ANPI III Municipio Roma “Orlando Orlandi Posti” @ANPIRomaPosti

 

 

Immagine

 

 

Immagine

 Paolo Davoli, nome di battaglia Sertorio (Reggio nell’Emilia2 settembre 1900 – Cadelbosco di Sopra28 febbraio 1945)

 

 

Nato a Reggio Emilia nel 1900, fucilato a Cadelbosco (RE) il 28 febbraio 1945, operaio.

Con il nome di Sertorio, fu tra i primi organizzatori della Resistenza nel Reggiano. Non a caso: Davoli, operaio comunista, durante il ventennio era stato più volte deferito al Tribunale Speciale e l’armistizio segnava il tempo del riscatto. Per la sua preparazione e per la sua serietà, il CLN di Reggio aveva incaricato Paolo Davoli dell’intendenza del Comando Piazza e quando, il 30 novembre del 1944, “Sertorio” ed altri membri del Comitato di Liberazione caddero nelle mani della polizia, su di lui i fascisti infierirono nel modo più bestiale allo scopo di ottenere informazioni. Testimoni hanno raccontato che, per farlo parlare, i brigatisti neri (che utilizzavano come carcere una villetta in via dei Servi), avevano fatto sedere Davoli su un fornello elettrico acceso. Non essendo servita questa tortura, all’operaio antifascista furono inflitte centoventi nerbate. Neppure quelle bastarono e Davoli fu straziato con un ferro rovente. Temendo di non resistere più, Davoli si buttò da una finestra per suicidarsi. Si ruppe soltanto una gamba. Riportato nella stanza dell’interrogatorio, il ferito fu lasciato per 48 ore senza cure. Poi i fascisti lo trasportarono alla caserma della “Muti”, dove un medico “lo curò” amputandogli l’arto ferito. Riportato in via dei Servi, “Sertorio” continuò ad essere torturato sino a che, tre mesi dopo la cattura, i brigatisti neri decisero di eliminarlo. Il corpo martoriato dell’operaio comunista fu trovato in un mucchio di cadaveri presso il cimitero di Cadelbosco. I fascisti avevano fucilato, con “Sertorio”, altri nove patrioti: Medardo Pagliani e Fermo Pedrazzoli, di Correggio; Andrea e Salvatore Garilli, Tito Di Parma, Luigi Rigolli e Amedeo Rossi, di Piacenza; Erio Benassi e Ferruccio Ferrari, di Reggio Emilia.

 

LA CASA DOVE HA ABITATO PAOLO DAVOLI

https://resistenzamappe.it/extraurbani/resistenza_reggio_emilia/casa_paolo_davoli#casa_paolo_davoli-2

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

3 risposte a ANPI III Municipio Roma “Orlando Orlandi Posti” @ANPIRomaPosti

  1. roberto rododendro scrive:

    è doloroso leggere di questi fatti, non isolati. Ci servano almeno per non dimenticare.
    Il momento attuale non è dei migliori, oltre a chi ci governa – e basterebbe – c’è parecchia confusione tra le persone e tanta disumanità cresciuta negli anni.
    Dovrebbe essere nostro compito, uno per uno, cercare di modificare con fatti e parole – le parole possono essere importanti quanti i fatti – questa triste e pericolosa situazione.

    • Chiara Salvini scrive:

      CREDO CHE IN MOLTI SAREBBERO D’ACCORDO — IN PIENO – CON TE. PENSO ANCHE CHE A LIVELLO PERSONALE UNO NON SIA IN GRADO DI MUOVERSI PER UN CERTO TEMPO – UNA CERTA DURATA – PER QUESTO C’E’ BISOGNO DI POTERSI IDENTIFICARSI IN ALTRI – UN PROGETTO ANALOGO IN CUI SPECCHIARSI E FARE DA SPECCHIO ALL’ALTRO, MEGLIO ” AGLI ALTRI “.
      GRAZIE DEL TUO INTERVENTO SEMPRE APPREZZABILE ( E APREZZATO ) DI CUI SENTIVAMO NOSTALGIA. SE PUOI, SCRIVICI ” DI PIU’ “.. BACI CH.

  2. DONATELLA scrive:

    Quando si leggono questi episodi della nostra storia, relativamente recenti e ancora alla portata della nostra memoria, viene da pensare all’umanità nel suo complesso, l’intreccio terribile tra bene e male. Forse l’unica possibile e parziale soluzione sarebbe l’evitare le situazioni, come la guerra, in cui la componente peggiore dell’uomo ha modo di esprimersi. La guerra dovrebbe diventare un tabù.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *