Pittore della Scuola di Cuzco, San Tommaso d’Aquino, protettore dell’Università di Cuzco. Intorno al 1695. Museo d’Arte di Lima.
Pittore della Scuola di Cuzco, San Giuseppe e Gesù Bambino.
Fine XVII-inizi XVIII secolo.
Brooklyn Museum.
Pittore della Scuola di Cuzco, Sacra Famiglia con sant’Agostino e santa Caterina da Siena. Fine XVII secolo.
segue da :
COLLETTIVO CULTURALE TUTTOMONDO
BY
Tadeo Escalante, Affresco della chiesa di Huaro, fine secolo XVIII
Dopo la “conquista” dell’America da parte degli europei, al seguito dei missionari, cristiani e dei nobili giunsero nel Nuovo Continente anche alcuni artisti, con l’intento di produrre opere per decorare le numerose chiese che si stavano costruendo ovunque e le abitazioni signorili dei governanti.
In pochi anni, le molteplici richieste di opere d’arte imposero la necessità di formare in tempi molto brevi alcuni artisti locali. Nacque così in Cuzco (Perú) la più importante scuola di pittura in America, che produsse quadri in grande quantità e numerose opere di rilievo, molte senza firma ed altre realizzate collettivamente.
Poco alla volta, gli artisti di Cuzco si staccarono dai modelli europei e abbandonarono il mondo reale, per inoltrarsi nella fiaba.
Così cominciarono a dipingere angeli avvolti in abiti regali e che impugnano armi da fuoco, paesaggi naif, decorazioni preziose su tutti gli abiti, raggiere dorate, collane e gioielli sulle Madonne e le sante. Il Barocco Andino quindi, fu caratterizzato da un “ringiovanimento” dei temi manieristici, ottenuto con un arcaismo che rispondeva alla mentalità indigena.
La civiltà indigena, attraverso le opere d’arte prodotte dalla Scuola di Cuzco, col Manierismo e col Barocco riuscì ad inserirsi nello schema occidentale, e attraverso queste espressioni formali sopravvive ancora nel secolo XIX, trascinando con sé gli ideali di una cultura sommersa, che si sono mantenuti vivi fino ai nostri giorni.
Nostra Signora di Betlemme , dipinto anonimo del xvii secolo appartenente alla scuola di Cuzco. La forma triangolare simile a una montagna dell’immagine evocherebbe la Pachamama o Madre Terra delle civiltà andine .
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MUSEO PEDRO OSMA DI LIMA, capitale del Perù
Il Museo Pedro de Osma deve la sua nascita al suo omonimo, il collezionista Pedro de Osma Gildemeister, che acquistò, protesse ed espose opere d’arte vicereali peruviane.
.. — le sale Cusco XVII e Cusco XVIII. che ospita opere della scuola di Cusco e la Sala dei ritratti, che ospita una vasta collezione di ritratti di re spagnoli dipinti da maestri locali.
LE MURA DI CUZCO — COSTRUITE DAGLI INCAS —
non passa un foglio di carta, tanto sono perfettamente combacianti..
Rovine di Sacsayhuamán a Cuzco
aprendo il link, lo vedete meglio
https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:Sacsayhuaman-c01.jpg
La città è stata la capitale storica dell’Impero Inca dal XIII secolo fino alla conquista spagnola del XVI secolo. Successivamente fu una delle città più importanti del Vicereame del Perù. Sotto la sovranità della monarchia ispanica, furono costruite varie chiese, università, palazzi e piazze barocche e neoclassiche.
Nel 1983, Cusco è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO con il titolo di “Città di Cuzco”.
la città si trova a sud-est del paese.
Il toponimo originale della città era Qosqo o Qusqu (in quechua). Per la tradizione significa centro, ombelico, cintura. Questo perché secondo la mitologia Inca in esso confluiva il mondo degli inferi (Uku Pacha), con il mondo visibile (Kay Pacha) e il mondo superiore (Hanan Pacha). Per questo motivo la città fu ed è chiamata l’ombelico del mondo (inteso come universo).
La mappa di Cusco antica ha la forma di un puma, (animale molto importante per il popolo) con la piazza centrale (Haucaypata) nella posizione occupata dal petto dell’animale. La testa dell’animale sarebbe ubicata nella collina dove si trova la fortezza di Sacsayhuamán.
La città, situata al centro della cordigliera a un’altitudine di circa 3.000 metri, all’arrivo degli spagnoli era una delle più importanti città del mondo. Dalle sue rovine si è potuto risalire all’urbanistica dell’antica città, con le sue tipiche terrazze a scalinate, utili per facilitare l’irrigazione delle colture. Una rete di canali, acquedotti e dighe costruiti lungo la catena montuosa svolgeva il compito di fornire l’acqua necessaria all’attività, diversificata al punto da comprendere una sessantina di specie vegetali, su una terra resa fertile grazie al concime di guano trasportato dalla costa. Venivano inoltre allevati lama e alpaca, da cui si ricavava una lana pregiata. Le terre erano suddivise in tre gruppi: il primo riforniva i magazzini pubblici situati lungo le strade principali e utilizzati a uso della nobiltà, dei lavoratori, dell’esercito e in caso di emergenza; il secondo produceva prodotti per il clero e i loro collaboratori; il terzo gruppo produceva per il consumo dei contadini.
CONTINUA
da : https://it.wikipedia.org/wiki/Cusco
Vista complessiva di Cusco. Incisione antica
— 1887
Cusco, dal Sacsayhuamánù
gertrudis2010
da : wikipedia, link sopra
Ricco ed ingenuo allo stesso tempo lo stile della Scuola di Cuzco. Le mura degli Inca sono dei veri e propri capolavori: non c’è una pietra uguale ad un’altra eppure insieme creano un’armonia bellissima, una vera opera d’arte. Mi piace molto il nome Pachamama: c’è dentro una grande tenerezza, un suono infantile e dolcissimo per indicare la Madre Terra.