George Friedman, In Ucraina la Russia vuole spaccare la Nato. Finora non c’è riuscita – LIMES ONLINE. COM – 3 febbraio 2022

 

 

LIMES ONLINE. COM – 3 febbraio 2022

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In Ucraina la Russia vuole spaccare la Nato. Finora non c’è riuscita

 

Carta di Laura Canali - 2020

Carta di Laura Canali – 2021

 3/02/2022

Due possibili spiegazioni del comportamento di Mosca. Putin è onesto nel dire che non vuole attaccare Kiev.

 

di George Friedman ( Budapest, 1º febbraio 1949) è un imprenditore ungherese naturalizzato statunitense. È fondatore di Stratfor e di Geopolitical Futures. E’ Professore di scienze politiche.

Nella vicenda ucraina, se si osserva il comportamento della Russia nel complesso, la strategia di Mosca diventa chiara – per quanto chiara possa essere la geopolitica.

 

I russi hanno iniziato ad ammassare truppe diversi mesi fa. Gli Stati Uniti e il loro alleati della Nato, con il passare del tempo, hanno capito che qualcosa stava accadendo. Qualche settimana fa i russi hanno avanzato le loro richieste alla Nato: non permettere all’Ucraina di aderire all’alleanza e ritirare gli armamenti dall’Europa Orientale. In altri termini, Mosca desiderava ritornare alla situazione antecedente la caduta dell’Unione Sovietica.

 

Come spiegare il comportamento dei russi? Nelle sue richieste, Mosca dipingeva l’Ucraina e l’Europa orientale come una minaccia assoluta, che sarebbe diminuita se la Nato avesse fatto un passo indietro. Questo è semplicemente falso: i missili non devono più essere così vicini per rappresentare un pericolo. La richiesta, perciò, aveva poco senso, a meno di non considerare un aspetto su cui ho spesso insistito: la Russia ha bisogno di profondità strategica contro un attacco proveniente da terra. Minaccia improbabile, ma innata e viscerale. Verrebbe attenuata se la Nato ripiegasse a ovest. E sarebbe quasi del tutto eliminata se le truppe russe prendessero il posto dell’Alleanza Atlantica.

 

Questa logica ha però un problema: la Russia sapeva perfettamente che gli Stati Uniti e i loro alleati avrebbero respinto le sue richieste.

 

Secondo un’altra teoria, la Russia ha intenzione di invadere l’Ucraina, da sempre. Quindi ha avanzato quelle richieste per farsele rifiutare e poi giustificare la guerra. Gli europei generalmente non vogliono un conflitto, né sono molti gli americani a desiderarlo. I russi possono aver pensato che, di fronte al rifiuto delle loro offerte, in Europa si sarebbe generata una profonda inquietudine, mentre negli Stati Uniti soltanto un’attenta consapevolezza.

 

Se dunque spostiamo l’attenzione dall’Ucraina, l’intenzione russa poteva essere semplicemente quella di dividere la Nato così profondamente da rendere la frattura irreparabile. Considerando che gli europei non sono disposti a sostenere i costi dell’alleanza, che gli Stati Uniti non si fidano fino in fondo dei loro soci e che potenti forze economiche stanno già spaccando il continente, la Russia deve aver pensato che non ci volesse poi molto a dividere la Nato.

 

La Germania, leader di fatto in Europa, è essenziale sotto questo aspetto. L’economia tedesca è attualmente indebolita dai limiti del suo mercato d’esportazione e dagli squilibri interni provocati dal Covid. Uno dei fattori che l’hanno stabilizzata è stata l’affidabilità delle forniture russe di gas, che dovevano essere consolidate dal gasdotto Nord Stream 2. Mosca, poi, ha bisogno delle entrate provenienti dall’Europa, soprattutto dalla Germania

 

Le mosse dei russi attorno all’Ucraina hanno perciò generato un enigma. Berlino, come d’altronde tutti gli altri membri della Nato, necessita dell’energia della Russia, ma della Russia non si fida. Una guerra potrebbe costringere Mosca a interrompere le esportazioni verso l’Europa, obbligando la Germania (e altri) a scegliere tra avere il caos in casa e ricevere sicurezza dalla Russia. Mosca non ha fatto nessuna mossa concreta perché l’idea di un attacco è più potente di un attacco vero e proprio.

 

Questo spiegherebbe perché le richieste russe erano pensate per essere rifiutate, evitando di invadere l’Ucraina affinché cresca la paura di una guerra. Tutto ciò avrebbe spinto la Germania a compiere gesti di solidarietà nei confronti della Nato, cercando al contempo e con urgenza una soluzione per costringere la Russia a desistere. Questa teoria spiegherebbe la straordinaria pazienza mostrata da Mosca nei confronti della risposta statunitense. Spiegherebbe anche la promessa di non fare nessuna guerra, nonostante tutte quelle truppe ammassate al confine. Se la Nato si frantumasse, la Russia sarebbe nella posizione di creare uno spazio militare neutrale e una zona economica di cui essere parte integrante e principale fornitore di energia.

 

L’unico ostacolo a tutto questo è qualcosa a cui solitamente non prestiamo attenzione in geopolitica: l’opinione pubblica. Il secco rifiuto all’offerta russa avrebbe dovuto dividere gli Stati Uniti e creare un sentimento antiamericano in Europa. Ciò, finora, non è successo – nonostante la Russia sia tipicamente piuttosto brava a sfruttare divisioni politiche e sociali per influenzare il comportamento dei paesi a proprio vantaggio.

 

Le mosse e le offerte di Mosca erano volte a dipingere gli Stati Uniti come irragionevoli. Eppure in Europa non è sorto nessun movimento di massa contro la guerra. Inoltre, le divisioni interne all’establishment americano c’erano già e sono rimaste allo stesso livello. Per spingere l’Europa nella direzione voluta dai russi servirebbe un contributo dell’opinione pubblica, che negherebbe ai governi ogni spazio di manovra. Esattamente ciò di cui la Russia ha bisogno. È una spiegazione complessa a una serie di manovre altrettanto complesse.

 

Se la Nato andasse in frantumi, si potrebbe riprendere il controllo dell’Ucraina molto facilmente, o almeno così pensano i russi. Quantomeno per la Germania, i benefici della Nato non sono paragonabili a quelli dell’accesso al gas naturale. Berlino non può dare più valore alla Nato che al gas.

 

La Russia ha adottato una strategia di attacco indiretto, indebolendo prima la Nato (forse mortalmente), per poi attendere che l’Ucraina le cadesse addosso. Questa è la sua aspettativa. Ma la Russia, esattamente come le altre nazioni, spesso sbaglia.

 

I russi sono stati del tutto onesti quando hanno dichiarato di non avere

intenzione di attaccare l’Ucraina. Puntano a un bersaglio molto più grosso.

 

Carta di Laura Canali - 2021

Carta di Laura Canali – 2021

 

Articolo originariamente pubblicato su Geopolitical Futures. Traduzione di Giacomo Mariotto.

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1 risposta a George Friedman, In Ucraina la Russia vuole spaccare la Nato. Finora non c’è riuscita – LIMES ONLINE. COM – 3 febbraio 2022

  1. ueue scrive:

    Questa teoria mi pare abbastanza credibile, anche perché sia USA che Russia hanno problemi interni gravi e questa paura della guerra può fare dimenticare i problemi che si hanno in casa.

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