Nelle mie aereopitture c’è sempre quell’orizzonte marino che da ragazzo portai via con me quando lasciai Zara affondare nella nostalgia.
Tullio Crali, 1910 2000, pittore – Futurismo. Una sua opera.
fondo Tullio Crali, Mart di Rovereto
https://www.mart.tn.it/fondi/fondo-tullio-crali-136931
Tullio Crali ( Igalo, 6 dicembre 1910 – Milano, 5 agosto 2000 )
Di famiglia zaratina, nacque in un piccolo paese delle Bocche di Cattaro nell’attuale Montenegro, dove il padre lavorava temporaneamente. Visse a Zara fino al 1922, quando con la famiglia si trasferì a Gorizia. Scoprì il futurismo a quindici anni, mentre era studente all’istituto tecnico della città, e fu influenzato nei suoi primi lavori da Giacomo Balla e Enrico Prampolini.
Nel 1928 volò per la prima volta, e l’anno successivo – quello in cui nacque l’aeropittura futurista – si mise in contatto con Filippo Tommaso Marinetti ed entrò ufficialmente nel movimento futurista.
Dopo le sue prime mostre in Italia, Marinetti lo invitò ad esporre a Parigi, nella prima mostra di aeropittori italiani: era il 1932. Divenne poi amico personale di Marinetti.
Dopo la seconda guerra mondiale rimase fedele alla poetica futurista. Dapprima esercitò a Torino, si trasferì poi a Parigi (1950 – 1958, in quegli anni ideò le sassintesi), poi ancora al Cairo (1962 – 1966, insegnò alla scuola d’arte italiana).
Dal 1958, al 1961, insegnò Disegno e Storia dell’Arte al Liceo Scientifico “Vittorio Veneto” di Milano.
Dal 1966 fino alla morte visse a Milano. Lì cominciò a raccogliere e catalogare le carte e i documenti che lo riguardavano; nel 1999 ha donato questo suo fondo all’Archivio del ‘900 del Mart di Rovereto. insieme a 41 opere, cui – nell’anno della morte – faranno seguito altre 48.
Tullio Crali, per sua espressa volontà, è sepolto nel cimitero di Macerata, città conosciuta nel 1943 quando era al fronte e che continuò a frequentare e dove riposa insieme al figlio Massimo (deceduto il 3 febbraio 2008) e sua moglie Adolfina Savelli; città dove risiedono le tre nipoti Marzia, Vibia e Lavinia.
continua :
https://it.wikipedia.org/wiki/Tullio_Crali
foto da Biografia online
Tullio Crali
Place Furstenberger, 1958
Dal Rinascimento ai Pittori Macchiaioli e oltre
https://www.facebook.com/page/729322623815034/search/?q=tullio%20crali
segue da :
ARTRIBUNE – 20 GENNAIO 2020
Una vita da futurista. Tullio Crali a Londra
Tullio Crali, Le forze della curva, 1930. Collezione privata
Tullio Crali (Igalo, 1910 – Milano, 2000) è una delle figure più ambivalenti del Futurismo: zelante membro del gruppo, al limite del religioso osservante, è tuttavia uno dei meno legati alle sue politiche filofasciste. La Estorick Collection di Londra ne ripercorre l’intera carriera con oltre sessanta opere che ricostruiscono una vita definita, talvolta suo malgrado, dagli importanti eventi storici che le fanno da sfondo. L’entusiasmo degli Anni Venti e Trenta nei confronti di una promessa imminente modernità, l’adesione alle campagne belliche fasciste degli Anni Quaranta e la successiva inevitabile delusione che distinse il dopoguerra italiano sono i temi principali delle opere in mostra. L’artista è noto per essere uno dei maggiori esponenti dell’aeropittura, corrente che si sviluppò all’inizio del secolo scorso a seguito del grande entusiasmo scaturito dalla popolarizzazione del volo in aereo. Marchio di fabbrica delle opere di Crali è infatti un Futurismo che unisce un’estetica profondamente geometrica a dinamiche prospettive aeree. Il grande omaggio alle Ali Tricolori (1932), per esempio, sovrappone diversi istanti di volo delle frecce tricolori per marcarne il movimento ascendente. A fare da sfondo è un cielo azzurro che riecheggia l’ottimismo del primo decennio fascista e le molte promesse di un futuro limpido.
