MARC TIBALDI, Leggere i conflitti sociali nel prisma di chi è costretto a lasciare la propria casa – IL MANIFESTO – 1 MARZO 2023

 

 

IL MANIFESTO – 1 MARZO 2023
https://ilmanifesto.it/leggere-i-conflitti-sociali-nel-prisma-di-chi-e-costretto-a-lasciare-la-propria-casa

 

Leggere i conflitti sociali nel prisma di chi è costretto a lasciare la propria casa

 

SCENARI. Intorno al volume di Alexis Nuselovici (Nouss), “Diritto d’esilio”, per Astarte. Dalle poesie di Paul Celan la riflessione giunge fino alle diverse forme di ibridazione

 

Leggere i conflitti sociali nel prisma di chi è costretto a lasciare la propria casa

Jacob Lawrence, “The migrants arrived in great numbers”, 1940-41  – MOMA
” I migranti arrivano in grande numero
https://www.moma.org/calendar/exhibitions/444

 

Il mondo ha senso solo se è comune e condiviso. Continuare a pensare la questione migratoria è un compito politico imprescindibile nel nostro tempo. «Se la condizione di esilianza dovesse portare all’elaborazione di un nuovo diritto universale di movimento, il diritto all’esilio sarebbe il presupposto essenziale per il diritto d’esilio che, a sua volta, definirà i criteri per un nuovo status di esuli, ossia il diritto di appartenere all’umanità», sostiene Alexis Nuselovici (Nouss) in Diritto d’esilio (Astarte, pp. 160, euro 15). Tradotto da Carolina Paolicchi e curato da Federico Oliveri, (direttore della collana Hurriya, «ricerche sulle migrazioni, accomunate dalla critica verso il regime dei confini e dall’interesse per le forme in cui rivive la più antica libertà umana: quella di scegliere dove vivere»), quello di Nuselovici è un testo intelligentemente provocatorio che propone un ripensamento del concetto di esilio e della condizione umana, e chiede il riconoscimento della figura del migrante come soggetto politico.

 

The Migration Series, Panel no. 1: During World War I there ...

Migration Series (1940–41)

Una mostra di The Migration Series (1940-1941) dell’artista americano Jacob Lawrence (nato nel 1917) riunisce l’intero lavoro di sessanta pannelli per la prima volta in più di vent’anni. Di proprietà congiunta del Museum of Modern Art e della Phillips Collection, Washington, DC, questa serie epica descrive in modo drammatico la migrazione post-prima guerra mondiale degli afroamericani dal sud rurale al nord industriale. Jacob Lawrence: The Migration Series è unico nel suo esame delle immagini vivide e della tecnica narrativa inventiva dell’artista, nel contesto sia degli anni ’40 che del presente.
https://www.moma.org ›

 

 

NON PIÙ UN DIRITTO D’ASILO, per come era stato istituito in risposta all’emergenza che seguì la Seconda guerra mondiale, e ormai inadatto a rispondere alle necessità della contemporaneità, ma il diritto d’esilio, ossia di muoversi nello spazio oltre i confini. Il migrante non è semplicemente una vittima, ma per sua natura e per il suo numero, è una figura al prisma della quale leggere l’insieme delle questioni sociali.

 

NOTA 1 : 

Libri – Diritto di fuga oggi: attualità della seconda edizione

Intervista a Sandro Mezzadra, autore del libro

Libri – Diritto di fuga oggi: attualità della seconda edizione

 

FINE NOTA 1 – RIPRENDE IL TESTO

 

Sandro Mezzadra, già nel 2006, nel suo ormai storico Diritto di fuga (ombre corte) sosteneva il carattere di autonomia che caratterizza la migrazione contemporanea, e non nel senso che si debba ridimensionare il rilievo delle «cause», delle determinazioni strutturali delle migrazioni, ma piuttosto per evidenziare la crescente consapevolezza e ostinazione delle donne e degli uomini che ne sono protagonisti.

 

Jacob Lawrence | The Phillips Collection

Migration Series ( 1940-41 )- MOMA

 

I movimenti dei migranti si pongono costitutivamente in eccesso rispetto ai regimi dell’asilo e alle fantasie governamentali di una migrazione «ordinata e gestita» sulla base di sempre più sofisticati parametri economici e demografici. Gennaro Avallone in Liberare le migrazioni ci ricorda che Abdelmalek Sayad ci ha insegnato a mettere in discussione il modello teorico su cui si è basata la separazione tra emigrazione e immigrazione, che altro non è che il modello Stato-etno-centrico, e a mettere in discussione le politiche di controllo, evidenziando l’incapacità della cittadinanza e della democrazia nazionale (e nazionalista, in quanto è strutturalmente e storicamente fondata sul pensiero di Stato) di essere dispositivi di inclusione sociale.

