ALESSANDRO ORSINI- prof. –NUOVO ATLANTE, RUBRICA SU IL FATTO QUOTIDIANO — DEL 28 FEBBRAIO 2023 :: PESSIMI SCENARI. La guerra finirà male per l’Ucraina costretta a cedere territori. — IL FATTO QUOTIDIANO p.11

 

 

NUOVO ATLANTE

 

 

IL FATTO QUOTIDIANO 28 FEBBRAIO 2023

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/02/28/pessimi-scenarila-guerra-finira-male-per-lucraina-costretta-a-cedere-territori/7079775/

 

Pessimi scenari. La guerra finirà male per l’Ucraina costretta a cedere territori.

 

 

Molti si domandano come finirà la guerra in Ucraina, ma la risposta è scontata: la guerra finirà con una cessione territoriale in favore della Russia. Scartata l’ipotesi di una guerra diretta con la Nato, gli esiti possibili della guerra sono infatti soltanto tre.

Il primo è la vittoria della Russia, che prenderebbe i territori che gradisce.

Il secondo è la sconfitta della Russia che userebbe l’arma nucleare tattica per prendere i territori che preferisce.

Il terzo esito è la sconfitta della Russia e il suo ritiro dall’Ucraina senza fare uso dell’arma nucleare.

In questo caso, la Russia si prenderebbe alcuni anni per ricaricarsi sotto la spinta di un nazionalismo spaventoso e invaderebbe nuovamente l’Ucraina dopo un certo numero di anni in base allo schema già seguito in Cecenia.

Come ho spiegato nel mio libro Ucraina. Critica della politica internazionale (Paper First), la Russia perse la prima guerra cecena sotto Eltsin combattuta dal 1994 al 1996. Andata in bancarotta nell’agosto 1998, si ricaricò e vinse la seconda guerra cecena con Putin, combattuta tra il 1999 e il 2009.

Una superpotenza che combatta una guerra esistenziale contro un Paese infinitamente più debole può essere sconfitta soltanto con la sua invasione e la sostituzione della sua leadership con una classe dirigente amica dei nemici. Detto più semplicemente, per sottrarre l’Ucraina alla morsa della Russia, gli americani dovrebbero invadere Mosca e sostituire Putin con un presidente filo-americano secondo il modello seguito con Hideki Tojo, primo ministro del Giappone dal 1941 al 1944, arrestato dai soldati americani in casa propria e impiccato per crimini di guerra, il 23 dicembre 1948. Quello schema offensivo dell’Occidente non è ripetibile con la Russia del 2023 perché le superpotenze possono arrestare le invasioni con l’arma nucleare. Siccome Putin non può essere rovesciato e sostituito con un presidente filo-americano, l’Ucraina, come ho detto sin dal primo giorno di guerra, è “fondamentalmente persa”. Per questo motivo, occorre mediare.

 

Uno dei problemi di Ursula von der Leyen e dei direttori dei principali quotidiani italiani è la loro arretratezza culturale e militare. La loro riflessione si muove dentro l’orizzonte culturale della Seconda guerra mondiale. A loro dire, Putin può essere processato per crimini di guerra e magari condannato, ma – domando basito – quale americano andrà a Mosca per arrestare Putin se la Russia non può essere né invasa, né colpita con la bomba agostana di Hiroshima? Se è vero che la Russia sta impiegando in Ucraina le tecniche di combattimento della Prima guerra mondiale è altrettanto vero che i direttori dei principali quotidiani italiani applicano gli schemi di risoluzione dei conflitti del 500 avanti Cristo. Ecco perché non riescono ad andare oltre lo slogan: “Soltanto armi, nessuna diplomazia”. Ecco perché vanno avanti da dodici mesi a campagne di demonizzazione, diffamazione e denigrazione. Questo modo di procedere era tipico della propaganda della Seconda guerra mondiale.

A partire dalla mia relazione in Senato sulla Russia del dicembre 2018, ho cercato di far capire che l’Occidente avrebbe dovuto lavorare per dirimere la controversia con la diplomazia sapendo bene che, una volta invasa, l’Ucraina sarebbe stata schiacciata e, alla fine, smembrata. I primi a infilare i denti nel collo degli ucraini sono stati i falchi d’Occidente con le loro politiche espansive sconsiderate.

