Ezio Bosso (Torino, 13 settembre 1971 – Bologna, 15 maggio 2020) è stato un compositore, pianista, contrabbassista e direttore d’orchestra italiano.
Ha vissuto, durante l’infanzia e l’adolescenza, a Torino, in Borgo San Donato, abitando in via Principessa Clotilde; in questa Torino operaia, di immigrazione, raccontava che la sua famiglia era “la sola piemontese di tutto il caseggiato”. Si avvicinò alla musica all’età di quattro anni, grazie a una prozia pianista e al fratello musicista. Ha raccontato di aver conosciuto in conservatorio Oscar Giammarinaro, che in seguito divenne il cantante degli Statuto, e per circa un anno e mezzo suonò con questo gruppo con il nome d’arte di Xico, fin quando ne fu cacciato, disse scherzando, “perché producevo troppe note”; con gli Statuto incise l’album di esordio Vacanze (pubblicato dalla Toast Records).
Del conservatorio ha anche ricordato di aver avuto un docente che spesso urlava ed alzava le mani. Un giorno, durante uno di questi maltrattamenti, entrò un uomo che chiese a Bosso di ripetere l’esercizio, si rivolse al docente e gli disse: “A me sembra molto bravo. Perché grida?”; tale personaggio era il celebre compositore sperimentale John Cage, a cui Bosso avrebbe in seguito dedicato il brano Dreaming tears in a crystal cage. A 16 anni esordì come solista in Francia e incominciò a girare per le orchestre europee. Fu l’incontro con Ludwig Streicher a segnare la svolta della sua carriera artistica, indirizzandolo a studiare composizione e direzione d’orchestra all’Accademia di Vienna.
Nel 2011 subì un intervento per l’asportazione di una neoplasia cerebrale e fu anche colpito da una sindrome autoimmune neuropatica.
Le patologie inizialmente non gli impedirono di continuare a suonare, comporre e dirigere. La malattia neurodegenerativa, all’inizio erroneamente indicata dai media come SLA, o comunque una malattia del motoneurone, in realtà una forma grave di neuropatia motoria multifocale, patologia autoimmune, peggiorò poi al punto tale da costringerlo, nel settembre 2019, alla cessazione dell’attività di pianista, avendo compromesso l’uso delle mani. Dalla primavera del 2017 Bosso è stato testimone e ambasciatore internazionale dell'”Associazione Mozart 14″, eredità ufficiale dei principi sociali ed educativi del maestro Claudio Abbado, portati avanti dalla figlia Alessandra Abbado.
È deceduto il 15 maggio 2020, all’età di 48 anni, nella sua casa di Bologna, a causa della recidiva del cancro da cui era affetto dal 2011.
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La sua musica è stata commissionata o utilizzata da importanti istituzioni operistiche: Wiener Staatsoper, Royal Opera House, New York City Ballet, Théâtre du Châtelet, San Francisco Ballet, Teatro Bolshoij di Mosca; da coreografi come Christopher Wheeldon, Edwaard Lliang o Rafael Bonchela; nel teatro da registi come James Thierrée.
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Nel 2007, scrive la musica per Cappotto di legno, canzone del rapper Lucariello, un brano ispirato alla vicenda dello scrittore Roberto Saviano, minacciato dalla camorra.
IL TESTO E’ TRATTO DA WIKIPEDIA – dove c’è molto di più
https://it.wikipedia.org/wiki/Ezio_Bosso
Mi sembra un personaggio eccezionale, anche umanamente.