IL FATTO QUOTIDIANO — 6 GIUGNO 2023
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CARTINA DI :
ARTDREAMGUIDE
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EDIZIONE EXPRESSAO POPULAR DIRETTA DA MIGUEL YOSHIDA
Il Brasile diviso, Gramsci e le ceneri di Bolsonaro
LA POVERTÀ, LE TANTE SINISTRE E LULA – Il viaggio. A San Paolo i “morantes da rua” (abitanti di strada) sono aumentati, il crimine dilaga. Nelle altre città un’aria diversa: la speranza e i giovani hanno rialzato al testa
DI ANGELO D’ORSI
Dopo quattro anni, ritorno nel Paese più grande dell’America Latina. Di mezzo c’è stato il golpe contro Dilma Rousseff, l’arresto illegale di Lula, la devastante presidenza di Jair Bolsonaro, e la pandemia. E, infine, da gennaio il ritorno del presidente-operaio, Ignacio Lula da Silva.
Giungo a San Paolo all’una di notte. Mi aspetta Tiago, dirigente del MST (Movimento Sem Terra, nato nel 1984, per organizzare i contadini poveri), affettuoso, e devoto, pur non avendomi mai incontrato (mi chiama “Maestro”!). E ricordo il motto che appresi la prima volta: Gentileza gera gentileza (“gentilezza genera gentilezza”). Tiago mi conferma che con Lula “è cambiata l’atmosfera”, con tutti i limiti della situazione.
Lungo il tragitto, verso la città, noto uomini che frugano nelle immondizie, molti con coperte e sedie pieghevoli, in qualche caso tende, occupano, si direbbe stabilmente, giardini pubblici, zone erbose ma anche marciapiedi. Tiago mi spiega che nell’era Bolsonaro i morantes da rua (“gli abitanti della strada”), sono aumentati a dismisura. E infatti nelle due metropoli brasiliane (Rio e San Paolo) in questo mese ne vedrò tanti. Dappertutto cartelli che invitano a fare attenzione ai cellulari, e mi informano che la città pullula di ragazzi che in bicicletta ti piombano alle spalle e ti strappano il telefono prima che tu possa renderti conto di cosa è successo. Davanti agli alberghi, avvisi ti ingiungono di non fermarti a telefonare in quegli spazi all’aperto, dove si è più esposti ai furti.
VISTA AEREA DELL’AVENIDA PAULISTA
FOTO :
Ogni inquietudine cessa, già l’indomani, quando mi accoglie in una giornata luminosa, l’Avenida Paulista, l’arteria principale, con banche uffici negozi ristoranti. La strada è chiusa al traffico, invasa da banchetti dove si trova di tutto. E ad ogni angolo giovani e meno giovani, anche idosos (“anziani”) suonano e danzano, in una fantasmagoria di suoni e colori, voci e profumi. E ritrovo il mio Brasile della gioia.
Due giorni dopo è il Primo Maggio e vado a manifestare accompagnato da Miguel Yoshida (direttore della piccola agguerrita casa Expressão Popular, che ha pubblicato l’edizione brasiliana della mia biografia gramsciana): rimango deluso. Sono due manifestazioni separate e distinte, la prima, in realtà è molteplice: ciascun gruppo di sinistra ha organizzato un corteo, con le proprie bandiere e slogan e la propria colonna sonora (ogni brasiliano canta o suona, ovunque). Tutti i cortei confluiscono in una piazza del centro assai degradata, ritrovo abituale di ubriachi e marginali.
CUT E’ LA CENTRALE UNICA DEI LAVORATORI– 1 MAGGIO 2023 -SAO PAULO
Cerco la manifestazione ufficiale della sinistra governativa, non distante, ma tutta fechada, rinchiusa, protetta da transenne e servizio d’ordine severissimo, che perquisisce uno per uno coloro che vogliono avvicinarsi al palco dove i dirigenti sindacali tengono i comizi.
Nulla di nuovo sotto il sole. Sinistra divisa, anche qui… Il giorno dopo sono a Vitória, capitale dello Stato di Espírito Santo, nella sua Università (l’UFES: vengono tutte nominate con acronimi le università: statali, ossia dei singoli Stati della Federazione, federali, private, laiche o religiose). Mi è stato affidato un minicurso su Gramsci: il Brasile è terra di gramsciani accaniti.
