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– Robert Etienne: Pompeji, die eingeäscherte Stadt, Ravensburg 1991
Museo Archeologico Nazionale di Napoli (inv. nr. 112222). Da Pompeii, Casa della Rissa nell’Anfiteatro (I, 3, 23) – L’affresco (particolare: anfiteatro di Pompei), famosissimo, è uno dei pochi che mostra un’ambientazione ed un episodio realistici. E’ ritratto fedelmente l’anfiteatro di Pompei, con le mura della città alle sue spalle e la grande palestra con piscina centrale alla sua destra. L’episodio ritratto è quello della rissa scoppiata fra Pompeiani e Nucerini ( abitanti di Nuceria Constantia ) nell’anno 59 d.C. in cui ci furono numerosi morti, tanto da indurre il Senato Romano a proibire nell’anfiteatro di Pompei l’esecuzione dei giochi gladiatorii per ben dieci anni. L’episodio viene narrato dallo storico Tacito (Annali, XIV, 17).
NOCERA INFERIORE – veduta da Monte Sant’Angelo
– Opera propria
via Michelin
TACITO
(LA)«Sub idem tempus levi initio atrox caedes orta inter colonos Nucerinos Pompeianosque gladiatorio spectaculo, quod Livineius Regulus, quem motum senatu rettuli, edebat. quippe oppidana lascivia in vicem incessente[s] probra, dein saxa, postremo ferrum sumpsere, validiore Pompeianorum plebe, apud quos spectaculum edebatur. ergo deportati sunt in urbem multi e Nucerinis trunco per vulnera corpore, ac plerique liberorum aut parentum mortes deflebant.» | (IT)«(i convenuti ai) ludi gladiatori banditi da quel Livineio Regolo, che ho già ricordato espulso dal senato, dapprima si scambiarono ingiurie con l’insolenza propria dei provinciali, poi passarono alle sassate, alla fine ricorsero alle armi, prevalendo i cittadini di Pompei, presso i quali si dava lo spettacolo. Furono perciò riportati a casa molti nocerini con il corpo mutilato per ferite, e in quella città parecchi fra i cittadini piansero la morte di figli e di genitori.» |
(Tacito, Annales liber XIV, 17) |
L’imperatore Nerone portò la vicenda al Senato romano e venne deliberata la chiusura dell’anfiteatro pompeiano per dieci anni e lo scioglimento dei collegia; il senatore Livineio Regolo, organizzatore dei giochi, e gli altri incitatori della rissa vennero esiliati.
(LA)«Cuius rei iudicium princeps senatui, senatus consulibus permisit. Et rursus re ad patres relata, prohibiti publice in decem annos eius modi coetu Pompeiani collegiaque, quae contra leges instituerant, dissoluta; Livineius et qui alii seditionem conciverant exilio multati sunt.» | (IT)«Il principe affidò l’inchiesta sugli incidenti al senato e il senato ai consoli. Poi, quando la faccenda ritornò al senato, ai pompeiani furono vietate per dieci anni simili riunioni e vennero sciolte le associazioni costituitesi in modo illegale. A Livineio e a quanti avevano provocato i disordini fu comminato l’esilio.» |
(Tacito, Annales liber XIV, 17) |
Disegno dell’affresco nella Casa della rissa (1899)
Da Pompei provengono diverse testimonianze archeologiche relative all’avvenimento.
La più famosa riguarda l’affresco scoperto nell’abitazione di Actius Anicetus,[2] meglio nota come Casa della pittura dell’anfiteatro o Casa della rissa nell’anfiteatro, uno dei pochi che mostra un’ambientazione realistica ed un episodio storicamente accertato: è ritratto fedelmente l’anfiteatro di Pompei, con le mura della città alle sue spalle e le due torri, da cui viene calato il velum per proteggere gli spettatori dai raggi solari; alla destra è raffigurata la grande palestra con piscina centrale.
Dalla Casa dei Dioscuri proviene un graffito che fa riferimento all’accaduto:
(LA)«Campani victoria una cum nucerinis peristis» |
(IT)«O campani, in quella vittoria siete morti insieme ai nocerini» |
(CIL IV, 01293) |
da : https://it.wikipedia.org/wiki/Zuffa_tra_pompeiani_e_nocerini
Beh, la storia non è cambiata molto!