 

nota di chiara

Ho scelto questo articolo, per pubblicarlo, forse superficialmente, ritenendo fosse esaminada la  politica intercorsa  tra Usa e Urss  a  base di comunitati  scritti PREVALENTEMENTE  dalla Russia  AGLI STATI UNITI CERCANDO UN APPIGLIO PER EVITARE LA GUERRA–INIZIATA poi IL 24 FEBBRAIO 2022.

Purtroppo  ne fa solo un  accenno  vago. Devo quindi iniziare una ricerca sui giornali. Chi vuole aiutare sarà accolto con gridolini estatici.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LIBRO DI ORSINI– PUBBLICATO DA PAPER FIRST

 

Ucraina. Critica della politica internazionale - Alessandro Orsini - copertina

 

Alessandro Orsini ha conquistato il centro del dibattito per le sue tesi dirompenti sulla guerra in Ucraina. Mai, nella storia dell’Italia repubblicana, un intellettuale era stato sottoposto a un attacco politico e mediatico così duro e prolungato. Questo volume risponde alle domande più importanti del momento. La prima parte ricostruisce le tappe cruciali dello scontro tra Nato e Russia dal 1999 a oggi. La seconda mette a nudo l’arretratezza culturale dell’Italia in materia di sicurezza internazionale e spiega la strategia americana del dissanguamento della Russia, introducendo il pensiero strategico di Mearsheimer. La terza rivela il progetto politico-culturale di Orsini e il modo in cui lo persegue attraverso i media per contribuire alla lotta contro la colonizzazione del mondo della vita da parte del sistema. La quarta analizza le strategie con cui i media dominanti distorcono l’informazione in favore delle politiche di guerra del blocco occidentale. Il libro si chiude con la spiegazione del metodo della sociologia comprendente di Max Weber e presenta la relazione di Orsini sull’Ucraina, in Senato, del 4 dicembre 2018.

«Molto ben fatto. Presenta analisi che dovrebbero essere decisamente più conosciute.» – Naom Chomsky

Chi è Alessandro Orsini e perché si è scontrato con David ...

ALESSANDRO ORSINI ( NAPOLI, 1975 )

FOTO DAL RIFORMISTA ::  https://www.ilriformista.it/

 

 

Alessandro Orsini è professore di Sociologia del terrorismo, direttore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della LUISS di Roma e del quotidiano online “Sicurezza Internazionale”. È stato membro della commissione per lo studio della radicalizzazione jihadista istituita dal governo italiano e dal 2011 è Research Affiliate al MIT di Boston. I suoi libri sono stati pubblicati dalla Cornell University di New York e i suoi articoli, tradotti in più lingue, sono apparsi sulle più importanti riviste scientifiche specializzate in studi sul terrorismo. È spesso ospite delle principali trasmissioni televisive e radiofoniche e al centro di polemiche per le sue posizioni sul conflitto Russo-Ucraino. Tra i suoi libri ricordiamo: Anatomia delle Brigate rosse (Rubbettino, 2009; Premio Acqui 2010), tradotto da Cornell University e selezionato tra i libri più importanti apparsi negli Stati Uniti nel 2011 dalla rivista “Foreign Affairs”; Isis (Rizzoli 2016; Premio Cimitile 2016); L’Isis non è morto. Ha solo cambiato pelle (Rizzoli 2018); Ucraina. Critica della politica internazionale (PaperFIRST 2022).

 

chi ha curato questo profilo biografico del prof. Orsini non gli è certo favorevole..
https://it.wikipedia.org/wiki/Alessandro_Orsini_(saggista)

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1 risposta a ALESSANDRO ORSINI- prof. –NUOVO ATLANTE, RUBRICA SU IL FATTO QUOTIDIANO — DEL 28 FEBBRAIO 2023 :: PESSIMI SCENARI. La guerra finirà male per l’Ucraina costretta a cedere territori. — IL FATTO QUOTIDIANO p.11

  1. DONATELLA scrive:

    Quello che dice Orsini sull’Ucraina va contro alla “vulgata” che sentiamo ogni giorno da televisioni e giornali. Penso che questo sia il motivo principale delle ostilità dimostrate contro di lui.

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