Tullio Crali, Motore in panne, 1931. Collezione privata
CRALI E L’AEROPITTURA
Nel 1928 Crali sale per la prima volta a bordo di un aeroplano, rimanendo talmente affascinato dall’esperienza da farne motivo di tutta la sua produzione artistica futura. Le sue prime opere sono infatti segnate da un entusiasmo, che talvolta sembra rasentare la mania, per il volo. Eliche, ali e cielo sono i soggetti di ogni opera. Questi elementi, però, non sono sempre immediatamente riconoscibili e non sempre svolgono la funzione retorica di omaggiare il progresso tecnologico-militare del Paese negli Anni Trenta, come è invece tipico di molti altri futuristi.
VOLO, 1929, COLL. PRIVATA
È l’esperienza del volo, la frenetica ricerca di una prospettiva ‘dall’alto’, che invece caratterizzano la produzione di Crali. Volo (1929) è opera emblematica di questo spirito: su uno sfondo azzurro cielo campeggiano delle nuvole attraverso le quali si intravede un piccolo aereo che vola al centro della tela.
ALI TRICOLORI, 1932 – COLL. PRIVATA
ROMBI D’AEREO, 1927 — COLL. PRIVATA
L’aereo, però, è ridotto a un paio di rettangoli blu, neri e bianchi, allontanandosi così dalla più banale retorica del progresso che pervade il primo decennio fascista.
TRAMONTO DI LUCI AD OSTIA, 1930- COLL. PRIVATA
Nel corso degli Anni Quaranta Crali, insieme ai futuristi, aderisce alle campagne belliche di Mussolini, più per entusiasmo nei confronti delle molte promesse del regime che per effettivo credo politico.
1932
Si dedicò alla moda sia maschile che femminile:
http://blog.mondadoriportfolio.com/
Gorizia 3.0
1920
1933
https://trama-e-ordito.blogspot.com/
Dichiarandosi scettico nei confronti di ogni dogma politico, l’artista si dimostra acquiescente verso il regime ma completamente preso dal Futurismo, firmando così opere conformi – almeno a livello estetico – a quelle di regime, ma meno impregnate dall’ideologia fascista.
FRAMMNETI COSMICI, 1943 – COLL. PRIVATA
È proprio questa cieca dedizione nei confronti del movimento che nel 1944 motiva lo stesso Marinetti a nominare Crali suo unico erede, missione che quest’ultimo prende alla lettera rimanendo tra gli ultimi baluardi del Futurismo fino alla fine del secolo scorso.
Tullio Crali, Structures portuaires (Nantes), 1954. Collezione privata
LA DELUSIONE POST-BELLICA E LA TRANSIZIONE ALLA NATURA
La grande ironia della storia personale di Crali è che il suo disinteresse per la vita prettamente politica non lo risparmia da una carriera tormentata dai drammi politici del tempo. Vissuto a Gorizia, punto nevralgico per la fine della Seconda Guerra Mondiale, l’artista si muove nel pieno fulcro degli eventi storici a lui contemporanei. Tra il 1944 e il ‘45, con Gorizia occupata dai tedeschi, Crali fu considerato sovversivo perché organizzatore di eventi di avanguardia artistica.
MONOPLANO JONATHAN, 1988- COLL. PRIVATA
Condannato alla deportazione in Germania, vi sfuggì solo per interposizione di un amico influente. Tuttavia, fu poi imprigionato dalle truppe iugoslave di Tito che occuparono la regione pochi mesi dopo e liberato dagli americani solo dopo quarantacinque giorni di prigionia.
MAGIA IN VOLO, 1968, COLL. PRIVATA
Queste vicissitudini segnano la svolta della sua produzione artistica e lo portano a dichiarare: “Una mancanza di fiducia nell’umanità mi porta a rivolgere la mia attenzione alla natura”.
L’ERUZIONE, 1977- COLL. PRIVATA
COSMICA I, 1964 44 – COLL. PRIVATA
CIELO IN ACROBAZIA, 1970- COLL. PRIVATA
Le opere d’ispirazione naturale esposte alla Estorick Collection sono tra le più meritevoli di attenzione. Pur mantenendo vive dinamiche prospettive aeree e un’estetica futurista, Crali cambia soggetti: dimenticata l’aeronautica militare, sono le coste frastagliate della Bretagna, i paesaggi portuali e le ambientazioni naturali a segnare la tarda produzione dell’artista. Talvolta corpi umani, spesso di donne, si nascondono dietro le forme geometriche di quest’ultimo periodo, in un Futurismo che finisce per essere quasi – e paradossalmente – contemplativo.
ASSALTO DEI MOTORI, 1968 – COLL. PRIVATA
Trovo bellissimi questi quadri, pieni di vita e di movimento. Ce ne sono alcuni che vorrei vedere tutti i giorni.