Essaouira (in arabo: الصويرة, al-Ṣawīra; in berbero: ⵎⵓⴳⴰⴹⵓⵔ, Mugadur) è una città del Marocco, capoluogo della provincia omonima, nella regione di Marrakech-Safi.
La sua medina (città vecchia) è iscritta nella lista dei patrimoni mondiali dell’umanità dell’UNESCO.
MAROCCO
La città è affacciata sull’Oceano Atlantico, a 130 km a sud di Safi e a 170 km a nord di Agadir.
SAFI
FOTO TRIPADVISOR
AGADIR
FOTO TRIPADVISOR
IL MAROCCO CON PIU’ CITTA’ MARCATE SULLA CARTINA
ESSAOURIA
La città venne fondata, secondo la tradizione, sin dal VII secolo a.C. da mercanti cartaginesi in un luogo abitato da popolazioni berbere, che è davanti alle Isole Canarie.
Ben presto la città divenne uno scalo commerciale sulla rotta verso il Golfo di Guinea e verso il III secolo a.C. fu ripresa dai berberi che vi instaurarono una monarchia.
In seguito alla terza guerra punica il regno berbero di Essaouira entrò nell’orbita commerciale romana basandosi sull’industria della salagione e sulla tintura a base di porpora, ma perse la sua indipendenza nel 42 d.C., quando venne annessa alla provincia romana della Mauretania tingitana (da Tingis, antico nome di Tangeri).
Parecchi secoli dopo la conquista araba, avvenuta nel VII secolo, la città si riprese dal suo lungo torpore quando venne riscoperta dai marinai portoghesi, che si installarono in città ribattezzandola Mogador (derivato da Sidi Mogdoul wali locale-)
Sidi Mogdoul, o Sidi Mogdul, è stato un wali marocchino, patrono berbero della città di Essaouira, Marocco, dove è stato sepolto, nelle vicinanze del faro di Sidi Mogdoul.
Dal XVI secolo, con il dominio portoghese, la città fu chiamata anche Mogador o Mogadore, ispirandosi al nome del patrono)
L’arrivo degli europei coincise con la fioritura della comunità ebraica, che divennero intermediari politici e commerciali tra il sultano e le potenze straniere.
Nel 1764, il sultano Muhammad III del Marocco decise di fare di Essaouira una base navale fortificata e chiamò pertanto l’architetto militare francese Théodore Cornut a ridisegnare la città. In tre anni i lavori stravolsero l’impianto urbanistico della vecchia Mogador per creare una città moderna di stampo europeo, con un largo viale centrale a portici e dritte vie trasversali; il tutto fu rinchiuso in una poderosa cinta di mura. Alla sua planimetria perfettamente regolare la città deve il suo nome attuale: «la ben disegnata».
Fino alla prima metà del XIX secolo Essaouira vide crescere sempre più la sua importanza e la città godette di una formidabile prosperità grazie anche alla numerosa comunità ebraica, il cui numero era superiore a quello dei musulmani. Per anni unico porto marocchino aperto al commercio estero, Essaouira divenne un importante scalo marittimo dove venivano imbarcate le merci giunte in città attraverso le vie carovaniere.
Il declino di Essaouira divenne rapido con l’instaurazione del Protettorato francese del Marocco (1912) e con lo sviluppo di altri porti (Casablanca, Tangeri e Agadir). Finita al margine delle rotte marittime a causa delle sue acque poco profonde, la città è rapidamente risorta negli ultimi cinquant’anni, grazie al turismo ma anche alla sua vocazione culturale e musicale.
A conferma del cosmopolitismo di Essaouira nel XIX secolo sono stati costruiti antichi cimiteri musulmani, ebraici e cristiani affacciati sull’oceano.
Casa ebraica ad Essaouira, di Darondeau (1807-1841).
