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https://it.wikipedia.org/wiki/File:Villa_Priuli_Lazzarini_(Villa_del_Ferro,_Val_Liona)_03.jpg
Il progetto è di un artista ancora sconosciuto ma evidentemente sensibile ai richiami di Vincenzo Scamozzi. Fu edificata nella seconda metà del 500′, contemporaneamente al Teatro Olimpico di Andrea Palladio, elegante e severa; al suo interno sono apparsi, nel corso dei restauri, diffusi affreschi e fregi sotto le travi.
foto Stefano Maruzzo
Come per villa Dolfin a Campolongo, anche per villa Priuli era stato avanzato in passato il nome di Vincenzo Scamozzi, confermato in tempi più recenti da nuovi ritrovamenti archivistici. I due edifici, d’altronde, sono accomunati da tratti stilistici assai prossimi, come l’impostazione generale del pronao con cornice dentellata e il bugnato slanciato e ingentilito delle colonne. La costruzione della villa, collocabile a ridosso della fine del secolo su un progetto databile al 1597, va posta in relazione con le due ville omonime a Due Carrare e a Treville e con il palazzo di Padova, commissionati dalla medesima famiglia.
foto e testo da :
PALLADIO MUSEUM
https://www.palladiomuseum.org/scamozzi/opera/22
provincia di Vicenza nel Veneto
PROVINCIA DI VICENZA
NUOVO COMUNE DI LIONA, IN PROVINCIA DI VICENZA, DALLA UNIONE DI GRANCONA E SAN GERMANO DEI BERICI
IN QUESTO COMUNE ( LIONA ) SI TROVA LA NOSTRA VILLA
Vincenzo Scamozzi (Vicenza, 2 settembre 1548 – Venezia, 7 agosto 1616) è stato un architetto e scenografo italiano rinascimentale della Repubblica di Venezia, operante nel tardo Cinquecento e nel primo Seicento a Vicenza e nell’area veneziana, dove fu la figura più importante tra Andrea Palladio e Baldassare Longhena.
Secondo Scamozzi, l’architettura – disciplina a cui egli dedicò tutta la vita – doveva essere una scienza esatta, complessa, con proprie regole da studiare attentamente e con pazienza: «Architettura è scienza».
Rudolf Wittkower lo ha definito “il padre intellettuale del neoclassicismo”
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Scamozzi di quarant’anni più giovane del Palladio, dovette sviluppare un rapporto complesso (e in parte ancora da esplorare) con il più grande architetto del tempo. Sembra esserne assieme discepolo e avversario, ammiratore e critico. Dopo la sua scomparsa, prese il ruolo di architetto della Serenissima.
Vincenzo Scamozzi, che non si era mai sposato e non lasciava figli viventi, nel suo testamento istituì un lascito per permettere agli studenti privi di mezzi di studiare l’architettura, all’unica condizione che essi prendessero il suo cognome, quali “eredi ideali”.
DA :
https://it.wikipedia.org/wiki/Vincenzo_Scamozzi
NEL LINK TROVATE ANCHE QUALCHE FOTO DI OPERE DI QUESTO GRANDE ARCHITETTO A NOI PROFANI SCONOSCIUTO
Che bella questa villa, che ha qualcosa di più delicato rispetto ad altre “palladiane” dello stesso periodo.