’è chi deve sprofondare
nella melma e nella cenere,
tra le molle dei divani letto,
le schegge di vetro
e gli stracci insanguinati.
°
C’è chi deve trascinare una trave
per puntellare il muro,
c’è chi deve mettere i vetri alla finestra
e montare la porta sui cardini.
°
Non è fotogenico,
e ci vogliono anni.
Tutte le telecamere sono già partite
per un’altra guerra.
°
Bisogna ricostruire i ponti
e anche le stagioni.
Le maniche saranno a brandelli,
a forza di rimboccarle.
°
C’è chi, con la scopa in mano,
ricorda ancora com’era.
°
C’è chi ascolta
annuendo con la testa non mozzata.
Ma presto lì si aggireranno altri
che troveranno il tutto
un po’ noioso.
°
C’è chi talvolta
dissotterra da sotto un cespuglio
argomenti corrosi dalla ruggine
e li trasporterà sul mucchio dei rifiuti.
°
Chi sapeva
di che si trattava
deve far posto a quelli
che ne sanno poco.
E meno di poco.
E infine assolutamente nulla.
°
Sull’erba che ha ricoperto
le cause e gli effetti,
c’è chi deve starsene disteso,
con una spiga tra i denti,
perso a fissare le nuvole.
*
(da La fine e l’inizio – Wislawa Szymborska – Trad. P. Marchesani)
La fine e l’inizio. Testo polacco a fronte
Wislawa Szymborska nasce nel 1923 a Kornik.
Nel 1931 si trasferisce con la famiglia a Cracovia dove studia Lettere e Sociologia. Da allora vive in questa città, da cui si allontana solo per brevi, ma periodici viaggi in Olanda. Partecipa alla vita culturale, collaborando nel dopoguerra alla rivista “Walka” (“Lotta”) e in quel periodo mostra una tiepida adesione al socialismo reale. La sua prima raccolta di versi è del 1945, Cerco la parola. Seguiranno: Per questo viviamo del ’52, Domande rivolte a se stessa del ’54, Appello allo Yeti del ’57, Sale del ’62, Cento giochi del ’67, Qualche incidente del ’72; nel ’73 pubblica una raccolta di prose Letture non obbligatorie, nel 1986 esce un’altra raccolta di poesie, Gente sul ponte. Pubblica la sua ultima raccolta poetica, Dwukropek (Due punti), il 2 novembre 2005.
Dal 1953 all’81 è nello staff editoriale della rivista “Vita letteraria”. Nel 1980 sotto lo pseudonimo di Stancykówna collabora alle riviste “Arka” e “Kultura”.
Tradotte in molte lingue europee, ma anche in arabo, ebraico, giapponese e cinese, alcune sue raccolte di poesie sono state pubblicate in Germania e negli Stati Uniti. Pietro Marchesani ha tradotto la maggior parte delle sue opere poetiche in italiano.
Nel 1954 riceve il Premio per la letteratura Città di Cracovia, nel 1991 il Premio Goethe, nel 1995 Premio Herder e la Laurea ad honorem dell’Università di Poznan Adam Mickiewicz, nel 1996 il Premio Nobel per la Letteratura. Muore il 1 febbraio 2012 a Cracovia.
La splendida Wislawa e suo marito Adam Włodek ( 1922 – 1986 ) poeta, editore e traduttore polacco.
per le foto sopra ringraziamo :
Bellissima questa poesia e bellissimo il viso della Szymborska, dolce, arguto, pieno di “simpatia” per il genere umano e per la vita.