DA :
LA STORIA DA WIKIPEDIA CONTINUA VERSO IL FONDO :
https://it.wikipedia.org/wiki/Essaouira
UN MERCATO – SOUK
VIDEO, 5 minuti ca
la vita quotidiana nel porto
un surfista in spiaggia con la compagnia di due dromedari
Una delle donne che gestiscono una cooperativa femminile d’olio d’Argan
uno dei tanti mercati della città
in Marocco, le caprette si arrampicano sugli alberi
IMMAGINI DA :
https://vivitravels.com/it/guide/consigli-viaggio-vacanza-essaouira-marocco/
Essaouira – Veduta
Kayaky – Opera propria
LA MEDINA
Esculapio – Opera propria (personal work)
Il nome di Al-Suwayra significa in lingua araba «il ben disegnato».
Alla fine del XVIII secolo, il sultano Sidi Mohammed Ben Abdallah decise infatti di rinnovare la città e chiese all’architetto francese Théodore Cornut di disegnarne la pianta.
Essaouira è l’unica antica città murata del Marocco con un piano geometrico influenzato dall’urbanistica europea.
Essaouira offre numerosi eventi musicali durante tutto l’anno:
Il «Gnawa World Music Festival» . è il più famoso (450 000 partecipanti al festival nel 2014). 12 – 15 maggio 2016.
FESTIVAL ” GNAWA WORLD MUSIC FESTIVAL ” DEL 2021
QUESTA FOTO DA:
MAROC DIPLOMATIQUE
2021
2021
NEL LINK DELLE FOTO DEL FESTIVAL 2021, LE VEDETE MEGLIO
https://www.festicket.com/it/festivals/gnaoua-festival/
EURONEWS, FESTIVAL 2019
RAINEWS — FESTIVAL 2018
« Le printemps des Alizés » tenutosi ad aprile : festival di musica classica
FOTO DEL FESTIVAL MUSICA CLASSICA DA : HOTEL MARRAKESH
« Le festival des Andalousies Atlantiques » tenuto alla fine di ottobre: festival di musica giudaico-marocchina
DAL FACEBOOK : ” Festival des Andalousies Atlantiques ”
LINK DEL LORO FACEBOOK
https://www.facebook.com/FestivalDesAndalousiesAtlantiques/photos/a.372560829502873/3511304875628437
Raymonde El Bidaouia – Festival des Andalousies Atlantiques d’Essaouira- 25 MARZO 2021
NOTIZIE E FOTO DA :
MARCO MORETTI
LA STAMPA DEL 22 SETTEMBRE 2021
48 ore a… Essaouira, per amanti dell’arte e del windsurf
MARCO MORETTI
Fu fondata nel Settecento col nome di Mogador per i toujar Sultan, i mercanti ebrei che il sovrano volle qui per esercitare i commerci vietati ai musulmani, come scambiare cereali con armi. Dopo la decolonizzazione gli ebrei migrarono in Francia, Canada e Israele. Essaouira divenne il quartier generale degli hippy in Marocco. Appoggiata con una lunga spiaggia sulla costa dell’Atlantico, in una baia percorsa dagli alisei, attirò prima le maggiori rockstar e più tardi un’ondata di artisti europei e americani. Diversa dal resto del Paese, frequentata da amanti di arte, musica, windsurf e lunghe passeggiate in riva al mare.
Ebanisti sotto i bastioni (foto di Marco Moretti)
PRIMO GIORNO
ORE 9.00
Prima colazione da Driss, al fondo della piazza del porto, la pasticceria storica della città con giardino interno: tè alla menta, baguette con burro e marmellate, paste di mandorla.
Vicoli della Mellah (foto di Marco Moretti)
ORE 10.00
Passeggiare per il centro storico, tra avenue Sidi Mohamed Ben Abdallah e le sue traverse, dagli antichi e scuri sottopassi alle vie soleggiate dove si trovavano le case dei più mercanti israeliti, si riconoscono perché recano sul frontone dell’uscio la Rosa di Mogador, il fiore a sei petali: il simbolo coniato in città nel Settecento sulle monete d’oro. In fondo a Sidi Mohamed c’è la Mellah, il quartiere degli ebrei meno abbienti, un dedalo di vicoli con case fatiscenti in parte in rovina.