E come già mi era accaduto in passato, lungo la settimana, sono contagiato dalla passione dei miei alunni. Alla lezione segue il momento del debate, quello più stimolante anche se più difficile, svolgendosi il tutto in portoghese e, appunto, sono quattro anni che non frequento questa bellissima lingua, che nella variante brasileira più musicale, ma meno comprensibile. Il campus è enorme, e oltre alla presenza della polizia militare (sono luoghi di incursioni di bande criminali, mi spiegano) mi colpiscono gli striscioni e i manifesti di una campagna contro il suicidio giovanile: una triste pratica che il Covid ha moltiplicato. Il campus tuttavia offre più di un auditorium, un teatro, un cinema.
Non è una gran città, questa, ma ha un bel mare, e, accompagnato da un ex mio dottorando ora docente, Rodrigo Molina, mi concedo una giornata di lavoro sulla spiaggia. I poveri ci sono ma sono seminascosti nelle periferie, mentre a San Paolo o Rio li vedi dappertutto.
MARILIA E’ NELLO STATO DI SAN PAULO ( CARTINA )
AREA URBANA A MARILIA CHE CURA LA FORESTA ATLANTICA, OGGI MOLTO RIDOTTA, MA CHE SI ESTENDEVA LUNGO TUTTA LA COSTA ATLANTICA
– Opera propria
UNA FOTO DI MARILIA, NON DEI GRATTACIELI
Alexandre Possi
COME QUESTA DI
– Opera propria
La tappa seguente è Marília, nel Sud: città che ha come merito precipuo la sua università che fa capo al principale ateneo del Brasile, l’USP (Università di San Paolo). Il campus come quello di Vitória, è più una foresta che un giardino, ma anche qui le strutture sono fatiscenti, costruite negli anni 60-70. Mi è stato fatto l’onore, da parte del maggior gramsciologo locale, Marcos Del Roio, di tenere la lectio inaugurale del convegno che celebra un secolo di comunismo brasiliano.Fuori, ragazzi e ragazze smerciano classici del marxismo ma anche testi di sociologia politica ed economica, storie del Brasile e dell’America Latina. Lukács, come avevo già notato anni fa, ha una propria bancarella: da noi è un pensatore obliterato, qui invece va fortissimo.
Gramsci in Brasile. Un esempio riuscito di traducibilità filosofica
Meltemi, 2022
CAMPINAS NELLO STATO DI SAN PAULO
Da Marilia mi sposto di nuovo a Nord, a Campinas, nella seconda università del Brasile (UniCamp).
AREA ESTERNA DA CASA DO PROFESSOR VISITANTE ( UNICAMP- CAMPINAS )
https://www.unicamp.br/unicamp/index.php/noticias/2016/12/15/funcamp-revitaliza-area-externa-da-casa-do-professor-visitante
Alloggio nella Casa do Professore Visitante, bella struttura con piscina, seminascosta nell’immenso campus, dove a sera terrò una conferenza e l’indomani la presentazione della edizione brasiliana della mia biografia di Gramsci) in un caffè nella zona della movida: i presenti saranno pochi, a causa del freddo (siamo all’aperto, e sono le 21), ma c’è di nuovo entusiasmo, e alla fine le cameriere mi inseguono per farsi autografare la loro copia, con foto di rito, a seguire.
FLORIANOPOLIS
– Flickr — WIKIPEDIA
SPIAGGIA DEI NAUFRAGHI- FLORIANOPOLIS
– Flickr– WIKIPEDIA
La notte stessa parto per Florianopolis, capitale di Stato (Santa Catarina), posta su un’isola collegata da un doppio ponte alla terraferma.
https://create.vista.com/it/photos/Florianopolis/
LE SPIAGGE – LINK SOPRA
GETTY IMAGES
Città coloniale con grandi spiagge, e meravigliosi locali dove si pranza, si beve e si fa samba. Anche questo campus è gigantesco, attraversato da strade urbane, dando la sensazione di essere strettamente connesso alla città. Mi stupisce la quantità di docenti, anche di altri atenei, in servizio o aposentados (“in pensione”), presenti: nel mondo accademico italiano difficilmente i docenti vanno alle conferenze dei loro colleghi… Qui, grazie al professore Marcos Aurelio de Silva è nata una piccola, attiva comunità di professori, dottorandi e allievi, il “Nino Grupo”(dove Nino, è Gramsci, come era chiamato in famiglia), mentre a UniCamp alcuni docenti hanno dato vita alla chat “Gramsciani inguaribili”!).
Stessa esaltazione nelle successive tappe di Rio e di Nitéroi, delizioso centro, affacciante sulla medesima baia della ex capitale. Gramsci è onnipresente. E il collega Giovanni Semeraro, italiano che insegna qui da decenni, mi parla della nuova traduzione integrale dei Quaderni del carcere, che sarà messa online, gratis.
