L’ anno del giardiniere
Sellerio Editore Palermo, 2021
Un divertito, spiritoso, manuale di giardinaggio. «Istruzioni per l’uso» per i 12 mesi dell’anno, brillanti, ironiche, anticonformiste. E al centro delle vicende di fiori, piante e alberelli, in un universo di microperipezie, il personaggio del giardiniere.
Un divertito, spiritoso manuale di giardinaggio, utile alla saggezza del vivere. Al centro delle vicende, che parlano di fiori, di semi e di alberelli, le micro-peripezie di un personaggio, il giardiniere, che fa di se stesso racconto quotidiano, alle prese con una miriade di interlocutori verdi e animati, alcuni piccolissimi. Tra le due guerre, Karel Čapek era un grande drammaturgo e scrittore praghese, fantastico e satirico, morto ancora giovane nel fatidico 1938, l’anno in cui la Cecoslovacchia fu lasciata da sola nelle mani di Hitler: una coincidenza che parve a molti simbolica. Con il suo pacifismo, antinazionalismo, antiautoritarismo, era un beniamino della parte tollerante della sua città, visto che la rubrica giornaliera che scriveva usciva in prima pagina sul quotidiano più colto di Praga. Nel 1925 aveva comprato una villa in periferia con un terreno attorno. Vi impiantò il giardino, grazie a una creatività fino a quel momento ignota che in queste pagine è descritta come una continua avventura spassosa. La sua rubrica cominciò a ospitare il diario dell’Anno del giardiniere. Vi si riflettono i pensieri pacifici e benevolenti, espressi in una ironia simpatica, assieme a un atteggiamento generale di resistenza ai tempi minacciosi e retorici: cioè quello di mantenersi indipendente dalle grandi speranze e dai vasti disegni: il giardiniere «dipende da leggi naturali millenarie; nessuna rivoluzione, qualsiasi cosa faccia, gli accelera la stagione della gemmazione e fa fiorire il lillà prima di maggio; di conseguenza l’uomo diventa più saggio e si sottomette alle leggi e alla tradizione».
foto : https://temata.rozhlas.cz/karel-capek-a-vira-7998906
Karel Čapek ( Malé Svatoňovice, 9 gennaio 1890 – Praga, 25 dicembre 1938) è stato un giornalista, scrittore e drammaturgo ceco.
distretto di
Distretto di Trutnov –
– self-made,
regione
regione di Hradec Králové
– Opera propria
Karel Capek
(Malé Svatonovice 1890 – Praga 1938) scrittore ceco. Laureatosi in filosofia a Praga, dal 1917 al 1920 fu redattore di «Fogli nazionali» e di «Il Giornale del popolo». Insieme al fratello Josef scrisse le prime raccolte di racconti (Il giardino di Krakonoš, 1918; Profondità splendenti, 1916) e i drammi Dalla vita degli insetti (1921) e Adamo il creatore (1927). Da solo compose le novelle di Il crocefisso (1917) e Racconti penosi (1921), in cui espresse il suo tormentato pessimismo. In La fabbrica dell’Assoluto (1922), Krakatit (1924) e La guerra con le salamandre (1936), tratteggiò satiricamente, in chiave avveniristica, i più vistosi «vizi» del nostro secolo: lo strapotere delle macchine, la feticizzazione delle scienze, la cieca smania di potere politico. Nella trilogia Hordubal (1933), La meteora (1934) e Una vita comune (1934), analizzò la psicologia dell’uomo medio. Di C. va ricordata anche la vasta produzione drammatica: dopo RUR (Rossum’s Universal Robots, 1920) e L’affare Makropulos (1922), di intonazione satirico-utopistica, C. denunciò, con La madre (1938), la brutale ottusità delle forze che preparavano la seconda guerra mondiale.
nel link, trovate i libri pubblicati in italiano con la presentazione dell’editore:
https://www.ibs.it/libri/autori/karel-capek
Josef Čapek (Hronov, 23 marzo 1887 – Bergen Belsen, aprile 1945) è stato un pittore e scrittore ceco.
Fratello di Karel Čapek, fu autore di varie opere in collaborazione col fratello (tra cui Della vita degli insetti, 1925), ma ne scrisse anche altre autonomamente. Tra queste Lelio (1917) e La terra dei molti nomi (1923).
Morì nell’aprile del 1945 nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, in Germania, dove era stato deportato a causa del suo atteggiamento ostile nei confronti della politica di Hitler e del Führer stesso. Durante la prigionia scrisse Básně z koncentračního tabora, una raccolta di poesie, pubblicata postuma nel 1946 (edizione italiana: Poesie dal campo di concentramento, a cura di Lara Fortunato, Miraggi Edizioni 2019).
A Josef e suo fratello Karel è dedicato il nome della rivista a fumetti Čapek, fondata nel 2018 da Marcello Baraghini e altre realtà dell’editoria indipendente italiana, vincitrice nel 2020 del premio Beani a Lucca Comics come miglior iniziativa culturale.
video I – 9.58
JOSEF KAPEK – QUADRI
https://www.youtube.com/watch?v=Cx7ivptW4wM
MUSICA:
Antonin Dvorak “American” Quartet 1st mvt
Quarteto Unitum Mundi
April 2015
Lisbon Portugal
VIDEO II – 10 min. ca
JOSEF KAPEK – QUADRI
https://www.youtube.com/watch?v=LEsIAHvtpCI
MUSICA :
Antonín Dvorák: String Quintet in A Minor, Op. 1
– 1. Adagio – Allegro ma non troppo
Violin: Alfred Malecek
Violin: Emil Maas
Viola: Kunio Tsuchiya Viola:
Dietrich Gerhardt
Cello: Heinrich Majowski
Che bei personaggi che non conoscevo. Grazie!