IL CAMMINO DEL MINCIO
Il Mincio (Menzo in veneto, Mens in lombardo) è un fiume dell’Italia settentrionale, unico emissario del lago di Garda e ultimo affluente di sinistra del Po. Con l’immissario Sarca e lo stesso lago costituisce un unico sistema fluviale lungo 203 km (Sarca-Mincio).
Il Mincio esce dal lago di Garda presso Peschiera e prende a scorrere prima tra le colline moreniche del Garda fino a Valeggio sul Mincio, poi nella Pianura Padana con un certo dislivello (da Peschiera a Goito 4 m in 28 km), bagnando lungo il suo corso inferiore la città di Mantova. A meridione della città entra nel Po come affluente di sinistra presso Governolo, dove è regolato da alcune dighe per consentirne la navigazione.
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IL POETA LATINO VIRGILIO NACQUE VICINO A MANTOVA
PUBBLIO VIRGILIO MARONE
«Mantua me genuit, Calabri rapuere, tenet
nunc
Parthenope; cecini pascua rura duces»
«Mi ha generato Mantova, il Salento mi rapì la vita,
ora Napoli mi conserva; cantai pascoli [le Bucoliche],
campagne [le Georgiche],
comandanti [l’Eneide]»
Nacque alle Idi di ottobre del 70 a.C. vicino Mantova, e precisamente nel villaggio di Andes, località identificata dal XIII secolo con il borgo di Pietole (in tal senso si esprime Dante nella Divina Commedia (Purgatorio, 18,83). Il padre, di nome Stimicone Virgilio Marone (citato nelle Bucoliche, V,55), era un piccolo proprietario terriero arricchitosi tramite l’apicoltura, l’allevamento e l’artigianato mentre la madre, di nome Polla Magio, era la figlia di un facoltoso mercante, Magio, al servizio di cui aveva lavorato il padre del poeta. Virgilio studiò prima a Cremona, poi a Milano ed infine a Roma studiando lettere greche e latine ma anche matematica e medicina. Nel suo soggiorno romano, il futuro poeta fu infatti anche veterinario per cavalli per l’imperatore Augusto. Inoltre nella capitale portò a termine la propria formazione oratoria studiando eloquenza alla scuola di Epidio, un maestro importante di quell’epoca.
Lo studio dell’eloquenza doveva fare di lui un avvocato ed aprirgli la via per la conquista delle varie cariche politiche. L’oratoria di Epidio non era certo congeniale alla natura del mite Virgilio, riservato e timido, e dunque quanto mai inadatto a parlare in pubblico. Infatti nella sua prima causa come avvocato non riuscì nemmeno a parlare. In seguito a ciò Virgilio entrò in una crisi esistenziale che lo porterà a spostarsi dopo il 44 a.C. a Napoli, dove si recò alla scuola dei filosofi Sirone e Filodemo per apprendere i precetti di Epicuro, e dove conobbe diversi importanti personaggi nel campo politico ed artistico (tra cui Orazio).