MUSEO DI ARTE CONTEMPORANEA A NITEROI ( STATO DI RIO DE JANEIRO) DI OSCAR NIEMEYER
NITEROI
NITEROI, IL PONTE CHE LO COLLEGA A RIO
Le esperienze più belle sono le ultime: a UniRio, dove la presentazione della mia biografia, alla presenza di tutte le autorità accademiche, termina con un sorteio, un’estrazione a sorte con premio alcune copie del libro, messe a disposizione dal Sindacato docenti: dato l’alto costo dei libri la cosa è salutata con gioia, che si esprime in fragorosi applausi ad ogni nominativo estratto dal sacchetto, tipo tombola. Tre giorni dopo, a un’ora d’auto da San Paolo, vado a conoscere la ENFF, la suola di educazione intitolata a Florestan Fernandes, una magnifica realtà, immersa nel verde, dove la conferenza è preceduta da una sorta di rito religioso, in cui la divinità da adorare è Antonio Gramsci.
Florestan Fernandes (22 luglio 1920 – 10 agosto 1995) è stato un sociologo e politico brasiliano. È stato anche eletto due volte deputato federale.
Sociologo brasiliano. Patrono della sociologia brasiliana, Florestan è uno degli intellettuali brasiliani più influenti del XX secolo. Florestan ha avuto una traiettoria particolare per un accademico brasiliano: di umili origini, ha lavorato fin dall’infanzia, come lustrascarpe e cameriere mentre frequentava la scuola elementare. Secondo lui, il suo background accademico non si è mai sovrapposto a quello che ha definito il suo background umano, acquisito nelle relazioni personali e lavorative durante l’infanzia e l’adolescenza.
Ha prodotto una sociologia critica che ha attraversato i muri universitari e lo ha accompagnato attraverso una vita di intenso dibattito pubblico e militanza politica. Fu anche deputato federale del Partito dei Lavoratori e partecipò all’Assemblea Nazionale Costituente ( 1987- 88 )
Figlio di una madre single, non conosceva suo padre. Il nonno materno lavorava come colono in una fattoria nell’interno di San Paolo, essendo morto di tubercolosi , e la madre, dopo essersi trasferita nella capitale di San Paolo, lavorava come domestica. Ha iniziato a lavorare come assistente di barbiere all’età di sei anni. E’ stato anche un lustrascarpe-
continua : https://pt.wikipedia.org/wiki/Florestan_Fernandes
LULA GIOVANISSIMO CON FLORESTAN FERNADES
Sconfitto da Lula, Bolsonaro può contare ancora su una maggioranza parlamentare, ma se penso che additava Gramsci, con Paulo Freire, come il cancro che corrodeva la gioventù brasiliana, ebbene posso rimpatriare soddisfatto. Bozo (come lo chiamano qui con spregio) è disfatto, mentre Gramsci trionfa.
2019 A CAMPINAS
A MARILIA — 2019
ANGELO D’ORSI, FESTIVAL BABEL IN SVIZZERA A BELLINZONA, 2018, SETTEMBRE, DOVE HA PARLATO DEL ” SUO ” BRASILE : ” Calcio, favelas, musei e altre storie brasiliane “.
Angelo d’Orsi, autore di “Alfabeto Brasileiro. 26 parole per riflettere sulla nostra e l’altrui civiltà”, edito da Cartabianca.
ALFABETO BRASILEIRO
26 parole per riflettere sulla nostra e l’altrui civiltà
Il Brasile dei nostri giorni con le sue innumerovoli contraddizioni, che spesso sono anche le “nostre”.
Dicembre 2013
244 pag
ISBN: 88-230-1809-9
Collana: Carta bianca
ELOISA D’ORSI E’ UNA FAMOSA FOTOREPORTER, FIGLIA DEL PROF. ANGELO D’ORSI
NE PARLA IL SITO PEACELINK
https://www.peacelink.it/latina/a/39568.html
MOLTE IMMAGINI E NOTIZIE SONO PRESE DAL FACEBOOK : ALFABETO BRASILEIRO:
Non c’entra niente col Brasile, ma te la mando lo stesso: è dedicata a te e a Didì.
“…………………….
Se aveste mai dormito con un gatto
o con un cane adagiato sopra il grembo,
ora sapreste cos’è la vera pace:
la felicità di assentarsi
dal frastuono e assieme
la prontezza di non mancare
mai all’appuntamento buono.
Se aveste mai dormito con un gatto
o con un cane adagiato sopra al grembo.
ora sapreste che la metamorfosi è possibile-
che uomo e gatto e cane sono
entità volatili e cangianti: nel sonno
condiviso scompaiono le stinte
gerarchie tra cavalieri e fanti”.
(da “Animali in versi” di Franco Marcoaldi, Einaudi 2006).