IGOR STRAWINSKI RITRATTO DA PABLO PICASSO
La sagra della primavera (titolo originale francese Le Sacre du printemps, Quadri della Russia pagana in due parti ( in russo Весна священная) è un balletto con musica del compositore russo Igor’ Fëdorovič Stravinskij. L’opera fu scritta fra il 1911 e il 1913 per la compagnia dei Balletti russi di Sergej Djagilev; la coreografia originale fu di Vaclav Nižinskij, le scene e i costumi di Nikolaj Konstantinovič Roerich.
La prima rappresentazione, avvenuta a Parigi al Théâtre des Champs-Élysées il 29 maggio 1913, segnò un momento fondamentale non solo nella carriera del suo autore, ma anche per la storia del teatro musicale.
L’innovazione straordinaria della musica, la coreografia e l’argomento stesso crearono un enorme scandalo e, nonostante le successive schermaglie fra ammiratori entusiasti e acerrimi denigratori, l’opera fu destinata a rimanere una pietra miliare nella letteratura musicale del XX secolo.
«A Igor Stravinsky
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Claude Debussy |
Nicholas Roerich per la ” Sagra della primavera ” ( 1912 ) di Stravinsky — balletti di Diaghilev, Théâtre des Champs-Élysées, Paris – 1913
una pagina della ” Sagra ” scritta a mano dall’autore, tra il 1912 e il 1913
Per ammissione del musicista stesso, in Russia la cosa che da lui fu più amata fu “la violenta primavera…che sembrava cominciare in un’ora ed era come se la terra intera si spaccasse”, rivelando in tal modo quale turbamento provocasse in lui il risvegliarsi della natura.
Il balletto di Stravinsky nell’allestimento di Pina Bausch, Teatro-Danza di Wuppertal, , al Grande Teatro del Liceo di Barcellona, 2008
MAE
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Le rappresentazioni della serata iniziavano con Les Sylphides su musiche di Chopin, balletto a cui Stravinskij aveva collaborato orchestrandone due brani; interpreti principali erano Nižinskij e Tamara Karsavina. La seconda opera era Le Sacre. Già dall’introduzione, alle prime note acute del fagotto, si sollevarono mormorii che diventarono presto risate e battute; all’inizio erano solo casi isolati, ma, all’alzarsi del sipario con Gli auguri primaverili, si propagarono a gran parte del pubblico; per reazione un’altra parte dei presenti, di opinione contraria, si espresse con urla e insulti creando in poco tempo un baccano infernale. Le due fazioni di fatto del pubblico teatrale parigino, gli agiati benpensanti legati alla tradizione e alla bella musica, e le avanguardie amanti delle novità a tutti i costi, trovarono terreno fertile al sollevarsi dei primi dissapori.[33] Stravinskij così ricorda: “Lasciai il mio posto non appena iniziarono i rumori pesanti…e andai nel retroscena dove mi misi alle spalle di Nižinskij che, seduto su una sedia dietro le quinte di destra, appena invisibile al pubblico, gridava dei numeri ai danzatori”.[11] Ovviamente “i poveri ballerini non sentivano niente a causa del tumulto della sala e del loro calpestio. Io ero costretto a tenere per il vestito Nižinskij, fuori de sé dalla rabbia, e in procinto di balzare in scena, da un momento all’altro, per fare uno scandalo. Djagilev, per far cessare il fracasso, dava ordine agli elettricisti, ora di accendere, ora di spegnere la luce nella sala.”
Pierre Monteux ( il direttore dell’orchestra ) rimase fermo al suo posto e diresse l’orchestra senza mai interrompere. Ricorda Stravinskij: “the image of Monteux’s back is more vivid in my mind today than the picture of the stage. He stood there apparently impervious and nerveless as a crocodile. It is still incredible to me that he actually brought the orchestra through to the end” (l’immagine del dorso di Monteux è oggi più vivida nella mia mente di quella dello stesso palcoscenico. Egli si ergeva manifestamente impervio e snervato come un coccodrillo. Mi pare ancora quasi incredibile che abbia potuto effettivamente trascinare l’orchestra sino alla fine).
Il chiasso durò fino a metà della seconda parte, quando andò scemando; la finale Danza sacrificale dell’Eletta si svolse in una calma accettabile. I danzatori e il direttore d’orchestra furono chiamati più volte sul palco. Al termine della rappresentazione Stravinskij, con Djagilev e Nižinskij, si recò al ristorante e in seguito raccontò di come fossero tutti e tre “eccitati, adirati, disgustati e…felici”.] L’unico commento di Djagilev fu “Esattamente quello che volevo” da cui trapelava una notevole soddisfazione; egli aveva infatti capito subito le grandi prospettive pubblicitarie nate dall’esito della serata. Stravinskij confuta quindi l’aneddoto di Jean Cocteau secondo cui lo scrittore si sarebbe recato in taxi con il musicista, Djagilev e Nižinskij al Bois de Boulogne dove l’impresario, piangendo, avrebbe recitato versi tratti dalle poesie di Puškin.
Come il compositore stesso ha detto nulla gli aveva fatto presagire un simile scandalo. Gli altri musicisti, che avevano già ascoltato la musica durante le prove, non avevano fatto commenti in tal senso. Debussy si era già dimostrato entusiasta della nuova opera e delle sue innovazioni e, all’uscita dal teatro, così si espresse: “C’est une musique nègre”. Ai primi dissensi Stravinskij si infuriò molto, non riuscendo a comprendere come il pubblico potesse reagire negativamente dopo aver ascoltato solo poche battute; l’impressione che egli ebbe in seguito fu che la coreografia di Nižinskij fosse stata la causa principale delle controversie essendo stata creata, secondo lui, con incoscienza; invece di essere una realizzazione plastica semplice e naturale, derivante dalle esigenze della musica, risultò solo “un penosissimo sforzo senza risultato “.
Il 5 aprile del 1914 Le Sacre venne eseguito per la prima volta in forma di concerto, insieme a Petruška, al Casino de Paris, ancora con la direzione di Pierre Monteux. In una sala gremita la composizione di Stravinskij ebbe finalmente la sua rivincita. Ricorda il musicista: “Il pubblico, che non era più distratto dallo spettacolo, ascoltò il mio lavoro con attenzione concentrata e lo applaudì con un entusiasmo del quale fui molto commosso e che ero ben lontano dall’aspettarmi. Alcuni critici, che avevano biasimato in precedenza il Sacre, confessarono francamente il loro errore. È evidente che tale conquista del pubblico mi diede allora una soddisfazione profonda e duratura.”. Un gran numero di persone invase il palcoscenico, Stravinskij fu issato sulle spalle di un ammiratore e portato in trionfo fino a Place de la Trinité.
segue raccontando passo dopo passo tutto il balletto e la musica e il ritmo e i fiati..
https://it.wikipedia.org/wiki/La_sagra_della_primavera
Che musica sconvolgente!