 

NOTA 2-  sotto la fine nella nota

Liberare le migrazioni. Lo sguardo eretico di Abdelmalek Sayad - Gennaro Avallone - copertina

Ombre Corte, 2018

Abdelmalek Sayad è stato uno dei più importanti, profondi e rispettosi ricercatori delle migrazioni. La sua critica delle visioni dominanti costruite sulle esperienze migratorie, tendenti a legittimare la produzione di soggetti con diritti ridotti, è stata decisiva. E lo è ancora di più oggi, in un mondo che, incessantemente, trasforma le persone migranti in merce utile per i profitti economici e per la propaganda politica. La sua ricerca ha, dal punto di vista epistemologico, metodologico e politico, un valore generale, che, mettendo in discussione le teorie fondate sul pensiero di Stato, sulla separazione tra nazionali e non nazionali, sulla dissociazione tra emigrazione e immigrazione, riconosce l’autonomia delle migrazioni, il suo scandalo ma anche il prezzo, spesso drammatico, pagato dalle persone per il suo esercizio. Abdelmalek Sayad ci propone uno sguardo eretico e un’alleanza tra eretici, tra tutti i soggetti che non accettano di subordinare la libertà, la giustizia e la vita delle persone all’ordine nazionale e nazionalistico che gerarchizza gli esseri umani attraverso il dispositivo selettivo della frontiera.

Tameddurt Abdelmalek Sayad... - Tamazɣa -Akal,Iles,Idles ...

Abdelmalek Sayad (Beni Djellil24 novembre 1933 – Dommartin13 marzo 1998) è stato un sociologo e filosofo algerino.
SEGUE INhttps://it.wikipedia.org/wiki/Abdelmalek_Sayad

 

FINE DELLA NOTA 2 — RIPRENDE IL TESTO

 

 

LE PROPOSTE DI NUSELOVICI ci offrono ulteriori contributi per superare questa incapacità. Docente nell’ateneo di Marsiglia, membro del gruppo «Transpositions», i suoi campi di ricerca sono legati ai translation studies e all’esperienza dell’esilio. I suoi saggi ci indicano un percorso di pensiero originale che dalle riflessioni sulle poesie dell’esule ed esiliato Paul Celan, Les lieux d’un déplacement, attraversano le politiche di esilio, identità, disidentità, ibridazione, come testimoniano Plaidoyer pour un monde métisLa condition de l’exilé; e Il pensiero meticcio (Elèuthera), scritto assieme a François Laplantine.

 

Gli aspetti più interessanti del saggio sono la creazione di collegamenti tra questi nodi concettuali, che decostruiscono i luoghi comuni: Nuselovici ci propone la critica e il superamento del diritto esistente e delle nostre sicurezze. Si tratta di mettere in discussione una certa concezione dell’universalismo, fatta di standardizzazione, livellamento e uniformità per affermare un pensiero in divenire che, attraverso il confronto e il dialogo, diventi il vettore cosciente di quei mutamenti incessanti che costituiscono l’uomo e il reale.

 

 

L’OPERA E L’AUTORE

Diritto d'esilio. Per una politicizzazione della questione migratoria - Alexis Nuselovici - copertina

Astarte, 2022

14 euro

NOTA EDITORE

Diritto d’esilio. Per una politicizzazione della questione migratoria

Il migrante non è semplicemente una vittima. È, per sua natura e per il suo numero, un soggetto politico, una figura al prisma della quale leggere l’insieme delle questioni sociali

È un pamphlet sulla condizione umana che chiede il riconoscimento della figura del migrante come soggetto politico, ripensando il concetto di esilio. Non più un diritto d’asilo, per come era stato istituito in risposta all’emergenza che seguì la Seconda guerra mondiale e ormai inadatto a rispondere alle necessità della contemporaneità, ma il diritto di lasciare il proprio paese e muoversi nello spazio oltre i confini.

Preceduto da CovidExil
Adattamento per l’edizione italiana di Federico Oliveri
Traduzione di Carolina Paolicchi

 

AUTORE 

Alexis Nuselovici (Nouss) è professore di letteratura generale e comparata e vice-direttore per la ricerca della UFR Arts, Lettres, Langues et Sciences humaines all’Università di Aix-Marseille. È membro del gruppo “Transpositions” del Centro Interdisciplinare di Studio delle Letterature (CIELAM) della stessa università e ha detenuto la cattedra “Exil et Migration” al Collège d’études mondiales (FMSH, Paris). I suoi campi di ricerca e di studio sono legati ai translation studies e all’esperienza dell’esilio.

Tra le sue opere: Plaidoyer pour un monde métis, (2005); Paul Celan. Les lieux d’un déplacement, (2010); La condition de l’exilé, (2015).

 

da

ASTARTE

https://astarteedizioni.it/product/diritto-d-esilio/

 

 


 

 

 

se vi interessa, trovate qualcosa sull’Esposizione al MOMA dell SERIE ” IMMIGRAZIONE ” DI JACOB LAWRENCE – 9 giugno  2000

 

JACOB LAWRENCE ( Atlantic City, 7 settembre 1917 – Seattle, 9 giugno 2000 ), UN PITTORE AMERICANO NERO CHE A 23 ANNI REALIZZO’ 60 PANNELLI SULLA ” GRANDE MIGRAZIONE ” DEI NERI DAL SUD AL NORD INIZIATA NEL 1915

 

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1 risposta a MARC TIBALDI, Leggere i conflitti sociali nel prisma di chi è costretto a lasciare la propria casa – IL MANIFESTO – 1 MARZO 2023

  1. DONATELLA scrive:

    Mi sembrano molto belli i pannelli creati da Jacob Lawrence. Grazie per la segnalazione di quelle opere che “capovolgono” l’idea dell’immigrazione.

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