video, 2.35 –un assaggio di un autore sconosciuto – a noi – Emilio de’ Cavalieri (c.1550-1602) — testo latino e inglese — segue un altro piccolo video

 

Doron Schleifer, Hanna Järveläinen – cantus
Dino Lüthy – altus
Dan Dunkelblum – tenor
Elam Rotem – bass, cembalo, musical director
Ori Harmelin – theorbo
Elizabeth Rumsey – lirone
Tore Eketorp – violone
Aki Noda – organ

Emilio de’ Cavalieri (c.1550-1602)

THE LAMENTATIONS AND RESPONSORIES
Excerpts from the third lesson of Good Friday

registrato a Basilea nel 2011

 

Emilio de Cavalieri - Scena prima, Tempo Solo - YouTube

Minima Musicalia: Emilio de' Cavalieri: Lamentationes Hieremiae Prophetae

 

Emilio de’ Cavalieri (Roma1550 – Roma11 marzo 1602) è stato un compositore e organista italiano.

Emilio de’ Cavalieri è oggi ricordato principalmente come compositore della Rappresentatione di anima, et di Corpo… per recitar cantando (Roma, Nicolò Muti 1600) e per il suo controverso ruolo nella nascita della cosiddetta monodia accompagnata (dal greco monoidia = canto solistico), o stile recitativo, che si evolve in gran parte nell’ambiente della corte fiorentina alla fine del Cinquecento.

Le tappe principali della vita si svolsero prima a Roma in qualità di compositore e organizzatore musicale, e poi a Firenze, dove ebbe l’incarico di sovraintendente delle arti nella corte del granduca Ferdinando de’ Medici: è  a Firenze, sovrintendente di tutte le attività artistiche della corte medicea con uno stipendio mensile di 25 scudi, superiore cioè a quello dei segretari di Stato, e un appartamento a Palazzo Pitti.
Nel 1600 tornò a Roma definitivamente a causa dell’ostilità crescente alla corte del granduca verso i romani, e in quella città morì l’11 marzo 1602.

Gli esponenti della monodia, lo stile musicale nato alla fine del Cinquecento (da Nino Pirrotta considerato “elemento fondamentale della musica sia vocale che strumentale dal Barocco al Romanticismo”) si servivano in clima di controriforma dell’idea che l’artificiosa costruzione della polifonia e del contrappunto non aveva la capacità di scuotere e commuovere l’ascoltatore, di renderlo cioè partecipe a livello psicologico e affettivo dell’esecuzione musicale. Per la giustificazione teorica costoro facevano riferimento all’autorità dei filosofi antichi: secondo il detto platonico, “la musica altro non essere che la favella e il ritmo et il suono per ultimo, e non per lo contrario”.
Lo stile monodico fu dunque caratterizzato come “recitativo” (o “rappresentativo”) in quanto suo compito era di proiettare nell’immaginazione dell’ascoltatore azioni o reazioni di uno o due personaggi di una situazione o scena drammatica o patetica. Una componente essenziale di questo stile era l’accompagnamento, chiamato dapprima “basso dell’organo” e poi “basso continuo”, che nacque come un’unica linea concepita in funzione della melodia della voce e intesa a fornirle un opportuno appoggio ritmico e tonale. Numerose e contraddittorie, molte delle testimonianze coeve sulla creazione di questo nuovo stile recitativo nominato Cavalieri. Tra le prime si colloca la prefazione della Rappresentatione di anima, et di corpo  le cui pastorali  purtroppo sono andate perdute.

Lo stile e l’importanza storica di Anima e corpo, invece, sono più chiari: si tratta del primo melodramma sacro della storia della musica, vi si impiega lo stile recitativo (accanto ai cori e i balli) inoltre è la prima musica stampata con il basso continuo in un sistema pienamente sviluppato.

segue :

http://heinrichvontrotta.blogspot.com/2017/05/emilio-de-cavalieri-lamentationes.html

+ semplice seguire wikipedia di cui mettiamo in rilievo :

Con la sua opera – assieme a quella di altri compositori quali Jacopo Peri e Giulio Caccini, con i quali collaborò – vennero gettate le basi del teatro musicale che condurrà dapprima alla formula del recitar cantando e quindi al melodramma.

A Roma presentò la sua Rappresentatione di Anima et Corpo (1600), non solo la sua opera più famosa, ma uno dei punti saldi della produzione rappresentativo-musicale di tutto il secolo.

Rappresentatione di Anima, et di Corpo ha avuto la prima al Festival di Salisburgo nel 1968 con José van Dam ed è rimasta in cartellone fino al 1973.

 

per altre notizie e soprattutto per la DISCOGRAFIA :

https://it.wikipedia.org/wiki/Emilio_de%27_Cavalieri

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