FACCIATA DELLA CHIESA DI SAN MICHELE NEL CIMITERO DI OLEGGIO IN PROVINCIA DI NOVARA
Laurom – Opera propria
La chiesa venne probabilmente costruita come chiesa cimiteriale durante il periodo longobardo, come confermano gli scavi effettuati nel 2001, che hanno rinvenuto tombe del VII secolo con un inusuale orientamento nord-sud, e il ritrovamento di un puntale di cintura e i frammenti di un pettine. Sopra questa chiesa originale, ne venne costruita probabilmente una seconda, citata per la prima volta in un documento del 973, che venne poi a sua volta modificata e affrescata nella seconda metà dell’XI secolo. E proprio agli anni 1050-1075 gli studiosi hanno attribuito l’edificio oggi visibile: una struttura di tipo basilicale in stile romanico arcaico molto particolare e differente rispetto ad altri luoghi.
LE ABSIDI DELLA CHIESA
Mattis – Opera propria
dettaglio delle absidi
Le murature sono costituite da un alternarsi di ciottoli di fiume ( il Ticino è assai vicino ) e laterizi che conferiscono all’edificio un particolare effetto cromatico: noterete infatti come i colori predominanti della chiesa siano il bianco, ma soprattutto i toni che vanno dall’arancione al rosso acceso.
La facciata a salienti fa presumere facilmente la divisione a tre navate, con evidenti asimmetrie e la mancanza di decorazioni tranne gli archetti pensili.
VEDUTA DELLA NAVATA CENTRALE
L’interno è parti colare, scarno, ma suggestivo, con la navata centrale decisamente più grande delle laterali e un presbiterio sopraelevato, che si raggiunge dopo una scalinata, e che sovrasta la cripta sotto stante, a tre navate, molto semplice.
LA CRIPTA
UN’ALTRA FOTO DELLA CRIPTA
Laurom – Opera propria
i resti di un affresco nella CRIPTA
Una volta varcata la soglia della chiesa, si prova una sensazione di pace che proviene da secoli lontani e che fa dimenticare il luogo in cui sorge. La navata centrale, molto luminosa, è strana, a volte sembra storta, e allo spettatore viene voglia di scoprirne i segreti, ma anche di rilevare ciò che manca.
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D’altra parte, vanta un ciclo di pittori straordinario, che appare di gusto bizantino e che risale proprio al periodo considerato: il terzo quarto dell’XI secolo. Una serie di affreschi di notevole fattura, in parte perduti, che capita raramente di vedere altrove. Molte ipotesi sono state formulate, ma una è la più probabile. Il 10 giugno 1054 venne eletto vescovo di Novara Oddone II, soprannominato il Prudentissimo, ma in realtà grande organizzatore e, soprattutto, infaticabile viaggiatore. Noto per la sua saggezza, nel 1055 fu invitato da Enrico III di Franconia, detto il Nero, a Costantinopoli, per un’ambasceria presso l’imperatore bizantino. Giunto in Puglia per poi imbarcarsi per l’Oriente, Oddone ebbe modo di visitare il santuario Monte Sant’Angelo, rimanendone affascinato. Al suo ritorno in patria, prese con sé alcune maestranze pugliesi, affinché abbellissero la chiesa novarese, forse addirittura accompagnate da un maestro greco. I lavori si protrassero per vari anni fino ad interrompersi senza arrivare alla conclusione; forse a causa della morte di Oddone, sopraggiunta durante il ritorno da un viaggio a Gerusalemme nel 1079.
Nella controfacciata vi è una grande rappresentazione del Giudizio Universale, in parte perduta.
QUESTE BELLE FOTO DEGLI AFFRESCHI RIMASTI SONO DI:
http://www.milanofotografo.it/SvagoCulturaDettagliIntornoAMilano.aspx?ID=89
Laurom – Opera propria
DETTAGLIO DEL GIUDIZIO UNIVERSALE
Laurom – Opera propria
Sepoltura (o ritrovamento) del corpo di un santo, affresco romanico, navata centrale (parete destra)
Laurom – Opera propria
Madonna addolorata, parte sinistra della navata
Laurom – Opera propria
Cristo Pantocratore, affresco, abside destra
Laurom – Opera propria
San Michele Arcangelo, pilastro della navata centrale
Laurom – Opera propria
San Michele Arcangelo che guida una schiera di angeli, catino dell’abside
Laurom – Opera propria
figure di chierici affrescate nell’abside laterale destra
TESTO DI PAOLO PONGA
DA :
MEDIOEVO, APRILE 2021
pp. 4-9
Che bella questa chiesa, commovente nella sua semplicità. Forse con tutti gli affreschi doveva apparire diversa, ma così è bellissima.