Demagogia
Luciano Canfora
Articolo acquistabile con 18App e Carta del Docente
Editore: Sellerio Editore Palermo
Collana: Il divano
Edizione: 2
Anno edizione: 1993
In commercio dal: 26 novembre 1993
Pagine: 52 p.
6 EURO
REPUBBLICA DEL 15 DICEMBRE 2018
MATTEO SALVINI
Robinson
Un regalo per Matteo Salvini: “Demagogia” di Luciano Canfora
15 DICEMBRE 2018
Aristotele, Gramsci, Musil. E oggi? Storia di un concetto. E della spinta alla violenza nascosta in ogni società
DI EZIO MAURO
Conviene fermarsi un attimo, tra un tweet e un talk show, e riflettere sul significato di una parola che ha attraversato i millenni.
Spunta la prima volta nel Cavalieri di Aristofane, 424 a.C., quando il servo si lamenta perché “la guida del popolo ormai non tocca più a persone perbene, ma è finita nelle mani di un ignorante”.
Canfora ne segue il cammino da Aristotele a Polibio a Tucidide, ci informa che nell’Enciclopedia Britannica la voce “demagogia” non c’è, mentre il Grand Dictionnaire la identifica con “la frazione di popolo più folle che si arroga il diritto di parlare a nome di tutti”.
Per Gramsci demagogia vuol dire “servirsi delle masse popolari, delle loro passioni eccitate e nutrite, per i propri fini particolari”, invece per Maurras, a destra, proprio qui sta il valore del demagogo, perché “trascina la folla e la conduce per certe sue strade ai fini più diversi”.
Oggi, conclude Canfora, tutto è cambiato, nel mondo-mercato la demagogia è totalizzante proprio perché anonima, sa sedurre lasciando l’illusione dell’autonomia.
Anche se è il veicolo perfetto per portare in scena quella latente spinta alla violenza che ogni società nasconde, e che oggi vediamo accumularsi sotto forma di rabbia, odio, rancore: quello stato, dice Canfora citando Musil, “di vaga ostilità atmosferica di cui l’aria è satura nell’era nostra”.
C’è altro da aggiungere?
Il libro Demagogia di Luciano Canfora è edito da Sellerio (pagine 52, euro 6)
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