ORE 13.00
Si torna al porto per mangiare pesce sui tavoli allestiti all’aperto di fronte al suo ingresso. Dopo pranzo si passeggia tra i pescherecci e le fortificazioni del porto popolate da centinaia di gabbiani.
Fortificazioni del porto (foto di Marco Moretti)
ORE 15.00
Si raggiunge la vicina rue Skala, prende il nome dagli imponenti bastioni rivolti all’oceano. Fortificazioni in stile Vauban con baluardi merlati e duecento cannoni, per costruirle nel 1764 il sultano Sidi Mohammed Ben Abdellah assoldò l’ingegnere avignonese Théodore Cornut. È su questi bastioni che Orson Wells girò le scene del suo Otello, quelle che il dramma shakespeariano vuole ambientate a Cipro assediata dai turchi. In rue Skala si trovano gli atelier degli ebanisti che con intarsi di legno di limone e madreperla nella radica fabbricano scatole, vassoi, cornici, mobili.
Festival Gnaoua (foto di Marco Moretti)
ORE 17.00
Il tramonto più suggestivo lo si gode dai bastioni della Skala, il sole muore tra i flutti dell’Atlantico incendiando il cielo. Un’ora prima del calar del sole nei cortili tra le fortificazioni giovani suonano gnaoua, una musica introdotta dagli schiavi neri: usa guenbri (liuto-tamburo a tre corde), nacchere in ferro e tamburi. Nata come un rito di possessione, oggi – contaminata da reggae, rock e jazz – è un ritmo molto fruibile, celebrato ogni anno in giugno da un festival (festival-gnaoua.net).
Bastioni della Skala (foto di Marco Moretti)
SECONDO GIORNO
ORE 10.00
Si esce dalla città attraverso la Bab Marrakech, la porta che conduce all’antica capitale, Qui si osservano le fortificazioni di tipo chérifien, mura rosse d’argilla, simili a quelle di Marrakech. Si raggiunge la spiaggia per una lunga passeggiata in riva al mare, tra i giovani che sfidano le onde spinti dagli alisei sulle tavole da windsurf. Fino alle poche rovine di una fortificazione portoghese. Alle loro spalle sorge il villaggio di Diabat: divenne famoso perché a fine anni Sessanta visse qui per un breve periodo Jimi Hendrix, ricordato da un colorato murale. In quel periodo Essaouira diventò una capitale musicale. I Rolling Stones suonarono sulla spiaggia. Nel 1969 arrivò Julian Beck col Living Theatre. Poi Leonard Cohen, Cat Stevens e Frank Zappa.
ORE 16.00
Tornati in città si visita la Galerie d’Art Frederic Damgaard in Oqba Ibn Nafiaa, espone e vende le opere dei tanti pittori e scultori che da fine anni Ottanta hanno scelto Essaouira come luogo d’elezione.
Suq delle spezie (foto di Marco Moretti)
ORE 17.00
É il momento per tuffarsi tra i suq della Medina. La via del mercato è divisa in tre settori, delimitati da porte ad arco. Tra il gioco di centinaia di micro botteghe si aprono caravanserragli porticati: ospitano i suq di spezie, pesce, menta, cereali, tappeti, tessuti, pelletteria. In quello delle spezie, disposte in piramidi, si comprano ceramiche, paglie, henné e cosmetici tradizionali. A pochi passi due stradine ospitano le botteghe orafe con monili in argento e oro rosso, anche antichi.
ORE 20.00
Per una cena da buongustai si va da Chez Sam (Rue El Ayachi), il miglior ristorante di pesce.
