VIENNA
foto ESL
FILARMONICA DI VIENNA
UNA VOLTA ERANO I FIORI DI SANREMO..
NOTA DI CHIARA: la sua particolarità di dirigere, violino a parte, era di essere il “tipico” musicista viennese che, in umilissimo rispetto, vorrei chiamare “il risuscita-morti” o, se vi pare più elegante: risusciterebbe l’amore e la voglia di vivere e “di ballare la vita” (“Danser la vie”, Roger Garaudy, 1973) anche in chi….
Willi Boskovsky (Vienna, 16 giugno 1909 – Visp, 21 aprile 1991) è stato un violinista e direttore d’orchestra austriaco.
Willi Boskovsky entrò all’Accademia musicale di Vienna all’età di nove anni e tutta la sua carriera artistica si svolse nell’ambiente viennese.
Dal 1939 al 1971 fu Primo violino di spalla (Konzertmeister) dei Wiener Philharmoniker ed è conosciuto presso il grande pubblico per aver diretto per ben 25 edizioni (dal 1955 al 1979) il Concerto di Capodanno di Vienna, manifestazione che vede ogni 1º gennaio un concerto quasi interamente dedicato alle composizioni della famiglia Strauss.
Accanto all’impegno con i Wiener Philharmoniker, fu per molti anni direttore titolare dell’Orchestra Johann Strauss di Vienna, incarico che mantenne fino alla sua morte.
La particolarità del suo modo di dirigere, particolarmente apprezzata dagli appassionati della musica degli Strauss, era di non utilizzare la tradizionale bacchetta, ma dirigere alla maniera del Vorgeiger, ossia impugnando un violino, con il quale suonava personalmente alcune parti, e utilizzando l’archetto per dirigere l’orchestra.
Questo modo di dirigere era tipico anche di Johann Baptist Strauß e la tradizione, dopo la sua morte, venne proseguita anche dai figli Johann e Josef.
Johann Strauss (Neubau, 1825-Vienna, 1899) Engraving. Vienna, Historisches Museum Der Stadt Wien (History Museum) (Photo by DeAgostini/Getty Images
Tracklist
A1 Champagne Waltz
A2 Viennese blood Waltz
A3 Pizzicato polka
A4 Love songs Waltz
A5 Cheerful courage polka
B1 Explosion polka
B2 Viennese sweets Waltz
B3 Persian March
B4 Woodruff Overture
Un po’ di musica per “ballare la vita”, come dici tu. Abbiamo bisogno di cose belle per nutrirci l’anima che in questo momento è ” a secco”.