TIRASPOL, CAPITALE DELLA TRASNISTRIA, REP. AUTONOMA DALLA MOLDOVA DAL 1990/ 92 + NICOLA SELLITI, IL MANIFESTO / ALIAS  DEL 25 SETTEMBRE 2021

 

 

Tiraspol – Veduta

CATTEDRALE DELLA NATIVITA’ A TIRASPOL, CAPITALE DELLA TRASNISTRIA

Борис Мавлютов – Opera propria

 

 

 

TEATRO SI TIRASPOL

Донор – Opera propria

 

 

 

CASA DEI SOVIET

Adam Jones from Kelowna, BC, Canada

 

 

MEMORIALE DI GUERRA – TOMBA DEL MILITE IGNOTO- 1990-1992

Adam Jones from Kelowna, BC, Canada –

 

IL FIUME NISTRO A TIRASPOL

Adam Jones from Kelowna, BC, Canada

 

 

IL PALAZZO DEL PRESIDENTE DELLA TRASNISTRIA E LA STATUA DU LENIN

Marcolambruschi (discussione | contributi)

 

 

 

TIRASPOL –

Seconda città della Moldavia per popolazione dopo la capitale Chișinău, è stata a lungo capitale della Repubblica Socialista Sovietica Autonoma Moldava ed è il principale centro russofono del paese. Con l’autoproclamazione di secessione della Transnistria, la città è divenuta capitale dello Stato.

La città si trova sulla riva sinistra del fiume Dnestr, a 10 km dal confine con l’Ucraina.

Il toponimo deriva dal greco ed è formato dalle parole Tyras (Τύρας), nome di una vicina colonia greca e antico nome del fiume Dnestr, e polis (πόλις).

 

 

STORIA DELLA CITTA’

 

Nel 1792 l’esercito dell’Impero russo, guidato dal generale Aleksandr Suvorov, scelse di costruire una fortezza per difendere i confini dei territori guadagnati con il trattato di Iași, mentre l’insediamento si sviluppò a partire dal 1795. Con il trattato di Bucarest del 1812 l’Impero annesse i territori del principato di Moldavia e così la città fu colonizzata sia dai russi che dagli ucraini.

 

Tra il 1924 e il 1940 è stata capitale della Repubblica Socialista Sovietica Autonoma Moldava, una repubblica autonoma della Repubblica Socialista Sovietica Ucraina.

 

Nel 1940 con il patto Molotov-Ribbentrop, la Bessarabia fu ceduta all’Unione Sovietica fino a quando durante l’operazione Barbarossa la città fu conquistata dalla Romania, che divenne una delle forze dell’Asse. Tiraspol fu riconquistata dall’Armata Rossa il 12 aprile 1944 e tornò a far parte della Repubblica Socialista Sovietica Moldava.

 

Il 27 gennaio 1990 si tenne in città un referendum che spinse alla dichiarazione d’indipendenza della città, affiancata dalla municipalità di Tighina. Poco più tardi quell’anno, il 2 settembre, fu proclamata la Repubblica Moldava di Pridniestrov, con capitale Tiraspol, non ricevendo alcun riconoscimento internazionale, neanche dalla vicina Unione Sovietica.

 

DA :

https://it.wikipedia.org/wiki/Tiraspol

 

 

 

Per le strade di Tiraspol, nello stato fantasma della Transnistria, dove si giocherà Sheriff-Inter

 

 

 

 

NOVEMBRE 2021

FRANCO VANNI – REPUBBLICA

 

 

IL MANIFESTO / ALIAS  DEL 25 SETTEMBRE 2021

https://ilmanifesto.it/sheriff-tiraspol-una-squadra-da-champions

 

 

ALIAS

Sheriff Tiraspol, una squadra da Champions

CALCIO. Qualificata per la massima competizione europea per club, viene dalla Moldova, uno degli stati meno ricchi d’Europa, con un reddito pro capite da 3300 dollari: giocherà con l’Inter e il Real Madrid

 

 

 

