ANSA.IT — 21 OTTOBRE — 23.00: :: Dal telescopio Webb la nuova immagine dei Pilastri della Creazione. La stessa foto aveva reso famoso il telescopio Hubble nel 1995 + altri link

 

L’immagine di James Webb sembra quasi ritrarre una mano protesa ad afferrare qualcosa: a vedere soltanto questa immagine, ci si potrebbe perché non si chiami “Mano della Creazione”. Ebbene, l’immagine originale di Hubble del 1995 catturava le tre “dita” della mano in verticale, dando l’impressione di tre colonne cosmiche, o pilastri per l’appunto.

DA : 

FILIPPO BONAVENTURA– GEOPOP.IT

https://www.geopop.it/la-straordinaria-immagine-catturata-dal-telescopio-james-webb-mostra-i-pilastri-della-creazione/

 

 

ANSA.IT — 21 OTTOBRE — 23.00

https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/spazio_astronomia/2022/10/20/dal-telescopio-webb-la-nuova-immagine-dei-pilastri-della-creazione_9cb8d7da-9b1f-42f9-91d9-32ebed9be41d.html

 

Dal telescopio Webb la nuova immagine dei Pilastri della Creazione.

La stessa foto aveva reso famoso il telescopio Hubble nel 1995

 

I Pilastri della Creazione fotografati da Webb (fonte: NASA, ESA, CSA, STScI; J. DePasquale, A. Koekemoer, A. Pagan (STScI))

 

 

I Pilastri della Creazione fotografati da Hubble (a sinistra) e da Webb (a destra) (fonte: NASA, ESA, CSA, STScI; J. DePasquale, A. Koekemoer, A. Pagan (STScI))

 

 

FOTO DA IL POST, 20 OTTOBRE 2022

https://www.ilpost.it/flashes/pilastri-creazione-james-webb-space-telescope/

(NASA, ESA, CSA, STScI; Joseph DePasquale – STScI, Anton M. Koekemoer – STScI, Alyssa Pagan – STScI)

 

 

Il telescopio spaziale James Webb, di Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e agenzia spaziale canadese (Csa), ha immortalato la più nota culla di stelle, i ‘Pilastri della Creazione’: colonne di gas interstellare e polveri distanti circa 6.500 anni luce, al cui interno si formano i nuovi astri, che si stima abbiano solo poche centinaia di migliaia di anni.

La stessa foto, scattata nel 1995, aveva reso famoso il telescopio Hubble (di Nasa ed Esa): è infatti considerato uno dei suoi dieci scatti migliori, ma è notevole la differenza di dettaglio e precisione con le nuove fotografie di Webb.

Nelle immagini, i pilastri sembrano maestose formazioni rocciose, ma a rubare la scena sono le nuove stelle in formazione, visibili all’esterno dei pilastri.

 

Le linee ondulate che sembrano lava sono causate dagli astri appena nati, che lanciano periodicamente getti che si scontrano con le nubi di materiale circostante. La luce rossastra, invece, proviene dalle energetiche molecole di idrogeno, prodotte durante le espulsioni di materiale e le collisioni che avvengono all’interno di queste colonne di gas.

Stavolta, però, Webb non è riuscito ad ‘attraversare’ le nubi per rivelare quello che si trova dietro di esse, sebbene possa sembrare il contrario: le immagini, infatti, non contengono galassie sullo sfondo. La causa è il mix di gas traslucido e polvere noto come mezzo interstellare, che impedisce di vedere più in profondità. Questi nuovi scatti dei Pilastri della Creazione aiuteranno i ricercatori a comprendere meglio i processi di formazione delle stelle, come anche la loro morte.

 

 

La Nebulosa dell'Aquila. Nel centro si individua il profilo dei Pilastri della Creazione
in foto: La Nebulosa dell’Aquila vista dall’osservatorio cileno di La Silla. Nel centro si individua il profilo dei Pilastri della Creazione (credit: ESO).

 

 

 

TESTO CHE SEGUE DA IL POST — LINK SOPRA

Il nome delle grandi colonne di gas e polveri non è naturalmente riferito al concetto teologico di creazione (l’atto con cui una divinità ha dato origine alle cose dal nulla), ma al fatto che la turbolenta Nebulosa Aquila ospita diversi crogioli di stelle: punti in cui si formano e nascono nuovi corpi celesti.

Le polveri e i gas sono scaldati dalle radiazioni molto intense prodotte dalle stelle che si stanno formando all’interno dei pilastri, e al tempo stesso sono erosi e spazzati via dai venti stellari. Il materiale visibile lungo i contorni dei pilastri è scaldato dalle stelle in formazione a tal punto da essere fatto evaporare verso l’esterno delle tre grandi colonne.

Gli astrofisici ipotizzano che la formazione dei pilastri sia avvenuta dall’alto verso il basso (osservando l’immagine): la loro parte superiore è estremamente densa e crea l’effetto di una sorta di cascata di polveri e gas. Gli spazi tra i tre pilastri sono stati parzialmente ripuliti dai forti venti stellari generati da un gruppo di stelle nelle vicinanze.

 

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *