MARCO RANALDI, L’opera va alla guerra–IL MANIFESTO/ ALIAS — 11 MARZO 2023

 

video, 3.36  — Anonym – L`homme arme (Ensemble Madrigal)

L’homme, l’homme, l’homme armé,
L’homme armé,
L’homme armé doibt on doubter,
doibt on doubter.
On a fait partout crier,
Que chascun se viengne armer
D’un haubregon de fer

L’homme armé è una canzone profana dell’epoca tardo medievale.

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L’homme armé nel Mellon Chansonnier, c. 1470

 

continua –nel link sotto:

interessante, curiosa, come ogni notizia storica https://it.wikipedia.org/wiki/L%27homme_arm%C3%A9

 

 

IL MANIFESTO — 11 MARZO 2023
https://ilmanifesto.it/lopera-va-alla-guerra

 

ALIAS

L’opera va alla guerra

BOOK NOTE. In tempi in cui la guerra è fortemente e tristemente presente, l’occhio cade sulla lettura di un libro di assoluto interesse. Trattasi de Il suono della guerra (Il Saggiatore, 704 pagine, euro 36 )

 

 

 

In tempi in cui la guerra è fortemente e tristemente presente, l’occhio cade sulla lettura di un libro di assoluto interesse. Trattasi de Il suono della guerra (Il Saggiatore, 704 pag. euro 36) scritto da Carlo Piccardi. È una vera e propria storia di come la musica sia stata sostegno dei tanti conflitti bellici. Piccardi è scrupolosissimo, va a recuperare storie antiche e antichissime e va a scovare scene di guerra inserite in opere liriche.

Ovviamente c’è l’Eroica di Beethoven,
il War Requiem di Benjamin Britten,
le Pagine di guerra di Alfredo Casella ,
l’antichissima L’homme armé fino ad arrivare ai tempi nostri e alle musiche di autori non strettamente legati al repertorio classico (tra questi non può certo mancare Fabrizio De André).

Insomma un bel ripasso per coloro che non pensano come anche la musica abbia spessissimo condannato i vari conflitti.

Sulla scia della cura ci soffermiamo sul lavoro di Gerardo Manarolo, musicoterapeuta fra i più attivi in Italia con il suo volume Nascere e crescere con la musica. Suoni e melodie dalla gravidanza alla prima infanzia (Carocci editore, 224 pag., euro 18).

Si tratta di un testo importante che affronta una tematica, quella della terapia musicale, che spesso, soprattutto nel nostro paese, non viene considerata come sarebbe opportuno che fosse. Manarolo invece nel suo libro cerca di affrontare anche le ultime esperienze nel campo dei primi mesi di nascita, per curare nei tempi necessari prima della nascita. Vale per tutte le letture, non solo quelle specialistiche.

Infine una segnalazione molto interessante che è riferita al volume del direttore d’orchestra John Axerlod che si è divertito a comprendere il valore liuteristico di tanti violini storici, dagli Stradivari, ai Guarnieri. In Suono ricco (Edizioni Curci , 125 pag., euro 16) ci si diletta tantissimo a cercare di capire i meccanismi che ci sono nel mercato dell’antiquariato musicale. Con tante sorprese. Si comprende come per tanti musicisti possedere uno strumento di valore possa far acquisire maggiore forza sonora ed espressiva. Ma non è per tutti, anzi. Da leggere come se fosse un giallo o un testo di curiose coincidenze.

 

 

Carlo Piccardi

Il suono della guerra

La rappresentazione musicale dei conflitti armati

Con l’aggressione della Russia all’Ucraina nel febbraio del 2022, i venti di guerra sono tornati a soffiare sull’Europa, rompendo l’ininterrotto periodo di relativa pace successivo alla fine dell’ultimo conflitto mondiale. Anche i conflitti iugoslavi degli anni novanta del secolo scorso avevano abituato ancor più l’Europa occidentale a considerare la guerra come un fenomeno con cui confrontarsi, certo, ma al di là dei propri confini. Nei decenni e nei secoli precedenti, tuttavia, la guerra è stata una realtà che ha riguardato ogni generazione di esseri umani, plasmando la società e gli individui e lasciando un segno sul loro modo di stabilire rapporti culturali, oltre che di vita. L’interdipendenza europea, che proprio nell’arte celebrò i traguardi più appariscenti nel dialogo fra i propri protagonisti, non impedì che periodicamente si manifestassero fratture violente, mettendo a dura prova i legami tra i popoli. Dalla fine del Medioevo in poi lo scontro tra le nazioni è stato costante, e regolarmente è sfociato in conflitti armati più o meno duraturi direttamente rispecchiati nelle testimonianze artistiche. Ne abbiamo un costante riflesso nelle espressioni della musica: in quelle destinate a sostenere le armate in combattimento, in quelle che ne celebravano le vittorie.

Il suono della guerra è un’ampia rassegna critica di come la musica abbia rappresentato, accompagnato, sostenuto, e anche denunciato i conflitti armati nella storia. Seguendo una cronologia libera e mai pedissequa, la narrazione prende le mosse dal Rinascimento e arriva fino alle soglie del terzo millennio, attraversando battaglie, scontri, rivoluzioni e repressioni europee e mondiali, in continuo e fitto dialogo con un’imponente raccolta di documenti che raccontano i complessi rapporti tra gli strumenti della musica e gli strumenti della guerra.

Una ricca rassegna storica per capire come la musica può entrare in guerra e come la guerra può comporre la musica.

Carlo Piccardi

 

Ospite: Carlo Piccardi - RSI Radiotelevisione svizzera

Carlo Piccardi (Astano, 1942), musicologo e critico musicale, membro del comitato di redazione di Musica/Realtà, per quasi quarant’anni è stato responsabile dei programmi musicali e culturali della Rsi – Radiotelevisione Svizzera di lingua Italiana. Dal 2002 al 2016 ha coordinato a Lugano il Progetto Martha Argerich. Fra le sue pubblicazioni ricordiamo Maestri viennesi: Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert (Ricordi-Lim, 2011) e La rappresentazione della piccola patria. Gli spettacoli musicali della Fiera Svizzera di Lugano 1933-1953 (Lim-Casagrande, 2013).

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MONTAGNE DI ASTANO, DISTRETTO DI LUGANO, CANTON TICINO

 

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FOTO SOPRA :  Gianenrico Chico   –  20 nov 2022

 

Astano, Ticino: Mappa dei sentieri

FOTO E CARTINA DA :
https://www.alltrails.com/it-it/switzerland/ticino/astano

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1 risposta a MARCO RANALDI, L’opera va alla guerra–IL MANIFESTO/ ALIAS — 11 MARZO 2023

  1. DONATELLA scrive:

    La guerra entra nell’arte, anche se queste espressioni dell’uomo sembrano così apparentemente distanti.

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