SANREMO NEWS –  DOMENICA 20 MARZO 2022 :: ‘Contro la guerra per la Pace’: manifestazione nel centro di Sanremo per dire no al conflitto in Ucraina

 

 

SANREMO NEWS –  DOMENICA 20 MARZO 2022

https://www.sanremonews.it/2022/03/20/leggi-notizia/argomenti/cronaca/articolo/contro-la-guerra-per-la-pace-manifestazione-nel-centro-di-sanremo-per-dire-no-al-conflitto-in-ucr.html

 

 

‘Contro la guerra per la Pace’: manifestazione nel centro di Sanremo per dire no al conflitto in Ucraina (Foto e Video)

 

Associazioni e partiti di centrosinistra insieme per schierarsi contro qualsiasi guerra

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA NIPOTINA DI BARBARA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Oltre 200 persone dell’associazionismo e dei partiti di centrosinistra a Sanremo hanno manifestato questa mattina per la Pace nella città dei fiori. Una marcia ‘Contro la guerra’ si è snodata tra piazza Borea D’Olmo, via Mameli e via Matteotti per dire no alla guerra.

Mario Parretta, uno degli organizzatori, ha così commentato anche le accuse che vengono spesso lanciate sull’intero popolo russo, nonostante siano molti i russi che si sono più volte dichiarati contrari: “Noi non siamo contro la Russia ed è chiaro che nel popolo russo ci siano molti contro Putin, che ha occupato un paese libero. La tensione è alta e si percepisce, ma dobbiamo essere capaci di discernere che Putin non rappresenta tutto quel popolo. Molti sono contro e noi stiamo con tutti quelli che si schierano contro la guerra. Dobbiamo fermare i venti di guerra, con la capacità e la qualità di costruire dialoghi, allontanando i conflitti da ogni parte del mondo”.

 

video, 3.39

MARIO PARRETTA SEGRETARIO DEL CIRCOLO PD DI SANREMO

 

Organizzata da Amnesty International, Anpi, Casa Africa, Cgil, Emergency Liguria, Federazione Operaia Sanremese, Giovani Democratici, Libera, Mappamondo, Partito Democratico, Rete Sanremo Solidale, Rifondazione Comunista, 6000 Sardine, Sinistra Italiana e altri. Le bandiere della Pace e quelle ucraine hanno sfilato tra qualche slogan e grande timore per i popoli coinvolti nel conflitto nel cuore dell’Europa.

“Ogni giorno ci vengono trasmesse immagini di sofferenza – hanno detto in molti nel corso della manifestazione – distruzione e morte. Una realtà straziante in cui ci sentiamo coinvolti non solo perché si tratta di un paese europeo ma anche perché ci spaventa l’idea che arrivi nel cortile di casa nostra. Ma in realtà in questi decenni le guerre non sono mai cessate anche se non abbiamo voluto vederle. I nostri media, distratti, ci hanno trasmesso meno assiduamente le immagini altrettanto strazianti delle guerre che continuano a combattersi in Afghanistan, Gaza, Siria, Yemen, Libia, Iraq, Palestina, Somalia, Sud Sudan, Repubblica Centrafricana, Mali, Costa d’Avorio, Niger, Nigeria, Tigray… paesi a cui spesso inviamo I nostri contingenti e le nostre armi. In un passato anche recente, Kabul, Baghdad, Damasco, Aleppo erano piene dei cadaveri prodotti dai nostri bombardamenti chirurgici e dalle nostre bombe intelligenti”.

“I motivi che scatenano le guerre sono sempre gli stessi anche quando vengono mascherati come giusti o umanitari. Come dice papa Francesco ‘Anche oggi dietro la guerra ci sono interessi geopolitici, avidità di denaro e di potere, e c’è l’industria delle armi’, i ‘pianificatori del terrore’, come li chiama il papa. Ed eccoli i nostri pianificatori del terrore. Secondo l’osservatorio delle spese militari italiane l’Italia occupa l’11° posto fra gli stati con più alta spesa militare a livello globale e al 5° posto a livello europeo dopo Russia, Regno Unito, Germania e Francia, con una spesa che per il 2020 è stata stimata in 28,9 miliardi di dollari. Una cifra enorme se la confrontiamo con la spesa sanitaria, risultata nello stesso anno pari a 123.474 milioni”.

“La guerra non è un ambito a sé stante nella vita di uno Stato ma è la prosecuzione della politica con altri mezzi. Una politica che mette al centro il mercato anziché la persona, che consegna alla finanza il potere di governare la propria economia lasciando che si consolidi cosi la forbice tra ricchi e poveri. È anche intorno a queste scelte che si costruisce la guerra. Lo sfruttamento, l’oppressione e la discriminazione sono forme di violenza ed hanno in sé lo spirito della guerra. Anche le conseguenze delle guerre sono sempre le stesse”.

“Costruire la pace – terminano – significa mettere al centro delle decisioni politiche ed economiche la persona, la dignità della persona e i suoi diritti fondati sull’eguaglianza e la giustizia sociale. In altre parole la pace non è solo uno stato di non belligeranza, ma è l’attuazione di un progetto sociale”.

 

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