Un femminicidio come altri. Lo spettacolo è un omaggio alle tante donne vittime di violenza domestica, con una particolarità: a raccontare al pubblico come sono andate realmente le cose e come si è arrivati all’epilogo finale, è la stessa vittima, che individua negli spettatori i tanti che assistono di solito a questi episodi devastanti arrogandosi il diritto di sapere tutto e che si disperano sempre tardi per non essere potuti intervenire prima. Un grido al mondo perché non si può assistere silenti quando le vittime sono in vita e piangerle disperatamente quando non c’è più nulla da fare. Quando restiamo in silenzio siamo tutti complici, sembra dire la protagonista, quando, rivolgendosi al pubblico, si chiede chi siano e dove sono stati fino a quel momento.
Lo spettacolo è sottotitolato in varie lingue e anche in Italiano per i non udenti. Sempre sul sito è possibile scegliere di vedere una versione dello spettacolo destinato ai ragazzi; questa versione contiene, al termine, una video-lettera destinata agli spettatori più giovani.
link del sito:
https://www.tiamodamorirne.com/?fbclid=IwAR2J1qaOjiKDT4U68nMEytrhCjglcz-ORJ73bcgj_cgMR8ZgwhAvYjdupsk
mario bardelli
Molto bella questa figura dolente che rappresenta, secondo me, l’umanità stessa, abbandonata e derelitta, lasciata sola ad affrontare il dolore dell’esistenza.