O Rio de Janeiro continua lindo
O Rio de Janeiro continua sendo
O Rio de Janeiro, fevereiro e março
Alô, alô, RealengoAquele abraço!
Alô torcida do Flamengo
Aquele abraço
Chacrinha continua
Balançando a pança
E buzinando a moça
E comandando a massa
E continua dando
As ordens no terreiro
Alô, alô, seu Chacrinha
Velho guerreiro
Alô, alô, Terezinha
Rio de Janeiro
Alô, alô, seu Chacrinha
Velho palhaço
Alô, alô, Terezinha
Aquele abraço!
Alô, moça da favela
Aquele abraço!
Todo mundo da Portela
Aquele abraço!
Todo mês de fevereiro
Aquele passo!
Alô Banda de Ipanema
Aquele abraço!
Meu caminho pelo mundo
Eu mesmo traço
A Bahia já me deu
Régua e compasso
Quem sabe de mim sou eu
Aquele abraço!
Pra você que me esqueceu
Aquele abraço!
Alô Rio de Janeiro
Aquele abraço!
Todo o povo brasileiro
Aquele abraço!
(1969]
Parole e musica di Gilberto Gil
Singolo pubblicato nel 1969,
poi inserito nell’album “Gilberto Gil” dello stesso anno.
TESTO E NOTIZIE DOPO DA :
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=58400&lang=it
Rio de Janeiro rimane bellissima
Rio de Janeiro continua ad essere
Rio de Janeiro, febbraio e marzo
Ciao, ciao, Realengo – quell’abbraccio!
Ciao, fan del Flamengo, quell’abbraccio!
Chacrinha continua a scuotere la pancia
E suonare il clacson alla ragazza e comandare la massa
E continua a dare ordini in cantiere
Ciao, ciao, signor Chacrinha, vecchio guerriero
Ciao, ciao, Terezinha, Rio de Janeiro
Ciao, ciao, signor Chacrinha, vecchio pagliaccio
Ciao, ciao, Terezinha, quell’abbraccio!
Ciao, ragazza della favela, quell’abbraccio!
Tutti da Portela – quell’abbraccio!
Ogni febbraio – quel passo!
Ciao, Ipanema Band, quell’abbraccio!
La mia strada attraverso il mondo mi rintraccio ( io stesso traccio )
Bahia mi ha già dato un righello e una bussola
Sono quello che sa di me – quell’abbraccio! ( chi sa di me sono io )
Per te che il mio ha dimenticato – quell’abbraccio!
Ciao, Rio de Janeiro, quell’abbraccio!
Tutto il popolo brasiliano – quell’abbraccio!
Una canzone epocale, composta da Gilberto Gil nella sua strada per l’esilio, dopo diverse settimane trascorse, insieme all’amico Caetano Veloso, in una prigione di Rio de Janeiro, arrestati dagli sgherri della dittatura che ha ammorbato il Brasile tra il 1964 ed il 1985 e alla quale si ispira Jair Messias Bolsonaro, colui che sembra avviato a diventare il nuovo presidente del gigante latinoamericano.
Sostenitori di Bolsonaro
“Alcuni mesi dopo la mia liberazione, venni a Rio per trattare con l’esercito le condizioni per la mia partenza dal Brasile. Quando rientrai a Salvador, incontrai Mariah, madre di Gal Costa; è lì che ho avuto l’ispirazione per Aquele abraço. Potevo lasciare il Brasile, finalmente, e avevo il bisogno di dire bye bye, di sintetizzare il momento che stavo vivendo, e tutto quello che stava rappresentando per me, in una catarsi. E cos’altro può essere una catarsi per un compositore se non una canzone? Ho terminato la canzone sull’aereo, scrivendo il testo su un tovagliolo, memorizzandone la melodia. Lo dimostra il fatto che la linea melodica è molto semplice, quasi un blues. Dal momento che non disponevo di uno strumento, ho dovuto ricorrere ad una struttura facile da ricordare. Quando sono arrivato in Bahia, mi è bastato prendere la chitarra e suonare. Ero già sentimentalmente legato alla canzone.
Aquele abraço, Gil! – Era così che i soldati mi salutavano in caserma, con la tipica espressione usata nel programma di Lilico, comico in voga all’epoca, che usava questa espressione. La canzone lo infastidì. Credeva che gli dovessi i diritti. Ma io ho imparato quell’espressione con i soldati. Era evidente che in carcere non avevo una tv, ma i militari guardavano il programma. Io l’ho guardato solo dopo, quando sono stato liberato.”[Non fu nel carcere di Realengo che Gil e Caetano furono imprigionati ma in quello di Marechal Deodoro, ndr]
“Ad ogni modo l’idea di Aquele abraço era quella di citare un posto qualsiasi della zona nord di Rio (dove fummo imprigionati), uno di quelle vicine ai binari (Beira Central, Beira Leopoldina), e Realengo è uno di quelli. Un’associazione inesatta, fatta per approssimazione; io non volevo riferirmi al posto esatto in cui ero prigioniero. Rincontrare la città di Rio la mattina in cui fummo scarcerati e rivedemmo il viale Getulio Vargas ancora con le decorazioni di carnevale, fu il leitmotiv della canzone. Nella mia testa, Aquele abraço si ambienta in un Mercoledì delle Ceneri. É in quel contesto che il film della musica, almeno nella mia testa, si svolge.” (Gilberto Gil, in Aquele abraço, di Gilberto Scaramuzzo su Na Boca Do Povo)
LA CANZONE CON IL VIDEO GIRATO SU RIO DE JANEIRO PER L’OCCASIONE
he grande abbraccio!
Però quel paese bellissimo riesce anche a a essere eternamente disgraziato, Non gli sono bstati gli anni di dittatura, adesso s’è preso anche Bolsonaro! Hanno ancor meno memoria di noi italiani.
Grazie per Gilberto Gil e.. solo a nominarlo, Caetano Veloso.
ma ti devo lasciare quel che penso sulla guerra in Ucraina e sui (non solo i politici ) sulla casta ma non per soldi. Quando li sento dire che, poverini sono stati male e sono andati all’ospedale mi ancazzo a morte! L’ultimo “sciocco” è Emanuele Fiano.
Spero di farcela, lavoro poco ma ho un sacco di cose da fare per la casa, Alessandra è un po’ assente e Roberta è piuttosto lontano e non voglio romperle angustiarla coi miei problemi intanto con la scuola può fare poco.
Vabbè. Ti abbraccio e salutami Mario e grazie! 🙂