19 aprile 2023 | 16.44
Redazione Adnkronos
Ucraina, Santoro presenta la staffetta per la pace: “Pronti a diventare una forza”
Il giornalista: “Già migliaia le adesioni. Se diventeremo partito? Per ora no, dipende da Conte e Schlein”
“Se nascerà un ‘partito della pace’? Costituire una forza non vuol dire automaticamente formare un partito. Se Giuseppe Conte o Elly Schlein prendono la decisione di guidare l’opinione contraria all’invio delle armi in Ucraina, non ci sarà bisogno. Ma questa garanzia a noi non ce la potete chiedere. Vediamo che succede. Vediamo qual è la risposta”.
A dirlo ai giornalisti è Michele Santoro, che presenta così la sua staffetta per la pace definita nel manifesto “una staffetta dell’umanità da Aosta a Lampedusa per unire l’Italia contro la guerra, per riaccendere la speranza”. Un percorso fatto di una linea verticale di quattromila km, che tocca tutte le regioni italiane da nord a sud del Paese, che verranno presidiati contemporaneamente in una sorta di staffetta ideale dove scenderà in campo chiunque “senta il bisogno i fare qualcosa contro l’orrore della violenza delle armi e ha voglia di gridare basta”
Tra i politici che Santoro ha coinvolto affinché “ci aiutino in questa azione di pace” ci sono Giuseppe Conte (M5S), Nicola Fratoianni (Sel), Angelo Bonelli (Verdi), Unione Popolare, ma non compare il Pd.
“Perché ci siamo rivolti a diverse forze politiche ma non al Pd? Non per una forma di ostilità, ma per una forma di rispetto delle loro posizioni, che però noi riteniamo completamente sbagliate”, scandisce il giornalista di ‘Servizio Pubblico’.
Che osserva: “Dal Pd, da Elly Schlein, ci saremmo aspettati una posizione critica, e questo non c’è stato. Io credo che sbaglino l’analisi sulla guerra, non hanno compreso la portata epocale di questo scontro che si svolge in Ucraina e che per noi ridisegna completamente gli equilibri in Europa”. Perché questa guerra “ha seppellito il progetto politico dell’Europa”, spiega Santoro.
Il progetto di una staffetta globale “è una cosa molto ambiziosa -ammette il giornalista- Ma se ci riusciamo, vuol dire che finalmente l’opinione pubblica si mostra come forza, ed è pronta a fare un salto per diventare una forza. E ci auguriamo che gli altri ne prendano atto”.
E sottolinea: “Per noi la pace non è una questione tra le altre, ma ‘la’ questione“, il che “non vuol dire non aiutare gli ucraini ma vuol dire ‘non una pallottola’”. “Con questo nuovo governo la situazione è diventata ancora più drammatica -sottolinea con nettezza la filosofa Donatella Di Cesare, tra gli organizzatori della staffetta della pace- Un governo post fascista che segue politiche ‘revenchiste’ e ha accettato dall’inizio un fondamentalismo atlantista. Soprattutto negli ultimi giorni ha avallato una politica d’emergenza sulla migrazione distogliendo l’opinione pubblica dalla guerra”.
Mi piace molto questa iniziativa e voglio aderire. Era ora che qualcuno si opponesse apertamente alla guerra, che provoca solo morte e distruzione. Tra notizie false, realtà distorte, la storia più recente dell’Ucraina volutamente dimenticata, l’unica arma pacifica che abbiamo a disposizione è il nostro no alla guerra. Bisogna però essere in tanti, tutti quelli che finora non hanno avuto voce e forse sono la maggioranza.