Chiara Cruciati, Mosul, il tempo sospeso tra civiltà antica, macerie e futuro. «Neeev. Non è esotico, è vitale», le fotografie dell’autrice basca Begoña Zubero. Museo di Roma in Trastevere, fino al 22 maggio prossimo -IL MANIFESTO DEL 01 FEBBRAIO 2022 

 

 

IL MANIFESTO DEL 01 FEBBRAIO 2022  — link in fondo

 

 

Memoria e Resistenza nella mostra NEEEV di Begoña Zubero | L'Antenna Online

 

 

 

Mosul, il tempo sospeso tra civiltà antica, macerie e futuro

Mostre. Al Museo di Roma in Trastevere, la rassegna «Neeev. Non è esotico, è vitale», con le fotografie dell’autrice basca Begoña Zubero

 

Fotografia di Begoña Zubero

Fotografia di Begoña Zubero

 

 

Mappa Iraq - cartina geografica e risorse utili - Viaggiatori.net

CARTINA IRAQ

 

 

 

Cartina della regione del Medio Oriente (Siria, Libano, Giordania, Iraq)

IRAQ  E NAZIONI VICINE

 

 

 

 

 

 

Image

 

foto da : 

https://twitter.com/Sovrintendenza/status/1484491490009231360/photo/1

 

 

 

Chiara Cruciati

EDIZIONE DEL01.02.2022

PUBBLICATO1.2.2022, 0:03

AGGIORNATO31.1.2022, 18:34

 

È la «strada dell’Isis» che oggi conduce a Mosul. L’ha costruita lo Stato islamico negli anni, apparentemente interminabili, dell’occupazione della seconda città d’Iraq. La prese in 48 ore, era l’inizio di giugno del 2014.

 

 

Iraq: prima pietra per la ricostruzione della famosa moschea di Mosul

MOSCHEA AL-NOURI ( AL-NURI ) DI MOSUL  PRIMA DELLA SUA DISTRUZIONE

— Costruita nel XII secolo, la moschea e il suo minareto – soprannominato dagli abitanti di Mosul “il gobbo” (Al-Hadba) ..

— Domenica, 16 Dicembre 2018 è stata posata la prima pietra per la sua ricostruzione. Era stata devastata nel giugno 2017; di questo, l’esercito iracheno ha accusato Isis di aver piazzato sotto degli esplosivi.

da : https://www.aps.dz/

 

 

 

 

Abu Bakr al-Baghdadi

 

Dall’iconica moschea al-Nouri, il «califfo» Abu Bakr al-Baghdadi poche settimane dopo si presentò al mondo, un Rolex al polso, un messaggio asfissiante per fedelissimi e popolo occupato.

Mosul è stata liberata tre anni dopo, nell’estate del 2017, dopo una battaglia lunghissima, efferata, di bombardamenti aerei americani e guerriglia urbana, di migliaia di corpi seppelliti per mesi sotto le macerie, percettibili dall’odore di casuali fosse comuni. Il cuore dello scontro fu la zona ovest: lì si erano asserragliati gli islamisti, con una resistenza basata sulla più disumana delle strategie, civili usati come scudi umani.

Cinque anni dopo la ricostruzione, fisica e morale, procede a rilento. Mancano i fondi. La «strada dell’Isis» è incorniciata da palazzi in rovina, scorrono veloci visti dal finestrino. Non si capisce nemmeno come facciano a stare in piedi, crivellati dai colpi di artiglieria, sventrati dalle bombe, i tetti collassati sui primi piani.

 

 

Il famoso «minareto pendente» della moschea al-Nouri di Mosul distrutta dal Daesh

Il famoso «minareto pendente» della moschea al-Nouri di Mosul distrutta dal Daesh

questa foto e quella sopra da Avvenire :

https://www.avvenire.it/mondo/pagine/ci-che-resta-di-mosul-macerie-e-battaglie-nella-citt-del-daesh

 

Isis, lo scempio continua: distrutta la moschea ottomana di Mosul - Askanews

la distruzione 

 

 

 

 

 

Begoña Zubero, <span>Mosul, dicembre 2018</span>

 

Begoña Zubero | Begoña Zubero, Mosul, dicembre 2018

foto e testo sotto da : https://www.arte.it/calendario-arte/roma/mostra-neeev-non-%C3%A8-esotico-%C3%A8-vitale-fotografie-di-bego%C3%B1a-zubero-82819

 

La selezione di 18 fotografie di grande formato fa parte di un progetto realizzato  da Begoña Zubero durante la sua residenza di due mesi in Iraq, presso la Moving Artist Foundation, che cerca di mettere in relazione artisti che operano in zone di conflitto con artisti dei Paesi Baschi.

