ANSA.it — 11 aprile 2022 –18.35
Ucraina: Nehammer, con Putin colloquio molto duro e franco. Separatisti filo-russi: ‘Preso il porto di Mariupol’
Lavrov contro Borrell: ‘Le sue parole cambiano le regole del gioco’. Cremlino, allargamento Nato non aiuta sicurezza Europa. Cina, indagine equa e trasparente su Kramatorsk
Si è tenuto a Mosca tra il presidente russo Vladimir Putin e il cancelliere austriaco Karl Nehammer.
Lo ha annunciato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato da Interfax, spiegando che l’incontro si è tenuto nella tenuta presidenziale di Novo-Ogaryovo.
RUSSIA BEYOND – LE OTTO RESIDENZE DEL PREMIER PUTIN
“Il colloquio con Putin è stato molto duro e franco”, ha detto il cancelliere austriaco secondo l’agenzia austriaca Apa. “Non è stato un incontro amichevole”. Così la cancelleria austriaca, citata dal giornale online Kronen Zeitung.
Il cancelliere austriaco Karl Nehammer ha detto a Vladimir Putin che le sanzioni contro la Russia “saranno ulteriormente inasprite finché in Ucraina le persone continueranno a morire”.
Lo riporta Die Presse.
“Ora informerò nuovamente i nostri partner europei dei miei colloqui con il presidente russo e discuterò ulteriori passi”, ha aggiunto Nehammer.
Il cancelliere austriaco ha sottolineato durante l’incontro con Vladimir Putin “che la guerra deve cessare, perché in guerra ci sono solo sconfitti da entrambe le parti”, apprende la tv Orf dalla cancelleria.
Il cancelliere ha anche ribadito che “le sanzioni resteranno in vigore e saranno eventualmente inasprite”. Secondo la cancelleria, Nehammer ha anche parlato “con parole chiare” dei crimini di guerra commessi a Bucha e in altre città, sottolineando la “necessità di un’inchiesta internazionale” su questi fatti.
“Il presidente russo Vladimir Putin ha ancora fiducia nel processo di Istanbul, negli sforzi diplomatici e nei colloqui in Turchia”, ha detto il cancelliere austriaco Karl Nehammer in una conferenza stampa dopo l’incontro a Mosca.
“Il processo di Istanbul – secondo Nehammer – è attualmente l’unico formato possibile per un confronto tra russi e ucraini“.
Intanto il capo della repubblica separatista filo-russa di Donetsk, nel Donbass, citato dalla Tass sostiene che il porto di Mariupol è stato preso. Lo scalo “è sotto il nostro totale controllo”, ha detto Denis Pushilin, parlando al primo canale della tv russa, Pervyj kanal.
Sono 33.000 gli abitanti di Mariupol che sono stati deportati con la forza in Russia e nei distretti temporaneamente occupati della regione di Donetsk.
Lo ha annunciato la commissaria ucraina per i diritti umani Lyudmila Denisova nel suo canale Telegram, come riporta Unian.
Nelle zone occupate della città “è in corso una brutale retata di civili, condotta con l’assistenza di collaboratori locali”, ha detto Denisova.
SCONTRO UE-CREMLINO –
Le ultime dichiarazioni dell’Alto rappresentante della politica estera dell’Ue Josep Borrell sull’Ucraina indicano che l’Ue vede Kiev come “testa di ponte per sopprimere la Russia”.
Lo afferma il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, secondo quanto riporta l’agenzia russa Tass. “Le dichiarazioni del capo della politica estera dell’UE Josep Borrell riguardo all’Ucraina cambiano significativamente le regole del gioco”, afferma Lavrov, sul canale Tv Rossiya-24, ripreso da Interfax.
“Devo dire che ciò che Borrell ha detto in questo contesto aggressivo e senza precedenti, davvero, cambia significativamente le regole del gioco”, dichiara Lavrov. Borrell aveva detto che l’Ucraina “vincerà la guerra sul campo di battaglia”.
Il Cremlino inoltre critica l’ipotesi di un allargamento della Nato con il progetto di un ingresso di Svezia e Finlandia nell’Alleanza Atlantica.
E’ colpa della Russia, non delle sanzioni, se si sta creando una crisi alimentare, specie in Africa, più sensibile alla fluttuazione dei prezzi. “Decine di navi ucraine non possono lasciare i porti, le truppe russe bombardano i silos: l’esercito russo sta creando la scarsità alimentare, non le sanzioni”, ha detto ancora l’alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell in conferenza stampa.
“Le battaglie che vedremo nell’est dell’Ucraina avverrebbero anche con l’embargo al gas e al petrolio russo: ciò che fa la differenza in questo momento sono gli aiuti militari”. “Tutti stanno cercando di ridurre le esposizioni con la Russia dal punto di vista energetico, in modo volontario”, ha aggiunto.
La Cina – nel frattempo – ha esortato la Nato “ad astenersi dal tentativo di destabilizzare l’Asia o il mondo in generale”: è la risposta del portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian alle affermazioni del segretario generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg, secondo cui Pechino pone “una sfida sistemica” alla sicurezza nazionale delle “democrazie”.
La Nato dovrebbe smettere “di diffondere osservazioni false e provocatorie” contro la Cina e abbandonare “il suo approccio conflittuale di tracciare linee basate sull’ideologia”. Pechino è “fortemente insoddisfatta e risolutamente contraria alle recenti accuse infondate e agli attacchi diffamatori”.
ANCORA ORRORE –
Torture da parte dei militari russi si sono verificati a Lukashivka, in un villaggio vicino a Chernihiv, a nord di Kiev. È quanto ha constatato l’inviato ANSA sul posto, parlando con alcune delle persone torturate. Uno di questi ha mostrato le ferite delle coltellate alle gambe: “Mi chiedevano dove fossero i soldati ucraini, ma non sapevo nulla”. Un’altra persona, un giovane di vent’anni, sarebbe stato legato e tenuto nudo al freddo per diverse ore. Le torture sarebbero avvenute nei pressi della chiesa dell’Ascensione, al centro del villaggio – diventato per 22 giorni il quartier generale dei militari russi – ora quasi totalmente distrutta durante una battaglia.