CONTINUA LA STORIA DA WIKIPEDIA :
https://it.wikipedia.org/wiki/Essaouira
La casba, cioè la cittadella fortificata che difendeva il porto, è una piattaforma protetta da mura merlate su cui si trovano dei cannoni spagnoli dei secoli XVII e XVIII rivolti verso l’oceano: nelle casematte a pianterreno si trovano i laboratori degli intarsiatori su legno d’ebano e di cedro. Interessante è il Museo Sidi Muhammad ben ʿAbd Allah dedicato alle arti e alle tradizioni regionali con collezioni di strumenti musicali, raccolta di gioielli, di tappeti e costumi cittadini, di armi e pitture su legno e perfino riproduzioni dei disegni che si fanno sul corpo con l’henné in occasione di cerimonie o feste. Ormai abbandonato dagli ebrei è il mellah, il quartiere ebraico. Gli ebrei costituivano agli inizi del XX secolo la maggioranza della popolazione di Essaouira ed una comunità ricca dedita al commercio e all’oreficeria: si contavano circa 17.000 ebrei contro meno di 10.000 musulmani. Molti ebrei vengono ogni anno in pellegrinaggio al cimitero ebraico dove è sepolto il gran rabbino Haim Pinto. La storia ebraica della città iniziò con la sua fondazione operata dal sultano Muhammad III del Marocco, che incoraggiò gli ebrei a trasferirsi nella città per il commercio con l’Europa.
Artigiano di Essaouira intento ad intarsiare un tavolo in legno di Tuia.
Lelemzzz – Opera propria
SOUK NELLA MEDINA
Una strada di Essaouira
Daniel Csörföly – Opera propria
PESCHERECCI NEL PORTO
Rienna – Opera propria
VITA CULTURALE– DA WIKIPEDIA
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Essaouira a metà degli anni Sessanta fu il luogo dove si riunirono numerose comunità hippy che ospitarono tra l’altro artisti come Jimi Hendrix, Frank Zappa, Bob Marley, Sting. Ad attirare Jimi Hendrix a Essaouira fu la gnawa, musica introdotta in Marocco dagli schiavi neri, di cui ogni anno, nel mese di giugno, ad Essaouira si celebra un festival internazionale;
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Orson Welles ha girato ad Essaouira molte riprese del suo film Otello (1952);
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Sidi Ambak Bubi, che insegnò agli inizi dell’Ottocento l’arabo al noto esploratore scozzese Mungo Park, scandalizzando per i suoi insoliti comportamenti e gli abiti i suoi concittadini, era originario di Mogador.
L’artigianato di Essaouira
Oltre che per il surf e il turismo, Essaouira è celebre oltre ai confini del Marocco principalmente per due prodotti di artigianato. In città è estremamente facile trovare ceramiche, tappeti e prodotti in cuoio di pregevole fattura, ma quel che è unico ad Essaouira sono l’olio di Argan e il legno di Tuia. Pressoché ovunque, sia fuori città che nella medina, è infatti possibile trovare negozi e fattorie che vendono prodotti a base di olio di Argan. I prodotti più pregiati son quelli di cosmesi, soprattutto per pelle e capelli, ma dall’Argan si ricavano anche prodotti alimentari. L’altra eccellenza di Essaouira sono i prodotti ricavati dal legno di Tuia (o Thuja) un legno scuro di cui viene lavorato sia il tronco che le radici. Con questo legno, spesso impreziosito con intarsi in legno di limone ed ebano, vengono creati sia mobili che complementi di arredo di straordinaria fattura.
Il nome del genere deriva dal greco θυία thyía (“cedro”) per il caratteristico odore del legno; in America viene chiamata arborvitae (dal latino, “albero della vita”).
mobile antico in radica di tuia
mobile art déco
arbusti
tavolo art déco
secretaire in radica di tuia
Che meraviglie di colori e di forme!