 

 

 

 

Image

foto da Twitter — link sopra

 

 

 

L’ENTRATA A MOSUL finisce per essere un viaggio nel grigio. Lo stesso grigio che è protagonista, più che semplice sfondo, alle fotografie di Begoña Zubero.

Originaria di Bilbao, classe 1962, ha studiato e lavorato in Spagna, Stati uniti, Italia, concentrando la sua visione tra spazi urbani e nature morte.

 

 

Begoña Zubero. Non è esotico, è vitale - Arte.Go.it

Begoña Zubero — foto : https://www.arte.go.it/event/begona-zubero-non-e-esotico-e-vitale/

 

 

 

 

Fino al 22 maggio prossimo la sua mostra Neeev. Non è esotico, è vitale è esposta al Museo di Roma in Trastevere, promossa da Roma Culture, Sovrintendenza capitolina ai beni culturali e ambasciata di Spagna in Italia.

Diciotto fotografie, ritratti di Mosul raccolti nel dicembre 2018, testimoni della devastazione e di una timida luce in fondo al tunnel.

 

UNA LUCE PRESENTE in ogni scatto, che seppur scarti di registro e linguaggio, dal grandangolo al teleobiettivo, mantiene fissa una presenza. Un colore (il rosso di una busta di plastica o il carminio del vestito di una donna), l’esistenza umana, il trascinarsi di un carretto, tutto è avvolto da macerie e nebbia. Pare quasi stonare con l’immaginario desertico dell’ovest iracheno. Ma la nebbia è pressoché ovunque, a dare forma ai soggetti delle foto che si trasfigurano in esistenze fantasma.

 

 

 

 

Image

 

Sovrintendenza Roma @Sovrintendenza

da : https://twitter.com/AgCultNews/status/1484492980639645699

 

 

 

L’impressione è quella di un luogo sospeso nel tempo e nello spazio, un’antica civiltà ritrovata quasi per caso, defunta per l’ovvio scorrere della storia. Così non è e ogni immagine lo ricorda con un particolare minimo o urlato. Che siano due bambine con lo zaino di scuola o uomini impegnati nel lavoro, una sedia che guarda una vetrata inondata di luce o una ruspa dormiente su un cumulo di macerie. Non è stato il tempo, ma la guerra, onnipresente nel ponte spezzato perfettamente a metà (tragica metafora del prima e del dopo), i colpi di artiglieria nell’abside di una chiesa, il cancello d’oro ritorto di una moschea. I resti di cibo lasciati dai miliziani sotto il poster di un lago alpino, una pila di scheletri di letti di fronte a un palazzo crollato.

 

E INFINE IL RUOLO PELOSO della comunità internazionale, che appare – asettico ma al contempo feroce – in un manifesto che sponsorizza la ricostruzione della rete idrica da parte della cooperazione allo sviluppo di Svezia. Dietro il cartello, però, c’è l’abisso.

L’obiettivo, lo spiega la stessa Zubero, è «avvicinare alla sensazione di incertezza e di dualismo di un presente avviluppato in una perversa ripetizione storica… trasmettere l’idea della capacità di sopravvivenza dell’essere umano in situazioni veramente avverse».

Se la sopravvivenza non ha spazio né tempo, non ce l’ha nemmeno l’obbligata resistenza, in un mondo che ci consola chiamare «esotico» come nel nostro presente.

 

 

 

NEEEV - Non è esotico, è vitale • SPAGNA cultura e scienza

foto

https://www.piazzadispagna.es/event/neeev/

 

Begoña Zubero – Energheia

foto : https://www.energheia.org/

 

 

Bilbao Illustrazioni, Vettoriali E Clipart Stock – (659 Illustrazioni Stock)

 

 

BEGONA ZUBERO - Metrography

foto : https://metrography.org/

 

 

BEGOÑA ZUBERO APODACA (Bilbao, 1962)

 

Si è formata come fotografa a Madrid e New York. Nel corso della sua carriera si è mossa tra diversi generi, dalla fotografia realista degli spazi urbani e le nature morte, alla sperimentazione dell’astrattismo tramite una fotografia fortemente soggettiva.

