OPEN.ONLINE, 19 APRILE 2022 –17.33
https://www.open.online/2022/04/19/guerra-russia-ucraina-mariupol-attacco-azovstal/
Assedio all’acciaieria Azovstal, scaduto l’ultimatum russo per le evacuazioni. Bomba su un ospedale: «Nessun civile all’interno»
Sono circa 120 i civili che avrebbero accettato di evacuare l’acciaieria a Mariupol, secondo l’agenzia russa Interfax, dopo l’ultimatum lanciato dall’esercito russo alle truppe ucraine.
All’interno di un ospedale bombardato dall’esercito russo vicino all’acciaieria Azovstal di Mariupol non ci sarebbe stato nessun civile rifugiato. È il consigliere del sindaco della città, Petro Andryushchenko, a smentire l’allarme lanciato dal parlamentare ucraino Sergiy Taruta, secondo cui erano rimasti intrappolate sotto le macerie 300 persone, tra cui bambini. Su Telegram, citato dall’agenzia Ukrinform, Andryushchenko ha confermato che in quella vicina all’acciaieria è da tempo sotto pesanti bombardamenti: «ma da molto tempo nessuno si nasconde nella zona, soprattutto nell’edificio dell’ospedale». A rilanciare il tweet di Taruta che aveva lanciato l’allarme sul bombardamento era stata anche l’agenzia ucraina Unian, ma sulla vicenda mancano ancora riscontri dai media internazionali. Secondo le informazioni in possesso del deputato, l’edificio colpito ospitava diversi civili rifugiati: «perché non ci sono altri posti dove nascondersi in una città distrutta».
Il ministero della Difesa russo aveva fissato un ultimatum alle 13, ora italiana, perché le truppe ucraine abbandonassero l’area dell’acciaieria Azovstal, assieme ai civili che erano rimasti con i soldati. Secondo l’agenzia Interfax, le truppe russe hanno aperto un corridoio umanitario così da permettere: «il ritiro dei militari ucraini e dei militanti delle formazioni nazionaliste che hanno deposto volontariamente le armi – ha detto il capo del controllo della difesa nazionale russa, Mikhail Mizintsev – A tale scopo è stato introdotto un regime di completo silenzio, tutte le operazioni militari sono state sospese, le unità delle Forze armate russe e le formazioni della Repubblica popolare di Donetsk sono state ritirate a distanza di sicurezza lungo l’intero perimetro dell’Azovstal».
L’attacco finale dei russi alla fabbrica Azovstal era iniziato poche ora fa con l’annuncio del comandante delle repubblica popolare di Donetsk Eduard Ballarin e portavoce militare dei separatisti filorussi della regione. Secondo gli ucraini ci sono mille civili all’interno della fabbrica tra cui anche donne e bambini rifugiati nel seminterrato. Nella mattinata il ministero della Difesa russo aveva invitato i combattenti ucraini e stranieri nella fabbrica ad arrendersi entro mezzogiorno (le 11 ora italiana) e a lasciare il sito disarmati tra le 14 e le 16.
Le intercettazioni di Kiev: «Mosca raderà al suolo l’acciaieria»
Intanto il servizio di sicurezza ucraino ha diffuso su Telegram l’intercettazione di una telefonata in cui un militare russo parlerebbe di un ordine della leadership di radere al suolo le acciaierie Azovstal a Mariupol. A riferirlo è l’agenzia Ukrinform. «Nonostante il numero superiore, gli occupanti russi non possono impadronirsi della Mariupol ucraina. Pertanto vogliono radere al suolo l’acciaieria Azovstal, dove i nostri combattenti tengono la difesa». E ancora: «Gli occupanti trascurano il fatto che anche dei civili si nascondono nell’impianto. I russi stanno preparando “sorprese” da tre tonnellate dal cielo».
La strage continua: sembra il vaso di Pandora.