Sheriff Tiraspol, una squadra da Champions

Lo Sheriff Stadium

Nicola Sellitti

Lo stadio da 14mila posti si chiama Sheriff. E così il complesso sportivo che avvolge l’impianto. A costruirlo, una ditta, Sheriff, che è poi lo stesso nome di una catena di supermercati, pure di un’azienda di telefonia mobile e fissa, di tre depositi di petrolio, di un parcheggio, un hotel e pure una tv. Nella Champions League di settembre, con tutte le grandi d’Europa che affilano le armi del motore, prende un posto a sedere anche lo Sheriff Tiraspol, inserito in un girone con il Real Madrid, l’Inter e lo Shakthar Donetsk allenato da Roberto De Zerbi.Viene dalla Moldova, uno degli stati meno ricchi d’Europa, con un reddito pro capite da 3300 dollari.

 

Anzi, no, arriva da uno stato che l’Europa non riconosce assolutamente, la Transnistria, piccolo lembo di terra che esiste solo per la Russia e per tre stati separatisti: Ossezia del Sud, Abkhazia, Repubblica di Artsakh. Il nome della Transnistria, quello ufficiale, Pridnestrovie (presso il fiume Dnestr) alimenta quel vento di storie che spira spesso dall’Europa dell’Est.

 

Lo Sheriff Tiraspol è nato nel 1993, ma l’indipendenza della Transnistria c’è stata tre anni prima, il 2 settembre 1990, dopo la disgregazione dell’Unione Sovietica.

Due anni dopo scoppiò una guerra con i moldavi da una parte e i soldati di Tiraspol sostenuti dai russi.

Al triplice fischio, concluse le ostilità, ecco il disegno sulla mappa: da una parte la Moldavia, dall’altro la Transnistria, in mezzo venne tracciata una specie di terra di nessuno, controllata dai militari dell’OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa).

 

L’anno dopo si iscrive alla sceneggiatura sulla vicenda del Tiraspol anche l’Unione Sovietica: due ex agenti del KGB, Viktor Gusan e Ilja Kazmaly fondarono la società, per poi lanciare nel 2000 pure un partito (stavolta il nome è Obnovlenie, che significa rinnovamento) divenuto poi estremamente potente.

Il profumo di Urss pare essere diffuso un po’ ovunque nella piccola Transnistria, perché la bandiera è quella della Repubblica Socialista Sovietica di Moldavia, falce e martello, stella bordata d’oro e una banda verde orizzontale in mezzo al rosso Urss. E così, almeno racconta chi ha ne solcato le vie, a Tiraspol si notano i palazzoni sovietici, le case delle famiglia in stile Urss e varie statue per generali, carri armati. E ovviamente il busto di Lenin.

 

La moneta? Rubli della transnistria, che non valgono certo come euro o dollari e per questo motivo i calciatori dello Sheriff preferiscono farsi pagare dal club con altra valuta. In squadra un’eterogenea umanità, brasiliani, sloveni, slovacchi, maliani, bosniaci, greci, peruviani. Certo, non è il primo caso in Champions, lo stesso Shakhtar Donetsk che frequenta l’Europa da ormai decenni ha sempre accolto caterve di brasiliani, sudamericani, croati.

Una colonia che proverà a strappare punti al Santiago Bernabeu, a San Siro. La squadra non ha mai raggiunto la fase a eliminazione diretta di Champions, è arrivata per quattro volte alla fase a gironi di Europa League, mentre i trofei nazionali sono 19, nel 2001 arrivò il primo di dieci titoli consecutivi. Piuttosto, spiccano nella vetrinetta dei successi dello Sheriff la Coppa dei Campioni della CSI, che non esiste più da quasi dieci anni, ma che fu preso parecchio sul serio dalle principali società russe e ucraine, il meglio del calcio sovietico.

 

Le prime dieci edizioni sono andate infatti tra Spartak Mosca e Dinamo Kiev. Poi, la competizione cadde in prestigio, via le russe e ucraine, con doppio successo (nel 2003, nel 2009) per lo Sheriff.

 

 

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