Partendo dai suoi progetti, ha sviluppato una fotografia a tesi, dall’impeccabile fattura tecnica, formale ed estetica, in cui la documentazione e la ricerca le hanno permesso di elaborare immagini di grande profondità intellettuale. Attratta dall’architettura del potere dei regimi totalitari europei del XX secolo, è arrivata a Roma nel 2002, punto di partenza del suo progetto Existenz che l’ha portata a Berlino, Varsavia, nei campi di concentramento di Auschwitz, Birkenau e Majdanek, Mosca ed Erevan.

Nel 2012 è tornata a Roma, come residente presso la Real Academia de España, dove ha continuato la sua esplorazione sull’importanza dell’idea della memoria, partendo dall’uso ideologico degli spazi architettonici ed urbani. Come conseguenza del periodo in Italia, i suoi progetti degli ultimi anni hanno ruotato attorno a questioni direttamente collegate alla cultura e alla storia recente di questo Paese.

Insieme all’architetto Ignacio González Galán ha partecipato alla XIV Biennale di Venezia di Architettura, curata da Rem Koolhaas, con il progetto Cinecittà Occupata all’interno della sezione Monditalia nell’Arsenale della mostra. Le fotografie si incentravano sull’importanza dello spazio architettonico e sociologico di Cinecittà.

Ha partecipato anche all’esposizione  Extraordinary Vision “L’Italia ci guarda”, inaugurata presso il Museo MAXXI di Roma il 2 giugno del 2016, in occasione del 70° anniversario della Repubblica Italiana.

 

In questa mostra la scoperta di Antonioni fotografo ha costituito un punto di svolta nel lavoro di Zubero, inserendo il paesaggio come oggetto della sua ricerca. Le fotografie che sono state esposte fanno parte del progetto Gente del Po e sono attualmente nelle collezioni del Museo MAXXI.

Questo progetto è stato esposto nella sua interezza nella Sala Artegunea di Tabakalera a San Sebastián e successivamente nel Centro di Arte Niemeyer ad Avilés, nelle Asturie.

La sua ultima mostra in Italia, “La cultura è capitale” è stata realizzata nell’ambito di Matera Capitale della Cultura nel 2019, nell’Ipogeo Motta.

Ha ottenuto residenze artistiche a Cosenza e sulle Dolomiti, da cui il progetto Villaggio Eni esposto nella galleria Altxerri durante la prima Biennale di Architettura di San Sebastián, nonché nella galleria Luis Burgos a Madrid, nella cornice del festival PHotoESPAÑA 2018.

Attualmente, dopo una residenza di due mesi in Iraq, lavora ai progetti lì realizzati, tra cui M/D (Mosul Demolición).

Sue opere sono presenti in diverse collezioni tra cui: Collezione Fondazione MAXXI (Roma), Colección Circa XX-­‐Pilar Citoler (Madrid), Colección Sánchez-Ubiría (Madrid), Fundación Botín (Santander), Colección Iberdrola (Bilbao), Photomuseum (Zarauz), Fundación Museo Artium (Vitoria), la Fundación Bilbao Arte, Colección Gobierno Vasco, Fundación Ordóñez Falco (San Sebastián), Colección de la Academia de España en Roma, Colección MUSAC (León).

Tra le borse di studio e i premi ricevuti vanno segnalati il Premio Internacional de Fotografía Pilar Citoler, la borsa di studio di arti plastiche della Fundación Botín, e la borsa dell’Academia de España a Roma.

 

 

 

Mappa Spagna - cartina geografica e risorse utili - Viaggiatori.net

BILBAO

 

 

 

I Paesi Baschi - Viajando por San Sebastián

PAESI BASCHI DI CUI BILBAO E’ LA CITTA’ PIU’ GRANDE E CAPOLUOGO DELLA PROVINCIA DI BISCAGLIA

DA :

www.bzubero.es

 

 

 

https://ilmanifesto.it/mosul-il-tempo-sospeso-tra-civilta-antica-macerie-e-futuro/

 

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

1 risposta a Chiara Cruciati, Mosul, il tempo sospeso tra civiltà antica, macerie e futuro. «Neeev. Non è esotico, è vitale», le fotografie dell’autrice basca Begoña Zubero. Museo di Roma in Trastevere, fino al 22 maggio prossimo -IL MANIFESTO DEL 01 FEBBRAIO 2022 

  1. ueue scrive:

    Terribile “la strada dell’Isis”: sembra esserci solo distruzione e morte.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *